Il Covid-19 ha avuto un impatto sulle attività economiche del mondo intero e, sebbene la situazione a Hong Kong non sia stata così grave come in Europa o in America, le sale cinematografiche hanno subito chiusure obbligatorie e limitazioni alle presenze. A causa dei 116 giorni di chiusura imposti nel 2020 il botteghino totale di Hong Kong ha registrato un forte calo, pari al 72%, passando da 1,92 miliardi di dollari di Hong Kong nel 2019 a 530 milioni nel 2020. Il numero totale di film distribuiti nel 2020 è sceso da 329 a 218, di cui solo 34 di produzione hongkonghese, un numero deludente. I film locali hanno registrato un incasso al botteghino pari a circa 114 milioni di HK$. Nel 2020, grazie al posticipo dell’uscita in sala dei blockbuster hollywoodiani, i film di Hong Kong hanno visto aumentare relativamente la propria quota di mercato, passata dal 13% nel 2019 al 20% nel 2020.
La chiusura obbligatoria dei cinema a Hong Kong ha intaccato le principali vacanze tradizionali, tra cui la Pasqua, l’estate e il Natale. Gli unici successi del 2020 sono stati quelli legati al Capodanno Lunare, festa che ha contribuito per il 20% circa al box office dell’intero anno.
The Grand Grandmaster di Dayo Wong, uscito in occasione del Capodanno Lunare, è diventato il miglior film hongkonghese del 2020 e ha incassato 29,6 milioni di HK$. Il maggiore successo in assoluto del 2020 però è stato
Tenet di Christopher Nolan, che ha incassato 55,1 milioni di HK$. Solo tre film locali sono riusciti a incassare più di dieci milioni e solo nove film hanno superato i cinque milioni.
Con la chiusura dei cinema in Cina nella prima metà del 2020, le produzioni ad alto budget hanno optato per posticipare al 2021 l’uscita in sala, il che ha dato ai film a basso budget destinati al mercato locale la possibilità di farsi conoscere dal pubblico del posto. L’esempio migliore è rappresentato da
Beyond the Dream, diretto da Kiwi Chow, uno dei registi di
Ten Years, che racconta l’amore tra un giovane affetto da psicosi e la sua terapeuta. Il film, interpretato dagli attori hongkonghesi Terrance Lau e Cecilia Choi, ha fatto conoscere le bellezze di Tuen Mun, una delle prime comunità satellite di Hong Kong, e ha conquistato l’interesse del pubblico locale. Parecchi hanno persino visitato Tuen Mun per vedere dove sono state girate le scene. Sebbene 15 milioni di HK$ possano sembrare un incasso non molto alto per il box office, con la pandemia è stato considerato un successo.
Tutte le società di produzione cinematografica hanno dovuto focalizzare le loro strategie di marketing su ciò che il pubblico voleva sentirsi dire e lo scorso anno questo elemento ha influenzato la commercializzazione dei film locali. Ad esempio, il distributore Golden Scene ha commercializzato i suoi tre film di Hong Kong come una trilogia composta da
Suk Suk, storia d’amore gay di Ray Yeung,
My Prince Edward di Norris Wong, incentrato su un matrimonio, e
Beyond the Dream. Tutti e tre i film si sono piazzati nella Top Ten annuale del box office per i film locali. Inoltre,
i’m livin’ it di Media Asia, opera prima del regista Danny Wong, è incentrato su un gruppo di senzatetto che elegge a proprio domicilio un fast food aperto 24 ore su 24. Il film, che ha incontrato il favore del pubblico, ha incassato 8,31 milioni di HK$, una cifra superiore alle aspettative.
L’anno scorso hanno avuto la possibilità di approdare in sala a Hong Kong anche alcuni film locali a bassissimo budget. Una piccola quantità di film di produzione hongkonghese è stata distribuita in una sola sala, per una o due settimane, con una sola proiezione al giorno e un incasso totale inferiore a 200.000 HK$. La maggior parte di questi film erano di qualità scadente e l’uscita in sala rispondeva più all’esigenza di soddisfare i desideri dei produttori che quelli del pubblico.
Nonostante il Covid-19, nel mercato cinematografico locale i film d’animazione, in particolare le animazioni giapponesi basate sui fumetti, sono riusciti a ottenere ottimi risultati. Tre animazioni giapponesi hanno incassato oltre 10 milioni di HK$:
Digimon Adventure Last Evolution Kizuna, uscito a metà maggio,
Doraemon the Movie: Nobita’s New Dinosaur, uscito all’inizio di ottobre e
Demon Slayer the Movie: Mugen Train, arrivato nelle sale prima della terza chiusura dei cinema.
Demon Slayer è stato un successo a sorpresa e ha incassato oltre 32 milioni di HK$, diventando il secondo film di maggior incasso dell’anno dopo
Tenet. Se in totale lo scorso anno sono usciti più di 40 film giapponesi, i titoli non di animazione hanno incassato complessivamente meno di 3 milioni di dollari.
15 sono stati i film coreani distribuiti nel 2020, ma il pubblico si è concentrato su blockbuster come
Ashfall e
Peninsula, che hanno incassato entrambi più di 16 milioni di HK$. L’horror coreano di animazione
Beauty Water ha riscontrato un discreto successo al box office, con circa 4,5 milioni di dollari.
A causa della terza chiusura obbligatoria delle sale, per Hong Kong il botteghino del 2021 è partito solo il 18 febbraio, una settimana dopo il Capodanno Lunare. Meno di tre settimane dopo la riapertura dei cinema, il circuito UA Cinema Circuits, che gestisce sei sale e rappresenta circa il 15% della quota di mercato complessiva, ha presentato istanza di liquidazione volontaria, ponendo fine a 35 anni di esercizio. Fa ben sperare invece il fatto che
Shock Wave 2 di Herman Yau e
One Second Champion, film sul pugilato di Chiu Sin-hang, abbiano incassato più di 16 milioni di dollari. Per il 2021 le previsioni parlano di un settore cinematografico relativamente stabile, sia a Hong Kong che nel resto del mondo, e il mercato dovrebbe ottenere risultati migliori rispetto al 2020.