Upstream

European Festival Premiere | In Competition 

China, 2024, 121’, Mandarin

Directed by: Xu Zheng
Screenplay: Zhong Lele Studio, He Keke, Xu Zheng
Online Novel: Qing Ming
Cinematography (color): Zeng Jian
Editing: Xiao Yang, Tu Yiran, Li Tianming
Art Direction: Lu Wei
Costumes: Wang Mingming
Styling: Tang Ning
Music: Peng Fei
Sound: Shi Xiang, Yang Jiang,Zhao Nan
Car Stunts: Du Zihao
Visual Effects: Shi Ye
Executive Direction: Xi Jialin
Producer: Zhang Qiang
Production Company: Maxtimes (Hubei)
Cast: Xu Zheng (Gao Zhilei), Xin Zhilei (Xiao Ni, Gao Zhilei’s wife), Wang Xiao (Lao Kou/Stingy), Jia Bing (Zhu, delivery station manager), Feng Bing (Da Hei/Big Black), Ding Yongdai (Gao Zhilei’s father), Ding Jiali (Gao Zhilei’s mother), Chen Halin (Jiajia, Gao Zhilei’s daughter), Wu Jiakai (Yang Dashan, deliverer), Liu Meihan (Qiu Xiaomin, female deliverer)

Date of First Release in Territory: August 9th, 2024
 
Il lavoro massacrante delle consegne a domicilio è il tema centrale dell’ultimo film di Xu Zheng, un attore molto popolare in Cina, noto per il suo talento comico, ma che negli ultimi anni ha voluto cimentarsi anche come autore e protagonista di film di denuncia. Nel 2018, in Dying to Survive, tratto da un fatto di cronaca, interpretava un antieroe che contrabbanda farmaci introvabili in Cina. Upstream, adattato da un romanzo pubblicato online, è un altro film che si schiera apertamente dalla parte dei più deboli. Tuttavia, ha scatenato un intenso dibattito mediatico ancor prima della sua uscita nelle sale, accusato da alcuni di aver trasformato la difficile vita dei rider in una favola, di aver sfruttato la storia di questa comunità svantaggiata a scopo commerciale, o di non poterla rappresentare autenticamente, dato che Xu Zheng nella realtà è ricco e privilegiato. Nonostante le polemiche, il film ha ottenuto un buon successo sia di critica che di pubblico, vincendo numerosi premi.

La storia è ambientata a Shanghai, città natale di Xu Zheng, che nel film diventa un labirinto spettacolare e spaventoso al tempo stesso, dove gli individui sembrano scomparire, schiacciati dalla folla onnipresente. In tutte le grandi città del mondo, l’immagine dei rider che corrono da un punto all’altro con scooter e bici elettriche è ormai parte del panorama urbano, ma a Shanghai, una metropoli di 25 milioni di abitanti che acquista praticamente qualsiasi cosa online – dal cappuccino agli elettrodomestici – e si aspetta la consegna a domicilio in tempi rapidissimi, questa presenza è ancora più evidente. Le cronache trattano spesso questo fenomeno, visto che le statistiche sono impressionanti: ogni 2,5 giorni, in media, un rider è vittima di incidenti stradali, spesso fatali.

Upstream racconta la storia di Gao Zhilei, un ingegnere informatico di 45 anni, laureato alla prestigiosa Università Tongji, che si ritrova improvvisamente disoccupato e, vittima di discriminazione legata all’età, non riesce a trovare altro lavoro se non quello delle consegne a domicilio. Tuttavia, anche questo è un lavoro che risponde alla logica della gig economy: i guadagni dipendono dal numero di consegne effettuate, dalla velocità con cui ci si sposta da un punto all’altro della città, dalle mance ricevute e dalle recensioni dei clienti. In una città sterminata come Shanghai, il lavoro diventa una corsa a ostacoli per chi deve muoversi velocemente e non conosce le scorciatoie.

A questo si aggiunge la dinamica interna alla squadra: quella dei rider è una comunità eterogenea, composta da persone provenienti da esperienze e luoghi molto diversi. Alcuni erano contadini o pastori in regioni remote, altri hanno fatto i barbieri, le comparse, i buttafuori o i distributori di volantini. Questi uomini e donne competono tra di loro per aggiudicarsi il premio mensile di efficienza. Gao Zhilei si sente un pesce fuor d’acqua in questa comunità, e perseguitato dalla sfortuna: non solo ha perso il lavoro, ma rischia di perdere anche la casa acquistata con la sua famiglia se non riesce a pagare le rate del mutuo, e si ritrova a dover affrontare spese ospedaliere esorbitanti quando suo padre ha un ictus. Solo quando inizia ad accettare la propria situazione e a non essere più consumato dal risentimento e dal vittimismo, Gao Zhilei riesce a cambiare il corso degli eventi…

La storia, pur drammatica, è arricchita da momenti sentimentali e di umorismo, e presenta interpretazioni convincenti, una fotografia splendida che cattura la vita quotidiana dei rider sempre in movimento, come spinti da un fuoco interiore che li consuma, e una colonna sonora altrettanto incalzante.

In un Paese che sta attraversando una crisi economica e dove il tasso di disoccupazione è in continuo aumento, Upstream sembra inviare un messaggio di incoraggiamento non solo a chi è da sempre ai margini della società, ma anche a tutti coloro che potrebbero presto essere costretti a rinunciare ai privilegi e unirsi ai ranghi del proletariato.

 

Xu Zheng

Xu Zheng (Shanghai, 1972) è una delle celebrità più popolari della Cina. Dopo aver lavorato in teatro e televisione, la partecipazione al film Crazy Stone di Ning Hao nel 2006 lo ha consacrato – assieme a Huang Bo – come uno dei principali attori caratteristi del cinema cinese. Ha interpretato commedie di grande successo – Call for Love, Silver Medalist, Lost on Journey, One Night in Supermarket (FEFF 2010), Love in the Buff (FEFF 2012), The Great Hypnotist, B for Busy e molte altre – ma anche film drammatici come Dying to Survive (2018). Lost in Thailand (FEFF 2013) è stato il primo film di Xu Zheng nel ruolo di regista, sceneggiatore e produttore. Assieme alla moglie e attrice Tao Hong, Xu Zheng ha fondato la società di produzione Joy Leader.


FILMOGRAFIA SELEZIONATA

2012 – Lost in Thailand

2015 – Lost in Hong Kong

2020 – Lost in Russia

2024 – Upstream
Maria Barbieri
Regia: XU Zheng
Anno: 2024
Durata: 121'
Stato: China
25/04 - 16:40
Teatro Nuovo Giovanni da Udine
25-04-2025 16:40 25-04-2025 18:41Europe/Rome Upstream Far East Film Festival Teatro Nuovo Giovanni da UdineCEC Udine cec@cecudine.org

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