The Great Yokai War

Yokai and Other Monsters: From Asian Folklore to Cinema | Out of Competition | Online

 

Japan, 2005, 124’, Japanese

Directed by: Miike Takashi
Screenplay: Miike Takashi, Sawamura Mitsuhiko, Itakura Takehiko
Cinematography (color): Yamamoto Hideo
Editing: Shimamura Yasushi
Music: Endo Koji
Producers: Kadokawa Tsuguhiko, Inoue Fumio
Cast: Kamiki Ryunosuke, Miyasako Hiroyuki, Takahashi Mai

Date of First Release in Territory: August 6th, 2005
 
The Great Yokai War di Miike Takashi (2005) è un libero remake del film del 1968 Yokai Monsters: Spook Warfare di Kuroda Toshiyuki, ma si rifà anche al celebre manga sugli yokai GeGeGe no Kitaro di Mizuki Shigeru, con lo stesso Mizuki in veste di consulente, nonché al romanzo dark fantasy di Aramata Hiroshi Teito Monogatari, pubblicato in dieci volumi dal 1985 al 1987. Uno dei personaggi principali del romanzo è Kato Yasunori, un oni (demone) incarnato in un ex tenente dell’Esercito Imperiale giapponese, che è determinato a distruggere Tokyo.

In The Great Yokai War diventa Lord Kato (Toyokawa Etsushi), un demone vestito di nero che nutre rancore verso l’umanità. Con l’aiuto di una yokai bellissima ma micidiale, Agi (Kiriyama Chiaki), Lord Kato butta yokai e oggetti di metallo abbandonati, come delle motociclette, in una fornace ardente dove un gigantesco yokai di nome Yomotsumono li trasforma in mostri meccanici. “Liberate la vostra rabbia e conducete l’umanità verso l’oscurità”, intona Kato.

Nel frattempo, Ino Tadashi (Kamiki Ryunosuke), un ragazzino di città piuttosto rammollito, si è trasferito in un villaggio costiero con la madre divorziata (Minami Kaho) e il nonno gentile e un po’ rimbambito (Sugawara Bunta). Sebbene venga maltrattato dai ragazzi del posto, Tadashi viene scelto durante il festival estivo per impersonare il Cavaliere Kirin, un eroe incaricato di mantenere la pace nel mondo brandendo la potente Spada dei Goblin contro le forze del male.

Prima, però, deve conquistare la spada scalando una montagna dall’aspetto sinistro ed entrando in una grotta umida e buia. Lì incontra degli yokai che lo spaventano a morte, ma che finiscono per scortarlo mentre prosegue nella sua ricerca della spada. Uno di questi yokai, una creaturina pelosa e adorabile di nome Sunekosuri, diventa per lui una sorta di animale domestico.

Ma, subito dopo che ha trovato e sguainato la spada sotto gli occhi del suo custode, un gigantesco yokai dal naso lungo chiamato il Grande Goblin, Tadashi viene attaccato dagli scagnozzi di Kato. Il suo avversario finale, tuttavia, sarà lo stesso Kato, mentre Yomotsumono e gli yokai meccanici si preparano a seminare il caos sull’umanità.

Gli effetti speciali del film oggi possono sembrare obsoleti, ma Miike ha coreografato le numerose scene d’azione con l’energia, la creatività e l’umorismo cupo che lo contraddistinguono, inserendo un riferimento dopo l’altro ai film hollywoodiani di fantascienza. L’animaletto di Tadashi ricorda le creature di Gremlins, mentre una gigantesca pietra rotolante da cui il ragazzo fugge nella grotta è evidente rubata da I predatori dell’arca perduta; gli yokai meccanici di Kato somigliano ai robot assassini di Terminator e Yomotsumono che volteggia sopra Tokyo sembra una versione sgraziata della nave-madre aliena di Incontri ravvicinati del terzo tipo, sebbene uno dei personaggi lo scambi per Gamera.

Oltre a questi riferimenti non giapponesi, il film è intriso di mitologia yokai. Alcuni personaggi yokai, come Kawataro, il kappa irritabile interpretato da Abe Sadao e la protettiva yokai acquatica Kawahime interpretata da Takahashi Mai, acquistano personalità mentre accompagnano Tadashi nelle sue avventure, ma il numero e la varietà di quelli che sono solo volti nella folla sono enormi.

Nella battaglia culminante di Tadashi e i suoi alleati contro Kato e i suoi tirapiedi meccanici, sono centinaia gli yokai che affollano lo schermo – e l’atmosfera diventa stranamente festosa. Ispirate dal folklore giapponese e dalla fertile immaginazione di Mizuki, Aramata e Miike, queste creature aiutano a rendere la rappresentazione collettiva degli yokai in The Great Yokai War più divertente che inquietante.

A meno di non essere un ragazzetto mingherlino che affronta nella propria immaginazione il vero protagonista del film, l’imponente e minaccioso Kato, con nient’altro che una spada superpotente e un po’ di grinta acquisita da poco.

 
Miike Takashi

Miike Takashi (n. 1960) nel 1991 ha esordito come regista con il film d’azione Eye Catch Junction per il mercato dell’home video. Negli anni Novanta Miike ha sfornato molte pellicole d’azione sulla yakuza, spesso dal tipico mix di violenza estrema e commedia nera. Audition, del 1999, lo ha fatto conoscere in Occidente. Ha poi alternato film commerciali ad alto budget con progetti più piccoli e indipendenti, come Gozu. Al FEFF27 sono presenti due suoi film (entrambi ispirati al classico del 1968 Yokai Monsters: Spook Warfare): The Great Yokai War (2005) e The Great Yokai War: Guardians (2021).
 
FILMOGRAFIA SELEZIONATA

1999 – Audition


 

2001 – Ichi the Killer


 

2003 – One Missed Call


 

2003 – Gozu


 

2005 – The Great Yokai War

2011 – Harakiri: Death of a Samurai 


 

2021 – Mole Song Final

2021 – The Great Yokai War: Guardians

Mark Schilling
Regia: Miike Takashi
Anno: 2005
Durata: 124'
Stato: Japan
01/05 - 14:00
Visionario, Via Asquini 33
01-05-2025 14:00 01-05-2025 16:04Europe/Rome The Great Yokai War Far East Film Festival Visionario, Via Asquini 33CEC Udine cec@cecudine.org
Online in Italia per tutta la durata del Festival

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