European Premiere | In Competition | Best Screenplay Candidate | Online
Malaysia, 2025, 87’, Mandarin, Hakka, Cantonese, Vietnamese, Bahasa Malaysia
Directed by: James Lee, Jeremiah Foo
Screenplay: James Lee, Gan Tze Chuan, Jeremiah Foo
Cinematography (color): Patrick Chua
Editing: Sam Hui, Lam Can-zhao
Music: Jeremiah Foo, Season Chu
Producer: Jeremiah Foo
Cast: Anthony Wong (Huang), Kendra Sow (Kim), Angel Lee (Qian), Mike Chuah (Fook Loong)
Date of First Release in Territory: February 25th, 2025
È vero che l’erba del vicino è sempre più verde? Che cosa definisca davvero la liberazione è la domanda al centro di Next Stop, Somewhere, che segue due coppie apparentemente non collegate tra loro, ma che si rivelano molto più legate di quanto sembri.
Huang (Anthony Wong) è un attore di Hong Kong che desidera rifarsi una vita a Taipei. Organizza il trasloco, ma a causa di un tempismo sfortunato si ritrova confinato in un hotel per la quarantena. A peggiorare la situazione, scopre che trasferire fondi da casa non sarà affatto semplice. Nell’albergo conosce Qian (Angel Lee), la donna delle pulizie.
A prima vista, Qian sembra uno spirito relativamente libero, non solo perché può muoversi fuori dalla stanza in cui Huang è rinchiuso, ma anche per la sua relazione aperta con la sua ragazza. Essendo Taiwan uno dei paesi più inclusivi dell’Asia per le persone LGBTQ, questa supposizione nasce spontanea. Ma, a sorpresa, è proprio questa situazione a tenere Qian intrappolata, emotivamente, fisicamente e finanziariamente. Incapace di cavarsela da sola, Qian può solo sognare la libertà.
La storia di Kim (Kendra Sow) e Fook Loong (Mike Chuah) si sviluppa parallelamente a quella di Huang e Qian. Kim, originaria del Vietnam, emigra in Malaysia per sposare Loong, un sedicente uomo ricco, alla ricerca di stabilità. Ma, appena arrivata, scopre con amarezza che Loong non è poi così benestante. Come se non bastasse il fatto di dover imparare una nuova lingua e una nuova cultura, deve affrontare le continue pressioni della madre di Loong, che insiste perché la coppia le faccia un nipotino. Messa alle strette, Kim trova conforto in un altro uomo e scopre cosa significa amare. Nel frattempo, Loong si sente costantemente oppresso dall’occhio vigile della “madre tigre”, ma non c’è via di fuga.
Sebbene le catene che li imprigionano abbiano forme e dimensioni diverse, tutti e quattro i personaggi desiderano ardentemente portare avanti la propria idea di libertà. Qian e Loong sognano la fuga, proprio come Kim e Huang, ma ciò che non sanno è che questi ultimi stanno affrontando anche nuove sfide legate allo sradicamento. Doloroso e realistico allo stesso tempo, il desiderio di evadere da una gabbia lascia i personaggi intrappolati in un’altra prigione. Come a replicare visivamente questa sensazione di costrizione perpetua, il film adotta un formato 4:3 che suggerisce allo spettatore che, in fondo, siamo tutti prigionieri in un modo o nell’altro. Cosa riserverà il futuro a queste anime perdute non è dato saperlo, ma si spera che la loro prossima tappa sia un posto migliore.
Il film riesce brillantemente a mantenere un’uniformità di stile per tutta la durata, tanto che nessuno immaginerebbe che la produzione è stata realizzata da due troupe distinte, in Malaysia e a Taiwan. Splendidamente girato, tra sfondi ipnotici e una fotografia accurata, l’approccio sobrio e pacato del film consente alla storia di emergere con forza, senza che ci sia bisogno di troppe parole. L’eccellente interpretazione del cast principale, in particolare di Anthony Wong, permette allo spettatore di immedesimarsi, come se vivesse simili esperienze di diaspora in prima persona.
Separati dalla distanza ma uniti dal desiderio di libertà, i quattro personaggi sono collegati anche visivamente da una banconota da cento dollari che passa di mano in mano e che sembra portare con sé un messaggio tangibile: la vita è piena di difficoltà, e quando si guadagna qualcosa, inevitabilmente si perde qualcos’altro. La libertà ha un prezzo, ma così è la vita.
James Lee
James Lee è un regista, direttore della fotografia, produttore, attore e sceneggiatore malaysiano, tra i primi aderenti al Malaysian Digital Film Movement, noto anche come New Wave malaysiana. Ha al suo attivo oltre 70 titoli tra film, cortometraggi e serie televisive. Il suo lungometraggio The Beautiful Washing Machine ha vinto il premio per il miglior film ASEAN e il premio FIPRESCI al Bangkok International Film Festival del 2005. Nel 2015, il suo cortometraggio Last Day of School ha ottenuto 7 premi ai Gong Creative Circle Awards di Singapore. Nel 2019, Two Sisters è stato presentato alla 21a edizione del Far East Film Festival di Udine.
FILMOGRAFIA
2001 – Snipers
2004 – The Beautiful Washing Machine
2006 – Before We Fall In Love Again
2007 – Waiting for Love
2009 – Histeria
2009 – Call if You Need Me
2019 – Two Sisters
2025 – Next Stop, Somewhere