The Sunny Side of the Street

EUROPEAN PREMIERE
In Competition for the White Mulberry Award for First Time Director

The Sunny Side of the Street

t.l. Il lato assolato della strada
白日青春 (Bak Yat Ching Chun)

Hong Kong, 2022, 112’, Cantonese, Urdu
Directed by: Lau Kok-rui
Screenplay: Lau Kok-rui
Photography (color): Leung Ming-kai
Editing: Matthieu Laclau, Yann-shan Tsai
Production Design: Tsui Lok-yi
Music: Lam Kwan-fai, Julian Chan
Producers: Vinod Sekhar, Soi Cheang, Winnie Tsang, Peter Yam
Cast: Anthony Wong (Yat), Sahal Zaman (Hassan), Endy Chow (Hong), Inderjeet Singh (Ahmed), Kiranjeet Gill (Fatimah), Fire Lee (Wai), Lau Shek-yin (Sin)

Date of First Release in Territory: March 30th, 2023 

Hong Kong è sempre stata una città di stranieri. Anche una grande percentuale della popolazione etnicamente cinese ha radici nella Cina continentale, o per immigrazione o attraverso le generazioni precedenti. Tuttavia, è anche una città in cui (come nella maggior parte dei luoghi che presentano una popolazione etnicamente omogenea) alcuni dei suoi abitanti possono nutrire pregiudizi nei confronti degli stranieri. Sebbene viva a Hong Kong da 15 anni, il regista malese Lau Kok-rui ha un’esperienza di prima mano su cosa significhi essere uno straniero a Hong Kong, sia per conoscenza personale diretta sia per i cortometraggi che ha realizzato sulla comunità di migranti di Hong Kong.
Questo spiega il forte senso di empatia che trasmette il suo lungometraggio d’esordio, The Sunny Side of the Street. La storia inizia con un incidente stradale che coinvolge il tassista Yat (Anthony Wong) e il rifugiato pakistano Ahmed (Inderjeet Singh), che vive con la moglie e il figlio Hassan (Sahal Zaman) in una comunità di rifugiati vicino a casa di Yat. Nonostante sia anch’egli un rifugiato, che decine di anni fa se l’è fatta letteralmente a nuoto dalla Cina fino a Hong Kong, il rancoroso Yat guarda dall’alto in basso i profughi come Ahmed e cerca di usare i suoi contatti all’interno del commissariato di polizia per addossare a lui la responsabilità dello scontro. Quando il loro conflitto culmina in un ulteriore incidente stradale che provoca la morte di Ahmed, il senso di colpa di Yat lo spinge a offrire aiuto alla famiglia di Ahmed. Tuttavia ottiene più di quanto si aspettasse, quando delle frizioni con la giustizia costringono lui e Hassan alla fuga.  
Lau utilizza con grande abilità l’archetipo del road movie per descrivere la situazione di perenne incertezza dei due protagonisti, che condividono più di quanto entrambi vogliano ammettere nonostante appartengano a gruppi etnici e a generazioni diverse. La relazione padre-figlio che si instaura tra Yat e Hassan è in diretto contrasto con la relazione interrotta tra Yat e suo figlio, l’agente di polizia Hong, che il padre ha lasciato indietro nella Cina continentale anni prima, quando è entrato clandestinamente a Hong Kong. La scelta di Yat di aiutare Hassan non deriva solo dalla simpatia o dal senso di colpa per quello che è successo ad Ahmed: Yat è convinto che aiutare Hassan sia il suo modo per riscattare il suo fallimento come padre di Hong. Anthony Wong si esibisce in un’interpretazione energica e sottile, tratteggiando Yat come una persona che esteriormente si comporta da duro per nascondere il senso di colpa che lo tormenta dentro. Sullo schermo ha inoltre un’ottima intesa con il giovane Sahal Zaman, che nei panni del giovane Hassan ha ottenuto riconoscimenti ai premi cinematografici di Hong Kong di quest'anno.
La chiave per comprendere le intenzioni di Lau con The Sunny Side of the Street potrebbe risiedere nel titolo cinese. Tradotto approssimativamente come “Gioventù alla luce del giorno”, è composto dai rispettivi nomi cinesi di Yat e Hassan, tratti a loro volta dalla poesia Moss (“Muschio”) di Yuan Mei, che recita: “Dove la luce del sole non arriva / è lì che il muschio nasce da solo / Anche se i suoi fiori sono piccoli come chicchi di riso / imparano a sbocciare come peonie” (nota: in questa poesia, la parola che indica “muschio” è la stessa che significa “giovinezza”).
Hassan sarà anche costretto, da rifugiato, a crescere nell’oscurità di Hong Kong, ma grazie alla sua resilienza continua a crescere rigoglioso. Il messaggio di Lau non si applica solo alla comunità di rifugiati di Hong Kong, ma anche a tutti gli stranieri, agli emarginati o semplicemente alle persone comuni che combattono ogni giorno per sopravvivere in questo mondo crudele.

 

Lau Kok-rui

Nato e cresciuto in Malaysia, Lau si è trasferito a Hong Kong nel 2008 per frequentare l’università. Dopo aver studiato con cineasti come Tammy Cheung e Soi Cheang, nel 2015 ha realizzato il suo primo cortometraggio, Let’s Get Lost, che ha partecipato al concorso di cortometraggi Fresh Wave. Oltre alla regia di cortometraggi, Lau ha collaborato alla sceneggiatura di diverse serie tv e alla regia di alcuni episodi del dramma coniugale Till Death Do Us Part. The Sunny Side of the Street è il suo primo lungometraggio.

FILMOGRAFIA

2022 – The Sunny Side of the Street

 
Kevin Ma
Regia: LAU Kok-rui
Anno: 2022
Durata: 118'
Stato: Hong Kong
22/04 - 19:30
Teatro Nuovo Giovanni da Udine
22-04-2023 19:30 22-04-2023 21:22Europe/Rome The Sunny Side of the Street Far East Film Festival Teatro Nuovo Giovanni da UdineCEC Udine cec@cecudine.org

Photogallery