Yokai and Other Monsters: From Asian Folklore to Cinema | Out of Competition | Online
Thailand, 2023, 124’, Thai
Directed by: Paphangkorn Punchantarak
Screenplay: Paphangkorn Punchantarak, Kochawan Plobyon, Kasidej Sundararjun, Natavan Tocharoenvasin
Cinematography (color): Thrinnanon Samrej
Editing: Harin Paesongthai, Thunchanok Suthanintr
Production Design: Phuwanai Phangkhum
Music: Wild at Heart
Producers: Sangar Chatchairungruang, Kochawan Plobyon, Utai Khumkong, Kachornchai Vajirapisutsopin
Executive Producers: Thanakorn Puliwekin, Birathon Kasemsri Na Ayudhaya, Kanogwan Watchara, Sunjutha Witchawut, Chayanont Ulit
Cast: Chanya McClory, Kritsanapoom Pibulsonggram, Krissada Clapp, Nopachai Chaiyanam, Bhumibhat Thavornsiri, Joe Cummings
Date of First Release in Territory: March 30th, 2023
La krasue è uno dei mostri più celebri della cultura popolare thailandese, uno spirito notturno di sesso femminile che si manifesta come la testa fluttuante e priva di corpo di una giovane donna, solitamente di straordinaria bellezza, con gli organi interni ancora attaccati e penzolanti dal collo. Sebbene abbia radici nella mitologia e nel folklore locale, in ambito cinematografico questa figura è stata rielaborata e reinterpretata nel tempo in molteplici versioni. In questo film, basato su un’idea originale dell’esperto regista Wisit Sasanatieng (Le lacrime della Tigre Nera, Citizen Dog, Red Eagle), la krasue non mostra soltanto le viscere, ma anche un cuore pulsante. Inhuman Kiss: The Last Breath è il sequel di Krasue: Inhuman Kiss (Sittisiri Mongkolsiri, 2019), che ha avuto molto successo sia al botteghino locale sia sulla scena internazionale, tanto da essere stato scelto dalla Thailandia nel 2019 per rappresentare il paese ai premi Oscar nella categoria miglior film internazionale.
Il primo film narrava la storia d’amore tra Sai e Noi al tempo della seconda guerra mondiale e la loro disperata fuga da coloro che davano la caccia a Sai, della quale si sapeva che si trasformava in krasue al calar della notte. Il sequel si apre dopo la morte della protagonista, Sai. Nonostante Noi faccia di tutto per impedire alla figlia Sao di trasformarsi a sua volta in una krasue, il destino della ragazza appare ineluttabile. Nuovi cacciatori giungono al villaggio: un gruppo di stranieri e, soprattutto, un krahang, il leggendario nemico della krasue. Il krahang è una creatura di sesso maschile che si libra nell’aria usando come ali due canestri piatti di vimini per setacciare il riso, mentre un pestello funge da coda. Anche il krahang, come la krasue, vola di notte in cerca di cibo crudo e immondo, e il cuore della krasue rappresenta per lui la fonte di nutrimento suprema, capace di sostenerlo per l’eternità. In linea con il primo film, anche il sequel è realizzato con grande cura e sensibilità ed evoca un’atmosfera intrisa di calore e struggimento, diversamente da altri film con creature mostruose. Se il primo capitolo esplorava l’amore romantico, qui la narrazione si concentra sul legame affettivo tra padri e figli: da un lato, la determinazione di Noi nel proteggere sua figlia; dall’altro, l’affetto del krahang per i propri figli. Nessuno dei mostri è dipinto come completamente malvagio – un aspetto, forse, che differenzia questa storia da altre mitologie, soprattutto quelle occidentali. Nelle riletture dei miti e delle leggende thailandesi, spesso dèi e mostri assumono identità sfumate, incarnando il conflitto interiore tra luce e oscurità, proprio come gli esseri umani. Inhuman Kiss: The Last Breath offre una rappresentazione profonda e sfaccettata di questi personaggi, ribaltando le tradizionali concezioni su di essi.
Oltre alla stratificazione narrativa, il film introduce anche una nuova estetica nella rappresentazione dei mostri e delle loro metamorfosi. A differenza delle versioni precedenti, la krasue appare più impressionante ma al tempo stesso affascinante nella sua realizzazione artistica. Il krahang, invece, non si libra più in volo, ma procede a grandi balzi. Durante la trasformazione entrambi i mostri soffrono, manifestando dolore per il cambiamento della propria identità. Inhuman Kiss: The Last Breath rappresenta quindi un tipo innovativo di film sui mostri, capace di esplorarne la duplice natura, sospesi tra l’umano e il non umano.
Paphangkorn Punchantarak
Paphangkorn Punchantarak ha maturato una solida esperienza nel mondo della pubblicità, dopo aver conseguito un master in regia presso la School of Visual Arts di New York. I suoi cortometraggi sono stati selezionati e premiati in numerosi festival cinematografici. Inhuman Kiss: The Last Breath è il suo primo lungometraggio.
FILMOGRAFIA
2023 – Inhuman Kiss: The Last Breath
Anchalee Chaiworaporn