The Fox With Nine Tails

Yokai and Other Monsters: From Asian Folklore to Cinema | Out of Competition | Online
 
South Korea, 1994/ remastered 2025, 107’, Korean

Directed by: Park Heon-su
Screenplay: Park Heon-su
Cinematography (color): Koo Joong-mo
Editing: Park Soon-duk
Art Direction: Kim Yu-jun
Music: Lee Dong-joon
Producers: Shin Chul,
Lee Mun-hyeong, Oh Jungwan
Cast: Ko So-young (Hara), Jung Woo-sung (Hyeok), Dokgo Young-jae (Reaper No. 69), Bang Eun-hee (Min)

Date of First Release in Territory: July 23rd, 1994
 
The Fox with Nine Tails è ambientato nella Seoul contemporanea, ma si apre nell’oltretomba. Un decreto ufficiale firmato da Re Yeomra, sovrano supremo dell’aldilà, incarica il Tristo Mietitore n. 69 di andare sulla Terra per scovare l’ultima gumiho (volpe a nove code) rimasta al mondo. La gumiho, che ha assunto le sembianze di una giovane donna di nome Hara, si è presa gioco dell’ordine naturale tentando di diventare umana. Il Tristo Mietitore n. 69 deve catturarla e riportarla nell’aldilà, o, se non ci dovesse riuscire, ucciderla e tornare nell’oltretomba con il suo corpo da volpe.

Nel frattempo, a Seoul, un giovane tassista di nome Hyeok sta facendo di tutto per sbarcare il lunario. Un giorno, mentre fugge da alcuni malviventi, viene salvato e portato a casa da una bellissima ragazza. In lei c’è qualcosa di diverso da qualunque altra donna Hyeok abbia mai conosciuto, e ben presto si innamora. Ma un giorno un uomo misterioso gli si avvicina e lo avverte che la donna è molto più pericolosa di quanto sembri.

The Fox with Nine Tails di Park Heon-su è un’insolita combinazione della mitologia dell’aldilà con la figura leggendaria della volpe a nove code, il tutto ambientato in epoca contemporanea. In questo senso, il film è stato decisamente innovativo: le storie precedenti sulla gumiho, al cinema o in televisione, si svolgevano generalmente in contesti storici e rurali. Anche il tono del film – una miscela di umorismo, romanticismo e spettacolarità – non era ciò che il pubblico avrebbe associato alla gumiho nel 1994, anche se praticamente tutte le rappresentazioni successive della gumiho in Corea avrebbero adottato uno stile e un tono simili.

Gli anni Novanta sono stati un periodo di transizione per l’industria cinematografica coreana. Anche se ci sarebbero voluti ancora alcuni anni prima che i risultati si vedessero al botteghino, giovani produttori come Shin Chul stavano trasformando i modi in cui i film commerciali venivano concepiti, sviluppati, finanziati e realizzati. Grandi conglomerati come Samsung e LG avevano appena iniziato a investire nella produzione e distribuzione di film locali, e i cineasti stavano sperimentando nuovi generi e ripensando nuovi modi per promuovere i film coreani presso il pubblico.

The Fox with Nine Tails è un’opera in cui è possibile vedere questa trasformazione in corso. In particolare, occupa un posto speciale nella storia del cinema coreano perché è stato il primo lungometraggio locale a introdurre effetti di CGI. Le trasformazioni della gumiho mutaforma e altri effetti visivi, per un totale di cinque minuti di pellicola, sono state realizzate nell’arco di diversi mesi in collaborazione con l’istituto coreano di scienza e tecnologia, e questo era il primo passo verso un’evoluzione che alla fine avrebbe portato alla potente industria coreana degli effetti digitali.

Un altro elemento per cui questo film viene ricordato è il suo cast. Hara era interpretata da Ko So-young, qui al suo primo ruolo da protagonista sul grande schermo, malgrado avesse già raggiunto la fama l’anno precedente per la sua partecipazione al dramma televisivo Mother’s Sea. Il ruolo di Hyeok è stato affidato a un giovane privo di precedenti esperienze recitative, un certo Jung Woo-sung. Sebbene la sua inesperienza traspaia in alcuni momenti del film, è ben visibile anche la sua presenza scenica, che lo avrebbe portato a diventare uno dei più grandi divi dell’industria cinematografica coreana nei tre decenni successivi. Di fatto, Ko e Jung si sarebbero ritrovati di nuovo insieme tre anni dopo, nel 1997, sul set di un film molto amato, Beat di Kim Sung-soo, consolidando così il loro status di coppia iconica degli anni Novanta.

Quando uscì in sala, nel 1994, The Fox with Nine Tails non soddisfece le aspettative commerciali, ma rivedendolo oggi si percepisce una certa energia che è difficile trovare nel cinema coreano contemporaneo. Forse è l’energia che deriva dal tentare qualcosa di completamente nuovo. Anche se giudicato con una certa severità dal pubblico degli anni Novanta, il film ha resistito alla prova del tempo meglio di quanto ci si potesse aspettare, e il suo posto nella storia del cinema coreano è garantito.

 
Park Heon-su

Park Heon-su (n. 1959) ha studiato giurisprudenza alla Konkuk University prima di iscriversi alla Korean Academy of Film Arts, attirando l’attenzione su di sé come sceneggiatore dell’innovativo Marriage Story di Kim Ui-seok, che gli è valso il premio per la migliore sceneggiatura ai Blue Dragon Awards del 1992. Ha esordito come regista con The Fox with Nine Tails e ha diretto in totale cinque lungometraggi. Il suo ultimo film, la commedia sexy My Secret Partner, è stato proiettato al FEFF14. Attualmente insegna regia alla Sangmyung University.

 

FILMOGRAFIA SELEZIONATA

1994 – The Fox with Nine Tails

1996 – The Real Man

2000 – Chu Noh-Myoung Bakery

2004 – Two Guys

2011 – My Secret Partner

Darcy Paquet
Regia: PARK Heonsu
Anno: 1994
Durata: 107'
Stato: South Korea
27/04 - 15:50
Visionario, Via Asquini 33
27-04-2025 15:50 27-04-2025 17:37Europe/Rome The Fox With Nine Tails Far East Film Festival Visionario, Via Asquini 33CEC Udine cec@cecudine.org
Online in Italia per tutta la durata del Festival

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