Golden Mulberry Award for Outstanding Achievement: Yao Chen. Tra cinema e impegno umanitario

Abbiamo tutti dei sogni, ma non tutti hanno la possibilità di realizzarli”. Così diceva Yao Chen intervistata da Patrick Frater (Variety) nel 2018. “Ho capito che il successo è spesso il risultato di un colpo di fortuna, e che il risultato più comune è il fallimento. Ora che ho imparato ad accettare il fallimento come un amico, mi sento più sicura e a mio agio quando recito”.

È una modestia sincera quella di Yao Chen, classificata da Time come una delle 100 persone più influenti a livello globale e da Forbes come una delle donne più importanti al mondo. Le ragioni di questa fama poliedrica sono molteplici. Yao non è solo una diva del cinema ma anche un’attivista impegnata sul fronte umanitario. Dal 2011 sfrutta la sua enorme popolarità mediatica (77 milioni di follower su Weibo, il Twitter cinese) per importanti campagne di sensibilizzazione per i diritti dei rifugiati. Per il suo impegno umanitario, è stata nominata nel 2013 Goodwill Ambassador dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e nel 2016 ha ricevuto il Crystal Award.

Yao Chen esordisce in tv nel 2005 nella serie My Own Swordsman. Nella popolarissima serie Lurk (2009) impersona una coraggiosa guerrigliera cinese. Un inizio di carriera potente: Yao domina la scena con un carisma che riflette quello dei suoi personaggi.

Nel 2010, al primo ruolo cinematografico importante, è protagonista di Color Me Love, una versione cinese de Il diavolo veste Prada. Il film, di grande successo, la consacra come una delle attrici più promettenti in Cina. Nel 2012 Caught in the Web, dramma sociale di Chen Kaige, marca l’inizio di una nuova fase nella sua carriera: discostandosi dai ruoli da regina della commedia romantica, la star impersona una tormentata e ambiziosa giornalista d’inchiesta. Il 2013 la vede affiancare Andy Lau nell’action-thriller Firestorm di Alan Yuen, che le vale un meritatissimo Outstanding Actress Award ai Chinese Film Media Awards.

Nel 2018, in Lost, Found Yao Chen è un’avvocatessa in carriera la cui vita viene sconvolta quando la bambinaia rapisce sua figlia. La bambina, contesa tra le due donne, diviene il simbolo di un conflitto sia sociale che umano. Il film, diretto da Lue Yue e prodotto da Feng Xiaogang, è in concorso al FEFF 2019.

Attrice e attivista, pluripremiata in entrambi i casi, Yao Chen è una fiera rappresentante di quella nuova figura di artista, poliedrica e impegnata, in grado di uscire dallo schermo e confrontarsi con la realtà per cambiarla.
Maria Ruggieri