European Premiere | Out of Competition | Restored Classics
Hong Kong, 2003 / restored 2025, 88’, Cantonese
Directed by: Johnnie To
Screenplay: Yau Nai-hoi, Au Kin-yee
Cinematography (color): Cheng Siu-keung
Editing: Law Wing-cheong
Art Direction: Jerome Fung
Music: Chung Chi-wing
Producer: Johnnie To
Cast: Simon Yam (Mike Ho), Maggie Shiu (Kat), Lam Suet (Lo Sa), Raymond Wong (PTU team member), Ruby Wong (Leigh Cheng), Wong Tin-lam (Uncle Chung), Eddie Ko (Eye Ball), Lo Hoi-pang (Bald Head), Chung Chi-shing (Ponytail), Liu Chi-ting (robber at payphone), Soi Cheang (undercover cop)
Date of First Release in Territory: April 17th, 2003
Subito dopo aver infuso nuova linfa al poliziesco di Hong Kong con una serie di thriller stilisticamente raffinati – tra cui i classici A Hero Never Dies (1998), Running Out of Time (1999) e The Mission (1999) – Johnnie To si lanciò in un progetto personale con la sua saga poliziesca PTU. Girato nell’arco di tre anni, negli intervalli tra le produzioni di vari film di successo e ricchi di star, PTU divenne per To un esperimento creativo, un’occasione per esplorare le atmosfere notturne della città e spingere il genere poliziesco fuori dai confini convenzionali, addentrandosi in territori moralmente ambigui.
La sera del 15 settembre 2000, la Squadra B della Police Tactical Unit inizia il suo giro di pattuglia. La tensione sale quando un gruppo di giovani delinquenti capeggiati da Ponytail (Chiu Chi-shing) si ritrova in un ristorante insieme al poliziotto Lo Sa (Lam Suet) e a un sicario. Quando uno dei teppisti danneggia l’auto di Lo, quest’ultimo si lancia all’inseguimento ma finisce a terra in un vicolo, per poi risvegliarsi e scoprire che la sua pistola è scomparsa. Nel frattempo, al ristorante, Ponytail viene accoltellato – un omicidio che scatenerà vendette a catena nel mondo delle triadi.
La Squadra B è tra le prime a intervenire in aiuto del sergente Lo, e il capo Mike Ho (Simon Yam) impone subito il codice del silenzio degli agenti di polizia: per il momento terranno nascosta la scomparsa dell’arma, e sarà lui a dare spiegazioni se non verrà ritrovata prima dell’alba. Mentre la squadra di Ho e Lo si mette sulle tracce dei banditi per recuperare la pistola, i detective del Dipartimento Investigativo intuiscono che qualcosa nella PTU non quadra, ma si scontrano a ogni passo con un muro di omertà.
All’inizio del film, Ho afferma: “Chiunque indossi la divisa è uno dei nostri”. Johnnie To esplora così i meccanismi di copertura tra agenti, quello che negli Stati Uniti è noto come “muro blu del silenzio”, e mette in luce pratiche discutibili. Non è solo la scomparsa della pistola a essere insabbiata, ma anche la brutalità poliziesca, le telecamere di sicurezza disattivate durante un’irruzione, le prove fabbricate ad hoc. Mettendo queste dinamiche a confronto con il mondo delle triadi, To presenta poliziotti e criminali come facce diverse della stessa medaglia. Quando la polizia riesce infine a fermare i delinquenti, il risultato è dettato dal caso più che dall’abilità investigativa.
I noir precedenti di To, come A Hero Never Dies, hanno preparato il pubblico a un’estetica ricca di stile e con PTU il regista utilizza un approccio estetico ancor più scarno ma efficace. Le strade della città sono illuminate con contrasti netti e il regista adotta una coreografia teatrale: memorabile la sequenza di quattro minuti in cui gli agenti salgono una scala con movenze coreografate. Il metodo di regia di To (la troupe ridotta al minimo, il briefing agli attori poco prima delle riprese e i dettagli della trama che sono rivelati gradualmente) dona al film un senso di improvvisazione che ne esalta l’atmosfera cupa. Il look oscuro e il senso di caos rispecchiano lo stato d’animo di Hong Kong all’epoca, con un governo post-handover in difficoltà e un’economia colpita duramente dal crollo dei prezzi degli immobili (l’atmosfera si fece ancora più tesa nel periodo dell’uscita di PTU: un mese prima era scoppiata l’epidemia di SARS, e la proposta della legge sulla sicurezza nazionale aveva allarmato molti cittadini). Ma non manca l’umorismo, incarnato soprattutto dal caotico sergente Lo, interpretato con irresistibile ironia da Lam Suet nel suo primo ruolo da protagonista.
PTU si rivelò un’opera fondamentale per Johnnie To e per la sua casa di produzione Milkyway Image. Dopo la parentesi di successi ingegnosi e popolarissimi, inaugurata con Needing You… (2000), con cui To cambiò registro rispetto ai cupi thriller della fine degli anni Novanta, PTU segnò il ritorno di To a un cinema personale inserito tra le sue produzioni di successo per il grande pubblico. Restaurato in 4K da iST a Hong Kong, PTU torna ora sul grande schermo per una nuova visione, pronto ancora una volta a sovvertire le aspettative sul genere poliziesco hongkonghese.
Johnnie To
Regista, sceneggiatore e produttore, ha esordito alla regia nel 1980 con The Enigmatic Case. Nel 1996 ha co-fondato la casa di produzione Milkyway Image, collaborando strettamente con lo sceneggiatore e regista Wai Ka-fai. La società si è fatta notare con thriller come A Hero Never Dies (1998) e The Mission (1999), per poi dare il via a una serie di successi commerciali con Needing You... (2000) co-regia di To e Wai, campione d’incassi al botteghino. Da allora, To ha ottenuto un riconoscimento internazionale sempre più ampio con film come PTU (2003), Election (2005) ed Exiled (2007).
FILMOGRAFIA SELEZIONATA
1980 – The Enigmatic Case
1993 – The Heroic Trio
1998 – A Hero Never Dies
1999 – The Mission
2000 – Needing You... (co-director)
2003 – PTU
2005 – Election
2011 – Life Without Principle
2015 – Office
2019 – Chasing Dream