Sunshine

Italian Premiere | In Competition 

 

Philippines, 2024, 91’, Filipino, English

Directed by: Antoinette Jadaone
Screenplay: Antoinette Jadaone
Cinematography (color): Pao Orendain
Editing: Ben Tolentino
Production Design: Eero Yves Francisco
Music: Rico Blanco
Sound Design: Vincent Villa
Producers: Geo Lomuntad, Dan Villegas
Co-Producer: Bianca Balbuena
Executive Producers: Dan Villegas, Antoinette Jadaone, Reign Anne De Guzman, Anthony Isais, Grace Mariel Isais, Claudia Diaz Cojuangco, Bianca Balbuena, Ian Monsod
Cast: Maris Racal, Meryll Soriano, Elijah Canlas, Annika Co, Jennica Garcia, Xyriel Manabat, Angeli Bayani, Rhed Bustamante, Angie Castrence

Date of First release in Territory: TBA
 
Nelle Filippine l’aborto è ancora una questione controversa. Sebbene se ne parli spesso, rimane un argomento tabù ed è criminalizzato in ogni circostanza, persino quando è necessario per salvare la vita della donna. Eppure, nel paese esistono metodi e preparati che possono far interrompere una gravidanza e alcuni di essi, come vediamo in Sunshine, sono in vendita nei pressi della Chiesa di Quiapo, una delle più celebri del Paese.

Sconvolta dalla notizia della sua condizione imprevista, la giovane Sunshine (Maris Racal) si mette alla ricerca di risposte su cosa fare. Si dirige così verso la chiesa di Quiapo, sicura di sapere quello che vuole, e lì trova una possibile soluzione: tra statue di Gesù Bambino e altri oggetti religiosi si trovano bottigliette di prodotti che inducono le mestruazioni, molto conosciuti tra chi cerca una soluzione rapida per interrompere una gravidanza. La ferma però una bambina, che incarna il dualismo tra il bene e il male sulle sue spalle: un momento prima la accusa di essere un’assassina per aver anche solo pensato all’aborto, un momento dopo la incita a spaccare il parabrezza dell’auto del suo ragazzo, che l’ha abbandonata dopo aver saputo della gravidanza.

Il film si interroga spesso su cosa significhi essere adulti. Sunshine è in grado di prendere decisioni così grandi, alla sua età? Ha bisogno di una guida o può decidere autonomamente del proprio futuro? Intorno a lei ci sono solo adulti che sostengono di sapere cosa sia giusto per la ragazza, ma in realtà si limitano a imporre le proprie convinzioni e la propria morale – è una condizione che molte donne conoscono bene, soprattutto nel contesto delle Filippine, un paese profondamente conservatore, qui rappresentato dalla figura di una devota ginecologa cattolica che rimprovera Sunshine per aver cercato di abortire.

“Fallo per te stessa, non per i giudici di gara, né per il pubblico”, le dice l’allenatore durante una sessione di allenamento. Per Sunshine, nulla conta più del suo sogno: allenarsi per i Giochi del Sud-Est Asiatico e iniziare il percorso per diventare un’atleta olimpica. È consapevole che la sua decisione influenzerà il modo in cui verrà percepita dagli altri, ma alla fine sceglierà ciò che ritiene meglio per sé, nonostante il giudizio altrui.

C’è una scena, in particolare, in cui Jadaone compone un ritratto sfumato ma duro di cosa significhi essere madre nelle Filippine. Sunshine si ritrova in una corsia di quello che è forse uno dei più affollati reparti maternità del Paese (una realtà che il documentario Motherland di Ramona Diaz ha saputo raccontare con grande lucidità). Qui, le madri sono costrette a condividere i letti perché non ce ne sono abbastanza, le risorse scarseggiano, persino il personale sanitario è insufficiente. Le loro storie sono diverse: alcune non hanno ricevuto un’adeguata educazione sulla contraccezione (sebbene esista una legge sulla salute riproduttiva, la sua applicazione è carente), altre, come una delle donne che incontriamo nel film, sono vittime di violenza e non hanno i mezzi per fare qualcosa in merito. “Una visita medica? Costa troppo”, dice una di loro.

Nell’arco della sua durata breve ma incisiva, Sunshine compone un ritratto intenso e toccante di cosa significhi essere donna in un mondo in cui tutto sembra essere contro di te. Molti primi piani del film si concentrano sul volto di Racal, in particolare sui suoi occhi, che trasmettono con eloquenza gli orrori affrontati dal suo personaggio. Priva di un sistema di supporto stabile, Sunshine non può contare che su sè stessa. E forse questo è già abbastanza.

 

OSPITI:

 

Antoinette JADAONE, regista

Maris RACAL, attrice


 
Antoinette Jadaone

Antoinette Jadaone, pur dichiarandosi una fanatica delle commedie romantiche, ha mostrato fin dai suoi primi cortometraggi un’estetica da cinema indipendente nella narrazione. Il suo primo lungometraggio è il mockumentary Six Degrees of Separation from Lilia Cuntapay, dedicato a questa caratterista il cui volto è noto a tutti, ma non il nome. Nel 2014 Jadaone ha raggiunto la fama con la commedia romantica This Thing Called Fate. Dopo il dramma romantico esistenziale Alone/Together, si è allontanata dal genere per esplorare territori più oscuri, come il folle thriller femminista Fan Girl.

FILMOGRAFIA SELEZIONATA

2011 – Six Degrees of Separation from Lilia Cuntapay

2014 – Beauty in a Bottle

2014 – That Thing Called Fate

2017 – Love You to the Stars and Back

2018 – Never Not Love You

2019 – Alone/Together

2020 – Fan Girl

2024 – Sunshine
Don Jaucian
Regia: Antoinette JADONE
Anno: 2024
Durata: 91'
Stato: The Philippines
25/04 - 19:30
Teatro Nuovo Giovanni da Udine
25-04-2025 19:30 25-04-2025 21:01Europe/Rome Sunshine Far East Film Festival Teatro Nuovo Giovanni da UdineCEC Udine cec@cecudine.org

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