Riusciranno i nuovi registi a riformare il cinema di Hong Kong?

C’è stata una lacuna di circa dieci anni nel cinema di Hong Kong sul fronte delle competenze, perché i registi più esperti si sono precipitati in Cina per realizzare film ad alto budget o coproduzioni tra Cina e Hong Kong. Oggi però, con molteplici canali che si aprono e attirano i neofiti verso l’industria cinematografica, si registra un incremento considerevole del numero di nuovi registi hongkonghesi, che con i loro film introducono concetti e stili innovativi.

Su 65 produzioni hongkonghesi uscite in sala nel 2017, ben 24 (ovvero il 37% del totale dei film distribuiti) sono state dirette o co-dirette da giovani registi al loro primo o secondo film. Questi giovani talenti, che provengono da percorsi non tradizionali, propongono punti di vista innovativi e iniettano nuova linfa nel cinema di Hong Kong.

In passato per diventare regista era necessario farsi le ossa attraverso un sistema di apprendistato nel quale gli assistenti alla regia pian piano diventavano registi a pieno titolo, ma tendevano poi a restare incollati allo stesso genere cinematografico dei loro mentori. Ad esempio, Jonathan Li lavorava come assistente alla regia per Soi Cheang, e recentemente ha diretto il film d’azione The Brink; l’aiuto regista di Wong Jing, Kam Ka-wai, ha composto il film sulle triadi Colour of the Game.

Un modo nuovo per diventare regista prevede invece la transizione da un settore diverso del cinema, come la sceneggiatura, la fotografia o il montaggio. L’anno scorso ad esempio sono usciti Cherry Returns, un thriller diretto dallo sceneggiatore Chris Chow, la commedia romantica This Is Not What I Expected! del montatore Derek Hui, e il fantasy romantico A Nail Clipper Romance, del direttore della fotografia Jason Kwan.

I nuovi registi danno più importanza al proprio stile personale. Si prenda per esempio l’attore Chapman To: il suo esordio alla regia, The Empty Hands, tratta il tema del karate con estrema eleganza. L’anno scorso il produttore Sam Leong ha diretto il film d’azione a basso budget sul mondo della boxe Tournament 2, inserendovi il proprio punto di vista sul genere. Checkley Sin, produttore della serie Ip Man, per il suo debutto dietro la macchina da presa ha scelto Our Days in 6E, un film a tema sociale ambientato in una scuola superiore con il quale ha dimostrato la sua capacità di gestire anche film che non siano d’azione.

Sono sempre di più i registi che ogni anno si laureano con una preparazione accademica alle spalle, grazie allo sviluppo dei corsi di formazione cinematografica di livello universitario. Alcuni di questi nuovi talenti sono riusciti a farsi finanziare il primo film da progetti di promozione cinematografica locali. La First Feature Film Initiative, finanziata da Create HK e dal Film Development Fund, ha dato ai nuovi registi la possibilità di dirigere film con un budget molto basso.

L’esempio più riuscito è Mad World di Wong Chun, che ha incontrato il favore del pubblico e ha vinto numerosi premi a livello locale e internazionale. L’Hong Kong Film Financing Forum (HAF) è uno strumento relativamente più commerciale per quei nuovi registi che attingono all’industria per finanziare i loro prodotti. Vampire Cleanup Department, opera prima di Yan Pak-wing e Chiu Sin-hang, è un buon esempio di ciò che si può realizzare seguendo questo percorso.

Negli ultimi anni le case di produzione si sono rivolte ai registi esordienti per cercare idee innovative e talvolta hanno dato loro l’opportunità di affrontare con i loro primi film argomenti lontani dal campo mainstream. Zombiology: Enjoy Yourself Tonight di Alan Lo ha adottato un approccio non convenzionale per un film di zombie in stile occidentale. The Sinking City: Capsule Odyssey di Stephen Ng e Nero Ng è l’adattamento di un romanzo online incentrato su alcune persone che vivono in un ambiente minuscolo.

A volte i registi arrivano da settori diversi del mondo dello spettacolo. L’esempio migliore di questa fattispecie è la regista teatrale Kearen Pang, che ha adattato un suo testo teatrale per realizzare il suo primo lungometraggio, 29 + 1. Un altro è il regista televisivo Jimmy Luk con il suo LA LOL, una storia familiare ambientata a Los Angeles.

Un altro modo per diventare regista a Hong Kong è quello di dirigere film a basso budget, con una distribuzione indipendente, o film realizzati originariamente per essere diffusi su piattaforme online. Sono film che escono nelle sale di Hong Kong con una tenitura molto limitata, come il film di vampiri Bio Raiders di Leung Ka-ming. Forse vengono distribuiti in sala per soddisfare determinati cavilli tecnici più che per avere un impatto a lungo termine sul settore.

In passato i nuovi registi faticavano a coinvolgere il pubblico e ottenere un buon successo al botteghino. Anche se questo è ancora un problema, alcuni nuovi registi sembrano essere molto abili a identificare i soggetti graditi alle giovani generazioni di spettatori. Nel 2017 tre dei primi dieci film erano di nuovi registi. È interessante notare che questi tre film non sono usciti in sala durante l’alta stagione, il che dimostra il forte potenziale commerciale di questa nuova generazione.

Dal 2016 ci sono stati ogni anno circa venti registi esordienti a Hong Kong. Tuttavia, un numero elevato di nuovi registi non è necessariamente un segno di speranza per il futuro del cinema locale. I nuovi registi possono costituire un elemento di forza per l’industria cinematografica hongkonghese solo se continuano a sostenere il settore. Se oggi è più facile girare un primo film, ci vogliono almeno due o tre anni per realizzare un secondo, e ben pochi sono in grado di crearne un terzo. Molteplici sfide rendono difficile resistere come regista, ma l’auspicio è che un sostegno più forte da parte del governo e dell’industria stessa sia in grado di fornire un ambiente migliore dove la prossima generazione possa crescere e prosperare.
Ryan Law