I conteggi del botteghino del 2019 non hanno portato gran buone notizie per i film di Hong Kong, o per l’industria cinematografica locale in genere. Per quanto i prezzi dei biglietti siano aumentati di circa il 3%, il botteghino complessivo per i film di Hong Kong ha registrato un leggero calo, pari all’1,72%, passando da 1,96 miliardi di dollari hongkonghesi nel 2018 a 1,92 miliardi nel 2019. La contrazione si è manifestata più nettamente nella seconda metà dell’anno, quando a Hong Kong le proteste per la democrazia erano al culmine.
Secondo la Hong Kong Film Awards Association (HKFAA), nel 2019 sono usciti in sala 52 film locali, rispetto ai 54 del 2018, ma almeno il 20% di essi erano anteprime di film in uscita nel 2020. Nel 2019 il botteghino totale per i film di Hong Kong è stato di 256 milioni di HK$, leggermente superiore ai 250 milioni del 2018, mentre la quota di mercato del cinema locale è rimasta attestata al 13% .
Il Capodanno Lunare è l’unico periodo dell’anno in cui i film locali possono andare oltre, e persino superare la metà della quota di mercato. Quattro film hongkonghesi hanno incassato il 30% del botteghino totale durante il Capodanno Lunare del 2019, e tutti sono rientrati nella Top Ten dell’anno. Integrity, il film di Alan Mak sulla commissione anticorruzione, ha incassato quasi 31,5 milioni di HK$, anche se non è riuscito a battere Alita: Battle Angel, che ha superato i 45 milioni.
Anche Pasqua di solito è un buon periodo per il cinema di Hong Kong. P Storm di David Lam, un film in quattro episodi sull’anticorruzione, con un cast stellare che comprendeva Louis Koo e Julian Cheung, ha incassato quasi 18 milioni di HK$. Altre sorprese sono arrivate dall’esordio alla regia di Oliver Chan, Still Human, che ha vinto il premio del pubblico al FEFF ed è uscito nel periodo degli Hong Kong Film Awards. Il film, che ha per protagonista Anthony Wong, ha ottenuto alcune recensioni estremamente positive e alla fine ha incassato 19,84 milioni di HK$, battendo il record di botteghino per un film prodotto sotto l’egida della First Feature Film Initiative, che apparteneva a Mad World.
Louis Koo si conferma ancora l’attore chiave del cinema di Hong Kong: su sei film da lui interpretati nel 2019, ben quattro sono entrati nella top ten, compresi tre sequel estivi di film polizieschi: Chasing the Dragon II: Wild Wild Bunch di Wong Jing e Jason Kwan (9,24 milioni di HK$), The White Storm 2 Drug Lords di Herman Yau (24,93 milioni) e Line Walker 2 Invisible Spy di Jazz Boon (9,43 milioni).
D’altro canto, A Witness Out of the Blue di Koo, un film poliziesco di Fung Chih Chiang con Louis Cheung e Cherry Ngan, ha incassato solo 7,06 milioni di HK$, probabilmente perché le proteste per la democrazia iniziate a metà giugno hanno determinato un’immagine fortemente negativa della polizia di Hong Kong, che ha agito brutalmente contro i manifestanti; e questo ha influenzato i risultati al botteghino dei film polizieschi. Il clima creatosi con le proteste ha determinato un calo del botteghino anche a Natale, come dimostrano gli incassi di Ip Man 4: The Finale di Wilson Yip. Il film ha superato i 30 milioni di HK$, ma ha incassato solo la metà dell'episodio precedente, uscito in occasione del Natale 2015.
Nonostante le difficoltà della seconda metà dell’anno, ci sono state comunque alcune sorprese. Fagara di Heiward Mak, un film su tre sorelle dallo stesso padre, ma con madri diverse provenienti da Hong Kong, da Taiwan e dalla Cina continentale, è stato distribuito nel periodo della festa di metà autunno. Nonostante un lento avvio al botteghino, ha finito per incassare quasi otto milioni di HK$. Un altro esempio è stato Guilt by Design, dei tre registi esordienti Paul Sze, Kenneth Lai e Lau Wing-tai. Il film, in cui i giurati di un processo vengono ipnotizzati, ha incassato oltre 5,7 milioni di HK$ quando è stato distribuito in novembre.
I film della Cina continentale non hanno avuto gli stessi risultati di quelli taiwanesi; ne sono stati distribuiti 21 a Hong Kong, ma al botteghino sono stati tutti una delusione. Anche Dying to Survive e The Wandering Earth, entrambi successi astronomici in Cina, non sono andati molto bene. Sebbene ciascuno di essi abbia incassato oltre 3 miliardi sul continente, a Hong Kong hanno raggiunto rispettivamente soltanto 1,8 e 4,2 milioni di HK$.
Solo nove film taiwanesi sono stati distribuiti a Hong Kong nel 2019, ma tre di loro hanno superato i tre milioni di HK$ di incasso. La sorpresa più grande è stata il film horror Detention, che ha incassato 10 milioni di HK$. Il film è stato proiettato in sole 10 sale cinematografiche, ma il suo tema della repressione politica rifletteva l’atteggiamento dei manifestanti e, di conseguenza, ha richiamato le folle.
Per quanto riguarda il resto del cinema asiatico, nel 2019 i film giapponesi e coreani hanno ottenuto i risultati consueti. In totale sono usciti 68 film giapponesi, che hanno incassato complessivamente 83,23 milioni di HK$. Due film d’animazione, Weathering with You e Doraemon the Movie hanno superato i dieci milioni di HK$ (rispettivamente 21,36 e 11,64 milioni). I 23 film coreani usciti a Hong Kong hanno incassato in tutto 59 milioni; la commedia d’azione Extreme Job e il vincitore della Palma d’Oro di Cannes Parasite hanno incassato oltre 12 milioni. Attualmente i blockbuster coreani sono di tendenza a Hong Kong.
L’inizio del 2020 non ha fatto presagire nulla di buono per l’industria cinematografica locale. Il Capodanno Lunare, a fine gennaio, è stato duramente colpito dalla diffusione del coronavirus. La maggior parte dei cinema di Macao e della Cina continentale ha chiuso, ma a Hong Kong le sale sono rimaste aperte. Il botteghino per il primo giorno del Capodanno Lunare è calato di un terzo rispetto al 2019. Anche se The Grand Grandmaster di Dayo Wong è andato bene, altri film di Hong Kong sono stati un fiasco.
Guardando al futuro, ci sono troppi fattori ignoti per prevedere cosa accadrà nel resto del 2020.
Ryan Law