Mentre il resto del primo mondo – dopo aver fatto scorta di vaccini per i propri cittadini – sta iniziando a convivere con il virus, le Filippine stanno ancora cercando di controllare la diffusione della pandemia. Per gran parte del 2021 sono state imposte restrizioni severe: divieto di assembramento, chiusura dei luoghi pubblici, limitazioni alle attività commerciali. Le sale cinematografiche sono rimaste chiuse e il “cinema” si è trasferito nelle nostre case, su Netflix o altre piattaforme di streaming. Nonostante ciò, le riprese cinematografiche sono ricominciate, con budget più alti del solito a causa dei protocolli anti-Covid. Per ridurre al minimo il rischio di esposizione sono stati istituiti lockdown e “bolle”. Ma il lento flusso di film legati alla pandemia comparsi sui siti di streaming e nelle sale – che sono state riaperte nell’ultima parte dell’anno, quando le restrizioni sono state allentate – testimonia che la pandemia non ha impedito ai registi di trasformare in arte le proprie esperienze.
Diversi titoli usciti nel 2021 erano entrati in produzione prima della pandemia, come il film d’azione di Erik Matti On the Job: The Missing 8 e il remake di Lawrence A. Fajardo del film d’azione coreano A Hard Day. Parecchi sono però i film che testimoniano inequivocabilmente il tentativo di aggirare i vincoli che limitavano le riprese durante la pandemia globale. Si va dall’utilizzo scontato della videoconferenza o anche di uno spazio virtuale immaginario (come in A Girl and a Guy di Erik Matti, commedia erotica sulla Generazione Z), all’ambientazione in complessi alberghieri (come in Hello, Stranger: The Movie di Dwein Baltazar, ispirato all’omonima serie sulle vicende amorose di due ragazzi, o nel dramma romantico di Irene Villamor You and Me and the End), o ancora al ricorso a una città remota per via dell’isolamento, utile anche per enfatizzare l’atmosfera di terrore e disperazione (come nell’esilarante commedia di zombie On a Restless Night di Miko Livelo o nell’avvincente rielaborazione di Lawrence A. Fajardo del cliché dello “straniero in un paese sconosciuto”, Reroute).
Ci sono anche pellicole in cui i personaggi sono confinati all’interno di una casa o di una proprietà, per mantenere una “bolla” durante la produzione (come nel tenero Gameboys: The Movie di Ivan Andrew Payawal, ennesima versione per il grande schermo di una serie romantica al maschile, o nella terrificante antologia horror di Erik Matti dal titolo Rabid). C’è anche il film d’azione di Mikhail Red Arisaka, girato nel 2020, che utilizza un’ampia distesa solitaria per aggravare ulteriormente la fatica della protagonista per sfuggire a chi le sta dando la caccia. I film parlano anche di isolamento e solitudine, elementi molto in evidenza in You and Me and the End, dove i protagonisti sono degli emarginati che cercano di arrivare al punto più lontano delle Filippine, tanto per ricordarci che siamo ancora più isolati che mai.
I cinema hanno riaperto giusto in tempo per Natale. Gli effetti delle iniziative vaccinali hanno iniziato a farsi sentire (seppure ancora in misura inferiore rispetto alle aspettative governative) e negli ultimi due mesi del 2021 si è registrata una diminuzione dei casi su base giornaliera. Questo ha permesso anche al Metro Manila Film Festival (MMFF) di tornare nelle sale dei centri commerciali, dopo essersi svolto online nel 2020. Gli amanti del cinema si aspettavano un’edizione ibrida, poiché la maggior parte della popolazione rimane non vaccinata – quindi contrarre il virus è ancora una possibilità – ma gli organizzatori hanno detto chiaramente che il festival si sarebbe svolto in presenza. Secondo la classificazione del livello di allerta in vigore, erano in funzione solo 300 cinema, ciascuno con una capacità del 50%, il che spiega in parte i numeri poco brillanti del festival per il 2021.
Un altro motivo per i fiacchi risultati al botteghino è che c’erano pochi film in grado di attirare il grande pubblico. Non c’erano drammi commoventi del calibro di Miracle in Cell No. 7 (miglior incasso del 2019); nessun film d’azione carico di effetti speciali come Ang Panday (che ha ottenuto il secondo incasso più alto del 2017); né commedie esilaranti come i soliti capisaldi del festival di Vice Ganda. In effetti, l’edizione 2021 non ha puntato sul potere divistico per attrarre il pubblico. Sebbene Daniel Padilla – componente della popolare coppia amorosa KathNiel, il cui film The Hows of Us (2018) è il film filippino di maggior incasso di sempre – sia apparso in Wether the Weather Is Fine di Carlo Francisco Manatad, non si tratta di un film leggero e non è interpretato dalla sua coprotagonista abituale, Kathryn Bernardo. È invece il racconto assurdo e insolito della lotta di una famiglia all’indomani del tifone Haiyan a Tacloban, dove si sono registrati i danni più ingenti. Il film ha ottenuto sette premi, compreso quello per il secondo miglior film, dopo la commedia corale Big Night! che raccontava la lotta di un gay per cancellare il suo nome dalla lista dei narcotrafficanti della città.
Il 25 dicembre, primo giorno del festival, sui social media sono apparse notizie di sale vuote e biglietterie senza code. Anche gli esercenti hanno riferito di guadagni scarsissimi. Non sono stati resi noti i dati ufficiali dei botteghini, nemmeno dopo la fine del festival. In confronto, l’edizione 2019 aveva incassato un totale di 955 milioni di pesos filippini (circa 18 milioni di dollari statunitensi). Gli organizzatori del festival non hanno diffuso i dati relativi agli incassi dell’edizione online 2020 (che comprendeva Fan Girl, presentato al FEFF) ma hanno affermato che il primo giorno dell’edizione 2021 ha incassato 1/3 del totale lordo dell’edizione online del MMFF (riferito all’intera durata) dell’anno precedente.
Il programma del festival ha anche suscitato alcune discussioni sui social media, poiché le due settimane di esclusiva nelle sale hanno fatto sì che Spider-Man: No Way Home venisse posticipato fino a gennaio 2022. Alcuni fan che non vedevano l’ora di vedere il film Marvel – dopo quasi due anni senza nessuna grande uscita della Marvel – speravano che il festival non si svolgesse affatto, mentre altri hanno liquidato i film del MMFF come stereotipati e inguardabili. Questo dimostra soltanto che una parte del pubblico sarebbe disposta a tutto per un film Marvel, ma non per un film filippino. Un utente di Reddit ha scritto: “Se devo spendere così tanti soldi per un biglietto, vado a vedermi Spider-Man che so già [che ne vale la pena]. Non fraintendetemi, non stiamo dicendo che tutti i film [al] MMFF siano cattivi, ma forse hanno bisogno di salire di livello [in termini di] strategia, impegno e qualità”.
I film di Vice Ganda – che durante il festival incassano ogni anno milioni di pesos – sono stati in particolare oggetto di espressioni di rabbia: sono stati considerati logori e non sofisticati. In effetti, l’idea che i film baduy (fuori moda, non di tendenza) dominino il MMFF è stata a lungo oggetto di dibattito, poiché il MMFF si è affermato come una macchina capitalista, impegnata a rastrellare i soldi di Natale da spettatori che chiedono solo di essere intrattenuti (sebbene non ci sia niente di male nel voler guardare film di puro intrattenimento).
Detto questo, è facile liquidare i film di Vice Ganda senza averli visti. I film – sfornati in rapida successione dal 2012 al 2019, dagli incassi complessivi pari a circa un milione di US$ – mettono alla berlina il sistema sociale in modo esilarante. The Mall the Merrier (2019) parla di acquisizioni immobiliari da parte dei grandi centri commerciali e anche Fantastica (2019) è incentrato sulle operazioni immobiliari. Questi film sono un bel divertimento sano per una famiglia che vuole farsi una bella risata durante le vacanze, ma a volte sembrano più una sfilza di battute e scenette costruite attorno a una trama esile.
In realtà è il sistema di selezione e assegnazione dei cinema del MMFF (che offre più sale ai film più importanti) che deve essere riorganizzato. Dopotutto, occasionalmente si sono visti coesistere i blockbuster di Vic Sotto (Enteng Kabisote) e Vice Ganda con delle perle come il musical The Portrait (2017), il thriller poliziesco Honor Thy Father (2015), la commedia romantica English Only, Please (2014) e il film d’animazione RPG Metanoia (2010), una chicca. Ma si tratta indubbiamente di perle rare.
Per ulteriori informazioni sulla selezione dei film, si può leggere il saggio del 2016 del critico cinematografico Philbert Dy sulla sua esperienza come membro del comitato di selezione. Un esempio: “In pratica si sta circa un’ora in totale a parlare del nulla. È un esercizio di vuota retorica. Il comitato sembra preoccuparsi a malapena di cosa c’è effettivamente dentro queste sceneggiature. Quasi nessuno dei copioni viene discusso”, scrive Dy.
È interessante notare che uno dei film concettualmente più audaci del MMFF 2021 è una rielaborazione della formula della commedia romantica, Love at First Stream di Cathy Garcia-Molina, regista di The Hows of Us. È facile liquidare Love at First Stream come una storia d’amore superficiale, confezionata apposta per pubblicizzare la app del servizio di streaming Kumu e la catena di fast food Chic-Boy: i protagonisti non fanno che spiegare come trasmettere in streaming o come guadagnare denaro utilizzando la app, i cui proprietari hanno co-prodotto il film. Kumu consente agli utenti di guadagnare grazie ai regali dei follower, che possono essere convertiti in denaro. Questo è ciò su cui si basa la premessa del film, in cui la protagonista vuole disperatamente andare via di casa per sfuggire alla madre invadente. Invece del solito triangolo amoroso, Love at First Stream presenta un quadrilatero amoroso, che diventa sempre più instabile con l’avanzare del film e lo rende un po’ più confuso, ma il suo meta approccio alle unioni amorose è interessante.
La pandemia e l’assenza di film di grande richiamo – per non parlare della chiusura di ABS-CBN, la più grande rete televisiva del paese che ospitava i più importanti “duetti amorosi” del settore – hanno determinato il blocco della produzione di veicoli per molte coppie dello schermo. Love at First Stream presenta alcuni attori non collaudati, che hanno la possibilità di gettare le basi per una nuova ondata di duetti amorosi. In generale, Love at First Stream aderisce alla formula delle commedie romantiche filippine, ma alcuni elementi fanno pensare che il film voglia approfondire alcuni concetti: il modo in cui la nuova generazione interagisce, sia nel mondo virtuale che in quello reale, costruendo relazioni dentro e fuori di essi (o una confluenza di entrambi); e come il comportamento incentivato possa rappresentare sia un vantaggio che uno svantaggio, in un’epoca in cui la vita è per lo più vissuta online.
Oggi che il rituale fandomico si svolge online, i fan creano coppie amorose anche lì. Il duo formato da Donny Pangilinan e Belle Mariano (DonBelle) si è formato principalmente online e ha dato origine a una serie di progetti di successo, tra cui quello che è presumibilmente il più grande successo al botteghino del 2021, la commedia romantica Love Is Color Blind. Nel film, Pangilinan fatica a finire il ritratto della madre defunta dopo essere diventato daltonico a seguito di un incidente. Mariano, il suo rispettoso miglior amico/martire, si sorbisce il tutto per essere d’aiuto e, così facendo, permette al personaggio di Pangilinan di realizzare il destino di coppia dalla lunga gestazione. È la solita fuffa da commedia romantica, rivestita con le appassionanti interpretazioni di Mariano e Pangilinan.
L’accoppiata non convenzionale composta da Kim Molina e Jerald Napoles (KimErald) è l’altra faccia delle coppie più famose dello schermo. L’aspetto del duo è copiato interamente, in modo esilarante, dalla coppia KimErald composta da Kim Chiu e Gerald Anderson – il più tradizionalmente attraente KimErald – poiché Molina e Napoles non sono esattamente il prototipo dei protagonisti delle commedie rosa. Molina e Napoles sono sempre un’emozione da guardare e non perdono mai occasione di punzecchiare i cliché delle commedie romantiche che però si applicano anche a loro. Nel 2021 sono apparsi insieme in tre film: The Woman Who Cannot Feel, On a Restless Night e You and Me and the End, tutti diversissimi tra loro. Dei tre, quello che spicca è You and Me and the End, che sfrutta l’aspetto non convenzionale della coppia per tirare fuori la storia di un criminale e un’ex prostituta che trovano l’amore all’apice della pandemia. Mentre il mondo intorno a loro si svuota, loro due trovano un posto dove far sbocciare il loro amore
Tutti e tre i film sono prodotti da Viva Films e sono disponibili sulla piattaforma di streaming dello studio Vivamax. All’instancabile produzione della Viva Films, legata alle produzioni pito-pito degli anni Settanta (con solo 7 giorni e un budget limitato per realizzare i film), si deve la maggior parte dei film filippini prodotti nel 2021, anche se la loro qualità varia enormemente, da terribile ad accettabile. Vivamax ha anche rilanciato la produzione di film erotici filippini, che erano scomparsi nei primi anni del Duemila; e questo è perfettamente sensato dal punto di vista del marketing, dal momento che i filippini sono tra i principali utenti di Pornhub, dove trascorrono in media 11 minuti e 31 secondi al giorno. Almeno per quanto riguarda il 2021, in qualsiasi giornata i dieci film più visti sulla piattaforma Vivamax sono stati in maggior parte film erotici. Entro il primo trimestre del 2022 il sito ha raggiunto 2,5 milioni di abbonati, con uno stanziamento di un miliardo di pesos filippini (circa 19 milioni di US$) per ulteriori contenuti. È innegabile che Vivamax abbia iniettato una nuova linfa nell’industria cinematografica. Diversi registi come Joel Lamangan e Lawrence A. Fajardo sono riusciti a sfornare più di tre film (e oltre) per il sito. Il regista più prolifico per Vivamax è Darryl Yap, che per il 2021 ha avuto almeno 10 film all’attivo. Yap è attualmente il regista filippino più visto e più vituperato per i contenuti problematici e, ultimamente, per il suo sostegno alla candidatura presidenziale del figlio del dittatore Ferdinand Marcos.
Nonostante le difficoltà, nel 2021 il cinema filippino si è fatto notare a livello internazionale. Tra i momenti salienti c’è stata la vittoria di John Arcilla come miglior attore alla Mostra del Cinema di Venezia per On the Job: The Missing 8, una coproduzione HBO disponibile ora sulla piattaforma HBO MAX. Wether the Weather Is Fine ha partecipato a festival cinematografici di alto profilo: nel mese di agosto è stato presentato in anteprima al festival di Locarno, dove ha vinto il premio Cinema e Gioventù, successivamente è stato al Toronto International Film Festival e al Chicago International Film Festival, per poi fare incetta di premi al Metro Manila Film Festival del 2021.
L’ultimo film di Lav Diaz, History of Ha, è stato presentato in anteprima al London Film Festival del BFI in ottobre. A dicembre è stata annunciata la partecipazione di Leonor Will Never Die di Martika Ramirez Escobar al Sundance Film Festival del 2022 – primo film filippino dopo The Blossoming of Maximo Oliveros nel 2006 – insieme al cortometraggio di Don Josephus Raphael Eblahan The Headhunter’s Daughter. Il film di Escobar, una lettera d’amore al cinema attraverso la storia di una sceneggiatrice di film d’azione che è in coma, ha vinto il premio speciale della giuria. Headhunter di Eblahan ha vinto il gran premio della giuria per il miglior cortometraggio.
Dopo il MMFF, quasi nessun film filippino è approdato sul grande schermo, e il pubblico è stato attratto solo da blockbuster come Spider-Man: No Way Home e The Batman. In marzo, il livello di allerta più basso dall’inizio della pandemia ha permesso agli esercizi commerciali di tornare alla capienza massima, quindi potrebbe esserci speranza. Ora che il governo sta effettivamente elaborando un piano di transizione per il Covid-19, potrebbe esserci una luce in fondo al tunnel. Ma quanto tempo ci voglia per arrivare in fondo è tutto da vedere.
Don Jaucian