European Festival Premiere | In Competition
Hong Kong, 2024 (original) / 2025 (extended), 140’, Cantonese
Directed by: Anselm Chan
Screenplay: Anselm Chan, Cheng Wai-kei
Cinematography (color): Anthony Pun
Editing: William Chang, Curran Pang
Art Direction: Yiu Hon-man
Music: Wan Pin-chu
Producers: Jason Siu, Anselm Chan, Chan Sing-yan
Cast: Dayo Wong (Dominic Ngai), Michael Hui (Master Man), Michelle Wai (Kwok Man-yuet), Chu Pak-hong (Ben Kwok), Catherine Chau (Jade), Paul Chun (Uncle Ming), Elaine Jin (Lin), Chung Suet-ying (Suey), Rosa Maria Velasco (Miss Yan), Rachel Leung (grieving lover), Michael Ning (Mr Lai)
Date of First Release in Territory: November 9th, 2024 (original); April 4th, 2025 (extended)
Nel 2023 il dramma giudiziario a medio budget A Guilty Conscience di Jack Ng ha superato ogni aspettativa, diventando il film locale di maggiore incasso di Hong Kong. La stessa impresa si è ripetuta con The Last Dance di Anselm Chan, un intricato dramma personale incentrato su un’agenzia di pompe funebri, che è diventato il nuovo film locale di maggior incasso di sempre. L’opera di Chan, che ha raggiunto questo traguardo appena un mese dopo la sua uscita in sala, avvenuta nel novembre 2024, è riuscita a cogliere i sentimenti prevalenti nella società, avvalendosi di prove attoriali straordinarie.
Il protagonista è il popolare comico Dayo Wong, attualmente sulla cresta dell’onda per film come A Guilty Conscience. Wong interpreta Dominic Ngai, un imprenditore che ha visto la sua attività di wedding planner cancellata dalla pandemia. Gli si presenta una nuova opportunità nel settore dei servizi funerari quando la sua fidanzata storica Jade (Catherine Chau) lo presenta allo zio, un impresario di pompe funebri che sta pensando di trasferirsi in Canada. La proposta consiste nella cessione di una quota societaria di una piccola impresa funebre, insieme al comproprietario Master Man (Michael Hui), e Dominic accetta prontamente. I funerali non sono poi così diversi dai matrimoni, pensa, poiché si tratta pur sempre di compiacere i clienti e mettere in scena uno spettacolo, giusto?
Non così in fretta, lo avverte ben presto il burbero e tradizionalista Master Man. Lui è il maestro taoista della ditta, che conduce il rito funebre per aprire le porte dell’inferno, portando i defunti fuori dall’aldilà e aiutandoli a reincarnarsi. E per lui, la cosa più importante è metterci il cuore nel lavoro e prendersi cura dei defunti. Dominic inizialmente prova a fare a modo suo, cercando di vendere oggetti kitsch, facendo in modo che gli eventi somiglino a feste di matrimonio e cercando di compiacere chi è in lutto, aiutandoli ad accettare l’idea della fine. Quando il primo funerale si trasforma in una farsa e il tentativo di aiutare una madre in lutto sfocia in un territorio tabù per Master Man, Dominic impara dure lezioni sul mestiere. Ma forse il principiante ha idee che anche il vecchio burbero farebbe bene a prendere in considerazione.
Anselm Chan, che precedentemente aveva diretto piccole commedie, ha trovato molto materiale guardando al settore funerario di Hong Kong. Proponendo il rito dell’apertura delle porte dell’inferno, non solo ha registrato un elemento che fa parte del patrimonio culturale, ma ha offerto uno spettacolo mozzafiato. Viene mostrato anche un aspetto negativo, l’esclusione delle donne dalle pratiche funebri. Yuet (Michelle Wai), la paziente figlia di Master Man, che fa il paramedico, dà un volto al sessismo e alla misoginia non solo all’interno della sua sfera ristretta ma anche, in senso più ampio, per tutta Hong Kong. Sono trattati anche altri temi sociali: l’emigrazione, le difficoltà economiche, il calo della natalità e la gestione della morte, oltre a una generale sensazione di malessere nella popolazione, data la pressione sociopolitica degli ultimi anni. “Ci sono molte anime tormentate”, dice Dominic in una battuta ormai molto citata. “Vivere può essere un inferno”.
Detta così, sembra la formula di una visione desolata, ma Chan percorre con leggerezza terreni difficili. La scelta dei due celebri comici Dayo Wong e Michael Hui fa sì che i loro scambi di battute siano caratterizzati da un umorismo asciutto e, nel caso di Wong, da un accessibile atteggiamento da uomo comune. Il film offre a Hui un nuovo ruolo drammatico di grande spessore, nei panni di un uomo ostinato nel seguire le tradizioni, al punto da mettere a rischio le relazioni familiari. Ma Chan lascia spazio alla speranza, chiudendo il film con una celebrazione della vita e, allo stesso tempo, regalando una catarsi al suo pubblico.
The Last Dance si è presentato agli Hong Kong Film Awards di aprile con 18 candidature e i fan avevano chiesto al regista di realizzare una versione più lunga, come promesso da Dayo Wong. Ora quella versione estesa è disponibile: Chan ha aggiunto scene eliminate per approfondire i personaggi e dare ai cinefili ulteriori motivi per reimmergersi nell’ultimo fenomeno del cinema di Hong Kong.
Anselm Chan
Anselm Chan è nato a Hong Kong ed è entrato a far parte dell’industria cinematografica come sceneggiatore. I suoi primi lavori di sceneggiatura includono Super Fans (2007) e le commedie del Capodanno cinese Hotel Deluxe (2013) e Hello Babies (2014). Ha lavorato anche come romanziere e come sceneggiatore televisivo, a Hong Kong e in Cina continentale. Specialista delle commedie da lunga data, Chan ha esordito come regista nel 2021 con la commedia Ready o/r Knot, seguita da Ready o/r Rot nel 2023. The Last Dance (2024) è il suo terzo film da regista.
FILMOGRAFIA
2021 – Ready o/r Knot
2023 – Ready o/r Rot
2024 – The Last Dance