Lust in the Rain

Italian Premiere | In Competition 
 
Japan, 2024, 132’, Japanese

Directed by: Katayama Shinzo
Screenplay: Katayama Shinzo
Cinematography (color): Ikeda Nsoya
Editing: Kataoka Kazuki
Art Direction: Isoyama Sayaka
Music: Takai Hiyoko
Executive Producers: Aida Satoshi, Nakanishi Kazuo
Cast: Xing Li, Morita Go, Nakamura Eriko, Narita Ryo, Takenaka Naoto

Date of First Release in Territory: November 29th, 2024
 
Il fenomeno della vita che ti scorre davanti agli occhi quando la morte è imminente è noto a tutti, anche se resiste a ogni spiegazione scientifica: come si potrebbero condurre esperimenti scientifici su scalatori che precipitano o pazienti che stanno morendo in pronto soccorso?

Qualcosa del genere accade in Lust in the Rain di Katayama Shinzo quando il protagonista, il soldato Yoshio (Narita Ryo), viene colpito in Cina durante la guerra e vede i momenti salienti del suo passato scorrere come un video surreale.

Questo dramma romantico fantasmagorico, tratto da quattro storie dell’artista di manga Tsuge Yoshiharu, cancella in modo talmente profondo la separazione tra passato e presente, tra veglia e sogno (o allucinazione), che risulta difficile, e persino inutile, definire la sua realtà di riferimento. Quando Yoshio dice alla sua amante libertina Fukuko (Nakamura Eriko) di “seguire il flusso” ci dà un buon suggerimento per apprezzare questo film contorto e ipnotico.

Anche se l’opera di Tsuge si riflette nell’atmosfera introspettiva e malinconica di questo film, Katayama e i suoi collaboratori non perdono occasione per sovraccaricare le immagini sia con un’illuminazione fatta di rossi e verdi che evocano un erotico mondo di fantasia sia con riprese notturne di un bianco castello illuminato che somiglia al covo del cattivo di un film di James Bond.

La storia ha inizio con una sequenza onirica, tratta dalla storia di Tsuge che dà il titolo al film: a una fermata d’autobus, in campagna, un uomo (Narita) convince una sconosciuta a spogliarsi sotto una pioggia torrenziale, con la scusa che il metallo sui suoi vestiti attira i fulmini, e subito dopo la stupra.

Da questa scena disturbante passiamo improvvisamente a una sequenza idilliaca della coppia nuda di fronte a una spettacolare cascata, dopodiché il sognatore, Yoshio, si risveglia nel Giappone del primo dopoguerra. Il film rientra poi nel suo mondo onirico dalla forte carica erotica, ma senza lo scioccante impatto della prima incursione. Yoshio, uno squattrinato artista di manga, incontra Fukuko, che è rimasta vedova da poco, mentre aiuta il suo scorbutico e anziano padrone di casa (Takenaka Naoto) nel trasloco dalla propria abitazione. Yoshio prova subito attrazione per questa donna seducente e disinvolta, ma scopre ben presto che lei ha già un altro uomo, l’enigmatico aspirante scrittore Imori (Morita Go), che coinvolge Yoshio in un discutibile progetto di compravendita immobiliare. Quando il piano fallisce, Yoshio ospita la coppia ormai disperata nel suo minuscolo appartamento e li spia mentre fanno rumorosamente l’amore.

Queste scene di apertura hanno il sapore di una dark comedy e suggeriscono le ragioni per cui Tsuge viene spesso paragonato al fumettista americano Robert Crumb che, in modo analogo, mescola sesso e umorismo perverso a un’immaginazione sfrenata.

Questa storia però ci trasporta attraverso cambiamenti più sconvolgenti, con gli stessi attori protagonisti che assumono identità diverse. In una linea narrativa, Yoshio è un soldato ferito innamorato di Fukuko, che ora è una lavoratrice del sesso in un bordello militare, mentre Imori si trasforma in un commilitone premuroso e il padrone di casa in un arcigno chirurgo dell’esercito.

Come accade quando Dorothy si sveglia dopo il suo viaggio nel magico mondo di Oz, siamo tentati di dire che il protagonista sta semplicemente sognando un futuro possibile; tuttavia, il viaggio di Yoshio attraverso il tempo e diversi stati psichici sfida ogni spiegazione scontata. Più che da Il mago di Oz, Katayama sembra influenzato da Mulholland Drive, il capolavoro di David Lynch che indebolisce non solo le presupposizioni su ciò che stiamo vedendo sullo schermo, ma la realtà stessa.

Per l’audacia e la portata della sua visione, Lust in the Rain si distingue da tutta una schiera di film giapponesi prudenti e ottusi. Per parafrasare William Blake, la via dell’eccesso conduce al palazzo della saggezza – e anche a un film sorprendente e sconcertante.


Katayama Shinzo

Nato a Osaka nel 1981, Katayama Shinzo si è trasferito a Tokyo dopo il diploma di scuola superiore per frequentare una scuola di cinema fondata dal regista Nakamura Genji e, a partire dal 2004, ha lavorato come aiuto regista, anche con Bong Joon Ho al cortometraggio Tokyo! (2008) e al lungometraggio Mother, del 2009. Il suo film d’esordio Siblings of the Cape (2018) e il suo thriller Missing, del 2021, sono entrambi tratti da fatti realmente accaduti. Katayama ha girato anche la serie crime in sei episodi The Hovering Blade per il canale Wowow. Il suo ultimo lavoro, Lust in the Rain (2024), è una coproduzione tra Giappone e Taiwan tratta dall’opera dell’artista di manga Tsuge Yoshiharu.

FILMOGRAFIA SELEZIONATA

2018 – Siblings of the Cape

2021 – Missing

2024 – Lust in the Rain
Mark Schilling
Regia: KATAYAMA Shinzo
Anno: 2024
Durata: 132'
Stato: Japan
25/04 - 9:00
Teatro Nuovo Giovanni da Udine
25-04-2025 9:00 25-04-2025 11:12Europe/Rome Lust in the Rain Far East Film Festival Teatro Nuovo Giovanni da UdineCEC Udine cec@cecudine.org

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