World premiere | In Competition | ONLINE
Japan, 2025, 105’, Japanese
Directed by: Adachi Shin
Script: Adachi Shin
Photography (color): Tawara Kenta
Editing: Hirano Kazuki
Producers: Adachi Akiko, Sakai Masanori, Kugimiya Michihiro, Morita Maho
Cast: Sano Hiroki, Amano Hana, Kato Saki, Ayame Goriki, Yuka Itaya
Date of First Release in Territory: TBA
Adachi Shin, ora sceneggiatore di successo con al suo attivo una lista di film che comprende 100 Yen Love (il dramma sulla boxe del 2014 che ha ispirato il mega successo cinese YOLO) ha faticato per anni cercando di farsi spazio nell’industria cinematografica. Ma con il supporto della moglie, il cui alter ego romanzato è presente nella sua commedia autobiografica A Beloved Wife (2019), Adachi ha continuato a perseverare. Lo sceneggiatore protagonista di quel film, tuttavia, non è certo un modello da seguire: inetto, imbarazzante e privo di sessualità, suscita giustamente le ire della moglie.
Una dinamica simile è presente anche nell’ultimo lavoro di Adachi come sceneggiatore e regista, il road movie piacevolmente rilassato Good Luck, sebbene i due protagonisti – un regista esordiente e una donna misteriosa che lui incontra per strada – siano più giovani, entrambi sulla trentina. E, a differenza delle scenate ad alto volume del film precedente, questo è più sobrio, e molte delle risate che suscita derivano da piccoli momenti di comicità silenziosa. Inoltre, nonostante le rivelazioni intime dei suoi protagonisti, non si versano lacrime.
Il regista, Yoshiyama Taro (Sano Hiroki), viene invitato a partecipare alla proiezione del suo documentario personale al Cinema Bluebird, una storica sala della prefettura di Oita, dopo che il film ha ricevuto una menzione d’onore in un concorso per film indipendenti. Prima che Taro lasci Tokyo, la sua fidanzata Yuki (Kato Saki), una persona equilibrata che lo sostiene economicamente, gli dice di non saltare il party del festival. Data la negatività che Taro emana come un campo magnetico, sappiamo da subito che lo farà.
Alla proiezione del film, che ha come soggetto una Yuki visibilmente a disagio, la presentatrice sorridendo dice a Taro che lo ha trovato noioso. “Perché fai cinema?” gli chiede. E lui non sa cosa rispondere.
Invece di nascondersi nel suo angolino, Taro l’indomani va a visitare la città e incontra una donna che gli dice di essere stata tra il pubblico e di aver apprezzato il suo film. Continuando per la sua strada, Taro fa dei comici incontri con la cupa okamisan (proprietaria) della sua locanda, che sembra essere uscita da un horror giapponese, e con altre donne eccentriche che lo disorientano. Tornando alla locanda, incontra nuovamente la sua fan, che come lui soggiorna lì.
Una cosa tira l’altra, e Taro trascorre la giornata successiva con l’ammiratrice, Sunahara Miki (Amano Hana), una donna libera e sorridente, che guida un Taro confuso ma felice in una frenetica giornata di scoperte e avventure. I due finiscono per sistemarsi in un campeggio New Age, ma invece che in una tenda, Taro si sistemerà in una casa sull’albero costruita ingegnosamente.
Che meraviglia – e che imbarazzo, quando Miki, che dorme altrove nel campeggio, fa capolino proprio quando Taro si è buttato giù a dormire.
Questo potrebbe far sembrare Good Luck una bizzarra commedia sexy, ma né Taro né Miki fanno mai il benché minimo accenno di seduzione. Inoltre, durante la loro breve conoscenza, si sono aperti l’uno con l’altra, e Miki ha ammesso che le piace incontrare sconosciuti durante i suoi continui viaggi, ma di non sopportare relazioni più lunghe. Nel frattempo, Taro le racconta della sua passività cronica, e del timore che possa fargli perdere ciò che realmente conta.
Queste confessioni non appesantiscono il film; invece rendono i personaggi più umani e la loro connessione più significativa di quella tra due sconosciuti che si scambiano aneddoti. E tanto nel copione quanto nella regia, Adachi si distanzia dalle convenzioni tipiche di un film commerciale in modi sorprendenti e buffi.
Nel suo commento al film, Adachi dice che Good Luck esprime la sua stessa “sensazione d’ansia” di quando deve realizzare un film. In altre parole, Taro è l’alter ego del regista. Ma Adachi è anche un Taro talentuoso e professionalmente credibile. Peccato che Taro non riesca a trarre coraggio dall’esempio del suo creatore.
OSPITI:
ADACHI Shin, regista
ADACHI Akiko, produttore
Adachi Shin
Dopo essersi laureato all’istituto giapponese di cinema, Asachi Shin (n. 1972) ha studiato con il regista Somai Shinji. Ha iniziato a scrivere sceneggiature dopo aver lavorato come aiuto alla regia e a teatro. Nel 2015 per 100 Yen Love ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura alla 39a edizione del Japan Academy Film Prize. All’estero ha vinto il Cut Above Award per la migliore performance al cinema alla 9a edizione di Japan Cuts (2015) e il Netpac Award (il premio per il miglior film asiatico) alla 19a edizione del Buchen International Fantastic Film Festival (2015)
FILMOGRAFIA
2016 – 14 That Night
2019 – A Beloved Wife
2023 – Brats, Be Ambitious!
2025 – Good Luck