Bona

Out of Competition | Restored Classics | Online

 

Philippines, 1980 / restored 2024, 89’, Filipino

Directed by: Lino Brocka

Screenplay: Cenen Ramones
Cinematography (color): Conrado Baltazar
Editing: Agusto Salvador
Production Design: Joey Luna
Music: Max Jocson
Sound: Cesar Lucas, Levi Prinupe
Executive Producer: Nora Villamayor
Cast: Nora Aunor, Philip Salvador, Raquel Montesa, Marissa Delgado, Nanding Josef, Venchito Galvez

Date of First Release in Territory: December 25th, 1980
 
Bona si apre con il consueto pandemonio annuale della Festa del Nazareno Nero, durante la quale i devoti dell’immagine miracolosa del Nazareno Nero accorrono in massa da ogni angolo delle Filippine. Subito dopo, vediamo la protagonista guardare intensamente un attore sul set cinematografico. In questo breve intervallo, Brocka ci offre immediatamente questi parallelismi, mettendo in evidenza i pericoli che corre un fan di un divo del cinema che segue religiosamente sul set il suo idolo.

Brocka, sempre maestro nel commento sociale, costruisce Bona come una sottile critica ai pericoli dell’idolatria cieca. Sceglie come protagonista, Nora Aunor – la cui immensa statura all’interno dell’industria cinematografica la rende un simbolo del cinema filippino stesso – per interpretare una giovane donna mite che si ritrova a giocare alla famiglia con una star di second’ordine, Gardo (Philip Salvador). Una scena iniziale, in cui Bona fa il bagno a Gardo, traccia già le dinamiche della loro relazione e, man mano che il film si sviluppa, diventa chiaro che: Gardo ha bisogno di Bona solo per soddisfare i suoi bisogni, per servirlo in tutto e per tutto. Nient’altro. Eppure, sembra che Bona sia più che felice di farlo. Porta l’acqua, ripara il tetto, sistema la biancheria intima di Gardo e cerca cibo nel quartiere perché lei e Gardo possano mangiare. Ma questa devozione ha un limite e può solo raggiungere un punto di ebollizione.

Sebbene Aunor abbia interpretato varie volte il ruolo di una giovane donna sfortunata, è comunque sorprendente vederla nei panni di Bona. Nora Aunor – una superstar capace di attirare folle di suoi fan – non si fa semplicemente piccola per dare la sua vita a Gardo, ma permette lentamente che le sue stesse illusioni la consumino. Un esempio lo si trova nella scena in cui Bona regge docilmente una radio affinché l’egocentrico Gardo e la sua donna per quella notte possano ballare nel soggiorno. Il giorno dopo, Bona scopre la nuova amante che fa colazione e che la chiama “atsay” (domestica). Bona, comprensibilmente, riversa tutte le sue frustrazioni su di lei e la caccia di casa. “Sei l’unico che sono disposta a servire, Gardo”, gli dice poi.

Va detto che non è solo Nora Aunor a dare tanto nel suo ruolo in questo film. Anche Salvador, pure lui un celebre attore di grande fama, contribuisce con la sua interpretazione di un uomo-bambino narcisista, che suscita nel pubblico un profondo odio nei confronti del suo personaggio, a testimonianza di quanto bene si sia calato nei panni di Gardo. Salvador, come Aunor, aveva già lavorato con Brocka in precedenza, prima di Bona, e aveva già interpretato un ruolo che avrebbe dato la svolta alla sua carriera, quello di una povera guardia di sicurezza in Jaguar, presentato al festival di Cannes nel 1979. Salvador si abbina perfettamente a Aunor in Bona, in cui entrambi rendono sfumati i confini tra colpevole e vittima.

Quando Aunor ha accettato di produrre Bona, aveva già una filmografia formidabile alle spalle, non solo come attrice ma anche come produttrice di film come l’epica tribale Banaue (1975), il dramma Three Years Without God (1976), ambientato durante l’occupazione giapponese, e Blood of Tar (1975), una rivisitazione di Il signore delle mosche – tutti diretti dai grandi autori di quella generazione. La decisione di produrre un film come Bona è una testimonianza del suo impegno nel creare un corpus di opere al servizio del cinema. Il film le è valso il premio come miglior attrice agli Urian Awards del 1981 ed è stato poi proiettato alla Quinzaine des Réalisateurs al festival di Cannes del 1981.


 
Lino Brocka

Il più importante autore filippino Lino Brocka era anche regista teatrale, sceneggiatore e produttore. Il suo film d’esordio è stato il melodramma familiare Wanted Perfect Mother (1970). Ci sono voluti solo cinque anni per Brocka per realizzare Manila in the Claws of Light, considerato da molti critici locali come il miglior film filippino di tutti i tempi. Il suo Insiang (1976) è stato il primo film filippino a partecipare al festival di Cannes. Brocka ha vissuto una vita da attivista, e ha criticato apertamente il governo filippino durante la sua vita. È scomparso nel 1991.

 

FILMOGRAFIA SELEZIONATA

1970 – Wanted: Perfect Mother

1974 – Tinimbang Ka Ngunit Kulang (You Were Judged and Found Wanting)

1975 – Manila in the Claws of Light

1976 – Insiang

1980 – Angela Markado

1984 – Bayan Ko: Kapit sa Patalim (My Country, on the Edge of a Knife)

1991 – Makiusap ka sa Diyos (A Plea to God) 

Don Jaucian
Regia: Lino BROCKA
Anno: 1980
Durata: 89'
Stato: The Philippines
26/04 - 18:10
Visionario, Via Asquini 33
26-04-2025 18:10 26-04-2025 Europe/Rome Bona Far East Film Festival Visionario, Via Asquini 33CEC Udine cec@cecudine.org
Online in Italia per tutta la durata del Festival

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