Dopo anni di costante espansione, nel 2019 il settore cinematografico della Malaysia ha conosciuto un sostanziale stallo, segnale di una probabile saturazione del potenziale di mercato, accompagnato da una marcata svolta nel gusto verso il prodotto nazionale, che ha segnato il trionfo delle produzioni di animazione indirizzate al pubblico delle famiglie.
L’affermazione senza precedenti delle produzioni animate è quel che strabilia nel panorama dell’industria del cinema della Malaysia nel 2019. Sul podio degli incassi per le produzioni nazionali, infatti, si collocano tre lungometraggi d’animazione: Ejen Ali the Movie di Usamah Zaid Yasin, Boboiboy Movie 2 di Mohd Nizam Abd Razak e Upin & Ipin: Keris Siamang Tunggal di Adam Amiruddin, Ahmad Razuri Roseli e Syed Nurfaiz. E in tutti e tre i casi si sono registrati incassi stellari per i parametri nazionali: per Ejen Ali 30,05 milioni di ringgit (circa 6,90 milioni di dollari statunitensi), per Boboiboy 2 29,57 milioni di ringgit (6,79 milioni di US$) e per Upin & Ipin 26,20 milioni di ringgit (6,01 milioni di US$).
Da soli, questi tre film contano per quasi il 60% di tutti gli incassi raccolti dai 45 film nazionali usciti nel 2019 (meno 5 rispetto al 2018). Non si tratta, però, di una sorpresa che emerge senza alcun preavviso. Da un lato, l’animazione locale ha conosciuto da diversi anni a questa parte una notevole crescita a livello locale e internazionale, registrando buoni riscontri di vendite per i prodotti seriali televisivi. E proprio i personaggi familiari ai bambini grazie alla televisione sono quelli che hanno fatto da traino a questi successi. Dall’altro, quest’intrattenimento familiare per il pubblico di lingua malese ha offerto una valida alternativa alle formule stancamente riproposte dalla gran parte della produzione locale.
In questo scorcio di 2020 “affetto” dal Covid-19, mentre i cinema della Malaysia rimangono chiusi, anche la già breve finestra di sole due settimane che divideva l’uscita in sala dei film locali dalla messa in onda sul canale on demand Astro First si è chiusa. Il re della commedia locale, Mamat Khalid ha dato il la, rinunciando al passaggio in sala del suo ultimo film, Manap Karaoke, primo titolo locale in origine pensato per i cinema disponibile direttamente sul primo schermo.
Secondo i dati annuali pubblicati dalla società per lo sviluppo e la promozione del cinema nazionale (FINAS), i film usciti l’anno scorso in Malaysia hanno venduto 77,78 milioni di biglietti, contro i 77,31 del 2018. In percentuale, si tratta di una crescita di poco superiore al mezzo punto, la più ridotta negli anni di rilevamento resi disponibili da FINAS. In termini di incassi, il totale complessivo si è attestato ad 1,08 miliardi di ringgit (247,86 milioni di US$) contro 1,04 miliardi di ringgit del 2018 (238,70 milioni di US$). La crescita percentuale in questo comparto risulta maggiore, quasi al 4%, ma, come di consueto, a giustificarla sono gli incrementi di prezzo dei biglietti.
Sempre secondo i dati pubblicati da FINAS, che prevedono uno scorporo per lingua delle differenti produzioni, il dominio del mercato cinematografico della Malaysia resta saldamente sotto il controllo delle produzioni anglofone che hanno raccolto ben 52,02 milioni di spettatori, per una percentuale di mercato equivalente al 66,88%. Rispetto ai 51,76 milioni del 2018, si registra una flessione percentuale del -0,07%, una vera inezia se si considera che si tratta nondimeno di cifre superiori ai due terzi del mercato complessivo. Negli incassi, tale dominio di traduce in 737.06 milioni di ringgit (169,14 milioni di US$), versus i 707,02 milioni di ringgit (162,25 milioni di US$) del 2018.
Per contro, le produzioni locali hanno subito una flessione nella quota di mercato pari al -2,16 su base annuale, passando da 13,21 milioni di spettatori, o 17,09% del totale 2018, a 11,61, pari al 14,93% del mercato complessivo 2019. Gli incassi per le produzioni locali hanno quindi conosciuto una flessione dai 170,40 milioni di ringgit (39,12 milioni di US$) per le produzioni del 2018 ai 144,71 milioni di ringgit (33,22 milioni di US$) per le produzioni del 2019. Per i film nazionali si tratta comunque dei secondi migliori risultati di sempre, secondo le statistiche FINAS, dopo quelli del 2018.
Si sono poi registrate crescite marginali per le produzioni in lingue cinesi, passate da 5,34 milioni di spettatori nel 2018 a 6,67 nel 2019, per incassi equivalenti a 93,70 milioni di ringgit (21,50 milioni di US$) contro i 72,17 milioni di ringgit (16,56 milioni di US$) del 2018, per le produzioni in lingue indiane, passate da 4,45 milioni di spettatori nel 2018 a 4,82 nel 2019, per incassi equivalenti a 65,48 milioni di ringgit (15,03 milioni di US$) contro i 60,68 milioni di ringgit (13,93 milioni di US$) del 2018 e per i film indonesiani, passati da 0,82 milioni di spettatori nel 2018 a 1,10 nel 2019, per incassi equivalenti a 13,64 milioni di ringgit (3,13 milioni di US$) contro i 10,21 milioni di ringgit (2,34 milioni di US$) del 2018. In termini di fette di mercato, in relazione al numero di spettatori, queste cifre si traducono per i film in lingue cinesi in un 8,58% sul totale (+1,67% rispetto al 2018), per i film in lingue indiane in un 6,20% sul totale (+0,44% rispetto al 2018) e per i film indonesiani in un 1,41% sul totale (+0,35% rispetto al 2018).
Paolo Bertolin