Yokai and Other Monsters: From Asian Folklore to Cinema | Out of Competition | Online
Japan, 2021, 116’, Japanese
Directed by: Miike Takashi
Screenplay: Watanabe Yusuke
Cinematography (color): Yamamoto Hideo
Editing: Sagara Naoichiro
Music: Endo Koji
Producers: Saka Misako, Tsubaki Norikazu
Executive Producers: Kadokawa Tsuguhiko, Aramata Hiroshi
Cast: Terada Kokoro, Sugisaki Hana, Ando Sakura, Miura Takahiro, Oshima Yuko, Akaso Eiji, Omori Nao, Osawa Takao
Date of First Release in Territory: August 13th, 2021
Dopo il successo al botteghino di The Great Yokai War, nel 2005, Miike Takashi ha atteso 16 anni per realizzarne il sequel, The Great Yokai War: Guardians. Il film, uscito in Giappone nell’agosto del 2021, ha però incassato solo 33 milioni di yen (circa 2,2 milioni di dollari), deludendo i due co-distributori Toho e Kadokawa. Il sequel, peraltro, fa sfoggio di effetti speciali più sofisticati rispetto alla versione del 2005, liberamente tratta da un film del 1968 i cui effetti erano essenzialmente i costumi da yokai indossati dagli attori.
La storia, scritta da Watanabe Yusuke e simile a quella del primo episodio, è incentrata sul viaggio di un giovane protagonista nel mondo degli yokai. Nel sequel sono presenti anche alcuni attori di The Great Yokai War, come Kamiki Ryunosuke il giovane protagonista del primo film che torna come insegnante adulto del nuovo protagonista, un ragazzino di quinta elementare interpretato da Terada Kokoro.
Ma tra le due storie ci sono anche delle differenze che fanno di Guardians qualcosa di più di una semplice riedizione. Mentre The Great Yokai War si ispirava alle opere del fumettista di yokai Mizuki Shigeru e dello scrittore di fantasy Aramata Hiroshi, The Great Yokai War: Guardians fa riferimento ai tre film di Daimajin prodotti nel 1966 dallo studio Daiei e incentrati sul dio guerriero del titolo – Miike aveva tentato di riportare in vita il personaggio alla fine degli anni 2000, ma dovette rinunciare a causa di problemi di budget.
Inoltre, la violenza estrema e l’umorismo cupo tipici di Miike qui sono meno evidenti, pur essendoci una profusione di scene d’azione. Inoltre, la “guerra” del titolo si rivela piuttosto fuorviante: invece che con una titanica battaglia finale, il film sembrerebbe concludersi in modo conviviale, con gli yokai e l’umanità che stringono amicizia. Ma la versione del film di Daimajin, chiamato Lord Bujin nei sottotitoli, ha altri progetti e nelle scene finali intravediamo il Miike di un tempo, che amava regalare colpi di scena e sussulti durante i titoli di coda.
La storia inizia a casa della famiglia Watanabe, quando la Mamma (Matsushima Nanako), che fa l’infermiera, sta per lasciare i suoi figli Kei (Terada) e Dai (Inomata Rei) per andare al lavoro. Come vediamo in un flashback, il loro defunto papà li esortava a “stare insieme e aiutarsi a vicenda” e, con Mamma assente, loro lo fanno, anche se non nel modo in cui il padre probabilmente si aspettava.
L’azione prende il via quando Kei pesca un curioso biglietto della fortuna rosso in un santuario del luogo – e si ritrova circondato da yokai che lo spaventano a morte ma si rivelano innocui, e gli chiedono di essere il loro salvatore, dichiarando che lui discende da Watanabe no Tsuna, un famoso samurai sterminatore di oni (demoni) vissuto mille anni prima.
La minaccia, dicono, proviene da un gigantesco yokai chiamato Yokaiju (una crasi di “yokai” e “kaiju”) che è emerso dalle profondità della terra e minaccia di distruggere Tokyo. L’arma di Kei sarà un’antica spada magica, Onikirimaru, che un tempo apparteneva al suo antenato samurai. Gli yokai vogliono anche che lui chieda aiuto al grande Lord Bujin (Daimajin), per quanto risvegliarlo dal suo letargo sia estremamente rischioso.
Questa è anche la trama di base di The Great Yokai War, ma nel sequel la storia se ne allontana quando il piccolo Dai va alla ricerca del fratello maggiore scomparso – e finisce in una missione simile con un altro gruppo di yokai, che lo scambiano erroneamente per il loro salvatore predestinato solo perché è in possesso del biglietto della fortuna rosso che Kei ha fatto cadere lungo il cammino.
Si scopre però che Dai è il più coraggioso dei due fratelli, mentre Kei è di buon cuore e possiede una capacità di perdono che conquista anche i nemici armati di spada. E, in più, ha anche delle ottime doti da cantante.
Miike Takashi
Miike Takashi (n. 1960) nel 1991 ha esordito come regista con il film d’azione Eye Catch Junction per il mercato dell’home video. Negli anni Novanta Miike ha sfornato molte pellicole d’azione sulla yakuza, spesso dal tipico mix di violenza estrema e commedia nera. Audition, del 1999, lo ha fatto conoscere in Occidente. Ha poi alternato film commerciali ad alto budget con progetti più piccoli e indipendenti, come Gozu. Al FEFF27 sono presenti due suoi film (entrambi ispirati al classico del 1968 Yokai Monsters: Spook Warfare): The Great Yokai War (2005) e The Great Yokai War: Guardians (2021).
SELECTED FILMOGRAPHY
1999 – Audition
2001 – Ichi the Killer
2003 – One Missed Call
2003 – Gozu
2005 – The Great Yokai War
2011 – Harakiri: Death of a Samurai
2021 – Mole Song Final
2021 – The Great Yokai War: Guardians