OUT OF COMPETITION
SPECIAL SCREENINGS
Emergency Declaration
t.l. Dichiarazione di stato di emergenza
비상선언 (Bisang-seoneon)
South Korea, 2022, 146’, Korean, English
Directed by: Han Jae-rim
Screenplay: Han Jae-rim
Photography (color): Lee Mo-gae, Park Jong-cheol
Editing: Han Jae-rim, Kim Woo-hyun, Lee Kang-il
Production Design: Lee Mok-won, Jin Hye-jeong
Music: Jeong Ji-hoon, Lee Byung-woo
Producers: Han Jae-rim, Kim Dae-seung, Kim Yo-hwan, Han Jae-hun
Cast: Song Kang-ho (Sergeant Koo In-ho), Lee Byung-hun (Jae-hyuk), Jeon Do-yeon (Transport Minister Kim Sook-hee), Kim Nam-gil (co-pilot Hyun-soo), Im Si-wan (Ryu Jin-seok), Kim So-jin (Hee-jin), Park Hae-joon (Park Tae-su)
Date of First Release in Territory: August 3rd, 2022
Che un disaster movie finisca, durante la lavorazione, nelle spire di un immenso disastro della vita reale, è qualcosa cui, in passato, nessuno avrebbe mai pensato – se non magari come spunto per un film. Eppure è quel che è successo a Emergency Declaration. Il film aveva iniziato le riprese nel maggio 2020 e la lavorazione era stata sospesa a fine agosto a causa della pandemia di Covid-19, per poi riprendere in settembre e concludersi il 24 ottobre 2020. Ma non basta; anche se il film è stato presentato, fuori concorso, al festival di Cannes 2021, a causa del Covid l’uscita nelle sale coreane, prevista per il gennaio 2022, è stata rimandata, e il film è uscito in Corea ai primi di agosto. Il primo giorno di programmazione ha battuto il record annuale al box office e, secondo i dati del Korean Film Council, al 26 settembre 2022 era all’ottavo posto nella lista dei maggiori incassi coreani dell’anno. Il regista Han Jae-rim lo ha rimontato, rendendolo più “contemporaneo” per rispondere all’attualità.
È sempre un guilty pleasure irresistibile il cinema sui disastri aerei. Anche il FEFF vi ha reso omaggio già nella seconda edizione, con il cinese Crash Landing di Zhang Jianya (dove in verità il disastro era virtuale, da evitare, ma nondimeno terrificante nella visualizzazione ipotetica). Emergency Declaration incrocia i temi del disastro aereo, dell’epidemia mortale e del terrorismo – un bel catalogo di angosce contemporanee. È un filmone sfacciatamente popolare alla maniera di una volta. Non bisogna chiedergli un approccio originale al suo mix di generi (è perfino divertente nel comprendere tutti i topoi di un cinema spettacolare senza compromessi) ma lasciarsi prendere da questo ottovolante emozionale, pieno di star, che funziona ancora meglio sul grande schermo.
Un bio-terrorista, Kyu Jin-seok, vuole infettare un aereo di linea in volo con un virus mortale quasi istantaneo, deciso a morire con tutti gli altri (il suo modo di contrabbandare a bordo la fialetta coi germi è cupamente ingegnoso). All’inizio lo vediamo che cerca di informarsi all’aeroporto di Incheon su quali siano i voli più affollati; la sua caratterizzazione, insieme petulante e aggressiva, rende molto bene la psicologia di un miserabile che gode nel sentirsi un piccolo dio della morte, e Im Si-wan (già della banda k-pop ZE:A) le dà corpo con bella credibilità. Intanto in città viene scoperto un cadavere in un appartamentino dove si trova anche una gabbia di cavie. Mentre a terra si cerca di capire, e di ottenere informazioni da una più che sospetta ditta del Big Pharma, il contagio comincia a diffondersi sull’aereo, narrato con una buona progressione della suspense. In effetti, se ricordiamo i tempi del Covid, quando un colpo di tosse vicino a noi ci faceva sobbalzare, in questo film l’effetto è simile: quando un personaggio tossisce (che sia sull’aereo o in città) proviamo un piccolo colpo al cuore – che testimonia come il film ci abbia agganciati.
Sull’aereo viaggia come passeggero, assieme alla figlioletta, l’ex pilota in crisi psicologica Park Jae-hyuk (Lee Byung-hun, che il FEFF ha applaudito nel 2020 in Ashfall); mentre al poliziotto Gu In-ho, che a terra raduna i pezzi del mistero (e ha sull’aereo la moglie: quando lo scopre, è l’unica piccola scena di comic relief), dà un volto umanissimo il grande Song Kang-ho. Bisogna anche menzionare Jeon Do-yeon (Secret Sunshine, The Housemaid, Beasts Clawing at Straws) nel ruolo della ministra Kim, una volta tanto un politico competente e non un burocrate.
Come si addice a un film iper-popolare, Emergency Declaration è un pot pourri di generi: vira man mano dal poliziesco al disaster movie aviatorio al patetico (i messaggi dei passeggeri) al dramma politico, quando risulta che nessuna nazione vuole lasciar atterrare l’aereo – e qui, tramite Han Jae-rim, anche sceneggiatore, i coreani si tolgono qualche sassolino dalle scarpe rispetto ai cari alleati americani e giapponesi. Anche se il film rende chiaro che neppure in Corea il latte dell’umana bontà scorre liberamente.
Han Jae-rim
Han Jae-rim (n. 1975) si è diplomato al Seoul Art Institute. Il suo primo film, Rules of Dating è stato un successo di pubblico e di critica. Il secondo, The Show Must Go On, con Song Kang-ho, è andato un po’ meno bene al botteghino. È con The Face Reader che Han ha incontrato il primo successo commerciale di grandi dimensioni, con 9,1 milioni di biglietti venduti. Anche The King, sul grande potere di cui godono i procuratori nella Corea del Sud, ha venduto 5,3 milioni di biglietti. Il quinto film di Han, Emergency Declaration, è ad oggi il suo lavoro più ambizioso sul piano commerciale, ed è stato invitato fuori concorso al festival di Cannes nel 2021.
FILMOGRAFIA
2005 – Rules of Dating
2007 – The Show Must Go On
2013 – The Face Reader
2017 – The King
2022 – Emergency Declaration