Nomad

RESTORED CLASSICS
INTERNATIONAL PREMIERE

Nomad (Director’s Cut)

t.l. Nomade
烈火青春 (Liht fo ching cheun)

Hong Kong, 1982, 94’, Cantonese
Restored 2023
Directed by: Patrick Tam
Screenplay: Chiu Kang-chien, Kam Ping-hing, Joyce Chan, John Chan, Eddie Fong, Patrick Tam
Photography (color): Bill Wong, David Chung, Peter Ngor
Editing: Cheung Kwok-kuen
Art Direction: William Chang, Joe Hau 
Music: Violet Lam
Producers: Dennis Yu, Jeff Lau
Cast: Leslie Cheung (Louis), Pat Ha (Kathy), Kent Tong (Pong), Cecilia Yip (Tomato), Stuart Ong (Shinsuke), Wai Yee-yan (Bean Cake)

Date of First Release in Territory: November 26th, 1982 

Patrick Tam, astro della New Wave di Hong Kong, ha rivolto la sua attenzione ai giovani hongkonghesi nel suo lungometraggio del 1982 Nomad, una creazione pop sperimentale che torna oggi nelle sale in un director’s cut con sequenze ripristinate. Al centro del film stanno quattro giovani amici. Louis (Leslie Cheung) è un giovane benestante che vediamo oziare a casa, bighellonare per la città e lavorare in un negozio di dischi. Inciampa in una relazione quando in un ristorante conosce Tomato (Cecilia Yip), impegnata a ignorare un corteggiatore, il signor B, al telefono mentre ad un’altra linea cerca di parlare con un certo signor A. In seguito, quando Tomato cerca di andare a trovare il signor A e lui la caccia via, casualmente Louis si trova lì in macchina e in breve lei lo invita a letto in un love hotel.
Nel frattempo, l’amica nippofila di Louis, Kathy, fa delle avances a Pong (Kent Tong), bagnino e tassista. Al loro primo incontro in una piscina, Kathy stuzzica Pong sul suo trespolo prima di strappargli il costume da bagno e scappare. Quando i due si incontrano Un altro giorno, quando i due si incontrano, i loro tentativi di spassarsela nell’appartamento di Pong vengono interrotti così scendono in strada e fanno l’amore su un tram in movimento.
Mentre i quattro ragazzi si lasciano trasportare dalla vita, viene fuori che Kathy aveva anche un fidanzato, Shinsuke (Stuart Ong), che arriva a Hong Kong dopo aver disertato l’Armata Rossa giapponese e si nasconde dai membri di questo gruppo terroristico. Louis nel frattempo suggerisce di dirigersi verso nuovi lidi a bordo della nave del padre, Nomad, che salpa regolarmente per l’Arabia.
Gran parte del longevo interesse suscitato da Nomad deriva dall’interpretazione di Leslie Cheung, al suo primo ruolo sul grande schermo. Se questo è un innegabile motivo di attrazione – la sua interpretazione fresca è carica di fascino giovanile ed è ripresa splendidamente – il film di Tam regge anche per la sua regia audace, la scrittura tagliente e le interpretazioni disinibite. Influenzato, tra gli altri, dal cinema di Godard e di Bresson, Tam ha applicato in Nomad il suo meticoloso approccio alla forma, con particolarissime scelte cromatiche e di composizione dell’inquadratura, che contribuiscono alla strutturazione del film. Essendo un film sui giovani, Nomad ne riflette la mentalità di individui che vivono l’attimo – non ci sono retroscena, a parte la morte della madre di Louis – e sottolinea la loro distanza dalla società degli adulti. Spicca anche la rinfrescante rappresentazione dell’amore e del sesso operata da Tam, così come i violenti shock che compaiono verso la fine.
Le polemiche che hanno accompagnato Nomad ne hanno fatto un ottimo candidato per il restauro. Il film ebbe problemi fin dall’inizio, quando i tutori della morale andarono su tutte le furie dopo le prime proiezioni di mezzanotte. Inorridite dall’idea che i giovani facessero l’amore la notte del loro primo incontro, dal fatto che Kathy si vedesse con gran disinvoltura con due uomini e, ovviamente, dalla scena del tram, numerose organizzazioni educative e presidi di scuola esortarono le autorità di seconda istanza di Hong Kong a rispedire Nomad alla censura. Alla fine il film tornò nelle sale epurato delle scene più audaci (e molti anni dopo ne è uscita anche una versione censurata in DVD). Il nuovo director’s cut, che utilizza spezzoni restaurati in 4K dai negativi della iST Company Limited di Hong Kong, ripristina le inquadrature rimosse dalle due scene d’amore e da un attacco all’hotel, e include una sequenza di apertura con la famiglia di Pong che appariva solo in una delle due versioni censurate conosciute del film. Fino a poco tempo fa, l’unica copia di proiezione della versione non censurata di Nomad era una stampa terribilmente malconcia. Con le scene ripristinate e la pellicola ripulita, il pubblico può apprezzare di nuovo questo classico del cinema secondo la versione originaria di Tam.
 

Patrick Tam

Figura chiave della New Wave di Hong Kong, Patrick Tam è entrato nell’industria cinematografica attraverso l’emittente televisiva TVB dove, a metà degli anni Settanta, ha diretto 30 cortometraggi destando attenzione per il suo approccio audace e sperimentale. Il suo primo lungometraggio è stato il wuxia The Sword nel 1980, seguito nei due anni successivi da altri due classici della New Wave, Love Massacre e Nomad. Dopo My Heart Is That Eternal Rose del 1989, Tam ha lasciato la regia per dedicarsi al montaggio dei film di altri registi e all’insegnamento in Malaysia e Hong Kong. È tornato alla regia nel 2006 con il pluripremiato After This Our Exile.

FILMOGRAFIA

 

1980 – The Sword 
1981 – Love Massacre 
1982 – Nomad 
1984 – Cherie 
1987 – Final Victory 
1988 – Burning Snow 
1989 – My Heart Is That Eternal Rose
2006 – After This Our Exile 

 
Tim Youngs
Regia:  Patrick TAM
Anno: 1982
Durata: 93'
Stato: Hong Kong
28/04 - 09:00
Teatro Nuovo Giovanni da Udine
28-04-2023 09:00 28-04-2023 10:33Europe/Rome Nomad Far East Film Festival Teatro Nuovo Giovanni da UdineCEC Udine cec@cecudine.org

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