Nagano Mei ha solo 21 anni, ma recita nel cinema e serie televisive sin dal 2009, anno in cui ha debuttato nel film d’azione a basso budget Hard Revenge Milly. La sua lunga filmografia comprende un ruolo da protagonista nella serie drammatica trasmessa la mattina dalla NHK Half Blue Sky del 2018, per il cui ruolo sbaragliò nei provini 2. 366 concorrenti. È stata anche la protagonista femminile di Teiichi: Battle of Supreme High, una commedia di successo del 2017 su una spettacolare lotta per il potere all’interno di un liceo elitario stile manga.
Il 4 maggio scorso ho intervistato Nagano presso il tempio Hanazono nel distretto Kabukicho di Tokyo, dove lei presenziava a un evento promozionale per la commedia d’azione jigoku-no-hanazono OFFICE ROYALE (pensando al titolo giapponese del film che letteralmente significa “Il giardino fiorito dell’inferno”, il luogo scelto era molto adatto). Il film, tratto da una sceneggiatura originale del comico Bakarhythm, vede Nagano nei panni di una OL (“office lady”), un’impiegata che lavora in una grossa società e conduce un’esistenza banale. Insieme a lei, però, lavorano anche delle colleghe yanki (“delinquenti”), appartenenti a diverse fazioni che combattono battaglie campali per la supremazia all’interno dell’azienda.
Il contrasto dell’esistenza pacifica della protagonista e delle sue amiche con la situazione battagliera che le circonda è fonte di risate. Poi però si scopre che il personaggio di Nagano non è, in fin dei conti, tanto ordinario. Diretto da Seki Kazuaki, un veterano dei video musicali alla sua prima esperienza come regista di lungometraggi, il film sarà pure una macchina da risate, ma rappresenta anche una satira sulla tendenza della società giapponese a chiudere un occhio su ciò che trova strano, sgradevole o, nel caso delle fazioni in lotta, comicamente violento.
Prima di incontrare Nagano, ho osservato lei e la coprotagonista Nanao, che interpreta una leader yanki, mentre partecipavano a un dibattito con un presentatore sugli scalini del tempio, con i giornalisti che fotografavano e prendevano appunti. Quando le è stato chiesto per cosa avesse pregato al tempio, Nagano ha risposto: “Perché il film sia un grande successo, ovviamente. Ma, siccome al momento non tutti i cinema sono aperti, pur essendoci molti film in uscita, ho pregato anche affinché le sale di tutto il paese riaprano in sicurezza”. Nagano e Nanao hanno poi alzato cartelli votivi sui quali avevano trascritto i loro desideri per il film; su quello di Nagano c’era scritto “Sequel”.
Terminato il dibattito, Nagano mi ha raggiunto in una stanza del tempio, dove ci siamo seduti uno di fronte all’altra a un tavolo con un divisorio trasparente. Mentre rispondeva alle mie domande senza mascherina, è stata la professionista tranquilla e posata di sempre.
Naturalmente le ho chiesto del sequel auspicato. “Per fare il film sono state raggruppate persone attive in svariati settori”, ha dichiarato. “Avevamo una squadra forte e, durante le riprese, tutti erano motivati e credevano in ciò che stavano cercando di fare, perché, a dire il vero, non ci sono molti film di questo genere. Per me è stato un’esperienza formativa, ed è per questo che mi piacerebbe vedere uno sviluppo ulteriore dell’universo del film”. Ha aggiunto che era entusiasta del progetto ancor prima di leggerne la sceneggiatura. “Avevo sentito che Bakarhythm l’aveva scritta e che il signor Seki avrebbe diretto il film. Per questo sapevo che sarebbe stato qualcosa di interessante”, ha spiegato. “E per questa ragione avevo voglia di parteciparvi ancor prima di leggere la sceneggiatura; ma una volta letta ho avuto la certezza che si sarebbe trattato di un film davvero affascinante”.
Nel film sono presenti diverse scene d’azione, eseguite con abilità sorprendente se si pensa che gran parte degli interpreti, Nagano compresa, non sono specialisti nel campo dell’azione. “All’inizio quelle scene mi hanno suscitato preoccupazione”, dichiara. “Credevo che avrei trovato difficile insultare delle persone a voce alta, e non avevo mai girato scene d’azione prima di allora, per cui non avevo idea di cosa significasse picchiare qualcuno”.
Nagano si è allenata per quattro mesi sotto la supervisione del regista d’azione Tomita Minoru. “Mi sono allenata molto duramente, partendo da zero”, afferma. “Lo stile era molto vicino al kickboxing, ma visto che gli schemi d’azione che avremmo seguito durante il film erano già stati decisi, ho lavorato su quelli, con il coreografo d’azione che mi impartiva istruzioni molto dettagliate”.
Le scene d’azione non saranno reali, ma hanno un impatto realistico. Nagano appare compiaciuta: “Pensavo che gli elementi comici non fossero indispensabili nelle scene d’azione”, dichiara. “Si tratta di una commedia, ma volevo mostrare il mio personaggio mentre combatte davvero. E lo stesso hanno pensato le altre attrici del cast”.
Il suo personaggio, Tanaka Naoko, in realtà non è un’impiegata tipica e mite, sebbene voglia sembrarlo. Nasconde la sua vera identità finché decide improvvisamente di rivelarla in una delle scene più divertenti del film. “L’ho immaginata come un ‘mob’ (nota: personaggio non giocante nei videogame) afferma Nagano. “Essendo la protagonista, Naoko nel film fa dei monologhi, ma nel frattempo pensa sempre alle amiche più care che ha intorno. Così l’ho pensata come qualcuno che non cerca mai di stare al centro dell’attenzione. Ma è un’illusa. Ho cercato di non esasperare troppo il personaggio, comunque”.
Il regista, Seki Kazuaki, è meglio conosciuto come regista di video musicali per band giapponesi importanti come i Perfume e i Radwimps. OFFICE ROYALE è il suo lungometraggio d’esordio. Nagano si dichiara soddisfatta della sua regia. “Non so se il suo stile sia così speciale,” dice, “ma ha realizzato molti video musicali e quindi le sue immagini sono belle e originali, e le ha anche coordinate bene alla musica. Di tutti i film che ho interpretato, questo è davvero brillante in tal senso”.
A causa della pandemia, quest’anno Seki e Nagano non potranno arrivare a Udine per il Far East Film Festival, dove OFFICE ROYALE verrà presentato in anteprima internazionale. Quando le suggerisco di venire a Udine con il sequel, Nagano si illumina. “Mi piacerebbe provarci di sicuro!” afferma.“Voglio girare un film in un paese straniero!” Non è esattamente questo che intendevo, ma non importa. Se Seki riuscisse a riprendere Nagano mentre sbaraglia le sue avversarie OL in Piazza San Giacomo a Udine, vorrei proprio essere presente.
Mark Schilling