Deep in the Mountain

International Premiere | In Competition | White Mulberry Award Candidate
 
China, 2025, 108’, Mandarin

Directed by: Li Yongyi
Screenplay: Wen Jin
Cinematography (color): Cheng Ma
Editing: Li Yongyi
Art Direction: Wang Yanhui
Production Design: Zhao Shouyi
Music: Han Hong
Action Design: Fu Xiaojie
Producer: Jiang Yuxia, Bi Ran, Long Meishan, Wu Xinxin, Luo Chao
Executive Producers: Shi Ge, An Ran, Ma Jiarui
Production Company: Beijing Helios Film, Co., Ltd.
Cast: Qiao Shan (Yao Sichen), Wang Yuanhui (Ge Wenyong), Yang Zishan (Yan Xue), Pan Binlong (Yang Zhaowei), Yu Xiyue (Yang Ge), Jia Bing (Zhang Changchun)

Date of Rirst Release in Territory: TBA
 
Li Yongyi, che ha magnificamente curato il montaggio di alcuni dei film più recenti di Zhang Yimou, debutta alla regia con un noir stilisticamente sofisticato, come era prevedibile per chi ha imparato il mestiere dal grande maestro. L’ambientazione è la Cina rurale degli anni Novanta, dove, dietro l’apparenza di una società sonnolenta e bonacciona, si nasconde una realtà complessa e inquietante. La storia inizia con l’immagine di una giovane coppia che sorride nel giorno del matrimonio. Nella scena successiva sono passati alcuni anni: la coppia è ritratta in una lite furiosa, lui cade a terra tramortito, lei fugge su un camion di passaggio. Nella scena ancora successiva, vediamo la donna accoltellare un uomo privo di sensi mentre un altro uomo la fotografa ridendo. Questa è la premessa di una storia presentata come se fosse basata su fatti di cronaca, piena di delitti, ricatti, corruzione, invidia, ma anche di coraggio e determinazione.

Il protagonista principale è Yao Sichen, un ufficiale di polizia di basso rango interpretato in modo sorprendentemente convincente da Qiao Shan, attore noto soprattutto per ruoli comici (YOLO, FEFF 2024, City of Rock, FEFF 2017). In questo thriller interpreta un personaggio complesso: ossessivo, permaloso, ma profondamente onesto. Yao lavorava come ispettore, ma è stato degradato a controllare le merci dei camion di passaggio alla stazione di controllo sulla strada provinciale, dopo aver inseguito in mutande – non aveva fatto in tempo a vestirsi quando l’aveva vista passare davanti alla finestra – una donna che gli ricordava una fuggitiva che la polizia cercava da anni. Nonostante non svolga più un compito rilevante, Yao non riesce a darsi pace e continua a pensare ai casi di persone scomparse ancora irrisolti.

Con la nuova economia di mercato, il traffico di merci anche nelle zone più remote della Cina è aumentato, ma anche il banditismo: sono frequenti i casi di camion carichi di merci che spariscono come inghiottiti dalle montagne. Quando un camion guidato da un conoscente di Yao – un uomo gentile che si era messo alla prova come imprenditore, ma che aveva perso tutto e, malato terminale, aveva iniziato a trasportare merci per evitare che la sua famiglia restasse sommersa dai debiti dopo la sua morte – scompare nel nulla, la figlia dell’uomo si rivolge a Yao. Quest’ultimo, senza portare con sé alcun documento di riconoscimento, se non un paio di manette, finisce a cercare il camionista in un villaggio che rappresenta un microcosmo della Cina caotica di quel periodo storico.

Il colpevole – di cui conosciamo l’identità sin dall’inizio del film – è un uomo intelligente che riesce a manipolare le persone che incontra, in particolare i notabili del villaggio: il segretario del partito, il capo della sicurezza pubblica e l’amministratore, che sono completamente assorbiti dai preparativi per l’arrivo imminente dell’ispettore municipale, il quale potrebbe elargire promozioni. I loro pensieri sono tutti concentrati su come trarre vantaggi personali, piuttosto che sul benessere della comunità. Yao dovrà, nel corso di una lunga notte, dipanare una matassa fatta di intrighi di ogni tipo e popolata da personaggi tragicomici, con continui equivoci, scambi di identità, colpi di scena e manipolazioni psicologiche. Alcuni dei personaggi sembrano usciti da un’iconografia rivoluzionaria surreale, altri sono più complessi, ma le loro interazioni generano risultati disastrosi, mettendo a dura prova la determinazione di Yao.

Nonostante il tono prevalentemente pessimista del film, non mancano momenti di leggerezza, con scene che sfiorano la comicità. La fotografia raffinata, con inquadrature che accompagnano la narrazione in modo molto interessante, contribuisce a costruire una storia in cui crimine, assurdità e momenti comici si fondono in un ritratto problematico di una società in cambiamento.


OSPITI:

 

LI Yongyi, regista

YU Xiyue, attrice
CHENG MA Zhyyuan, direttore della fotografia

 

Li Yongyi

Li Yongyi, montatore dal 2007, ha collaborato con diversi registi quali Ning Hao e Cao Baoping. Ha lavorato anche all’adattamento cinematografico del capolavoro di fantascienza The Three-Body Problem. Dal 2019, è diventato stretto collaboratore di Zhang Yimou per il montaggio, lavorando a molti dei film più recenti del grande regista: Cliff Walkers, Snipers, Full River Red, Under the Light, Article 20, oltre alla revisione del montaggio di One Second. È stato nominato per il miglior montaggio al 31° China’s Golden Rooster Awards per The Dead End, ha vinto il premio per il miglior montaggio al 15° Asian Film Awards per Cliff Walkers ed è stato nominato per il miglior montaggio al 35° China’s Golden Rooster Awards per Snipers. Deep in the Mountain è il suo primo film come regista.

 

FILMOGRAFIA

2025 – Deep in the Mountain
Maria Barbieri
Regia: LI Yongyi
Anno: 2025
Durata: 108'
Stato: China
28/04 - 16:45
Teatro Nuovo Giovanni da Udine
28-04-2025 16:45 28-04-2025 18:33Europe/Rome Deep in the Mountain Far East Film Festival Teatro Nuovo Giovanni da UdineCEC Udine cec@cecudine.org

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