Al Top delle le classifiche: il Cinema Cinese nel 2018

Il 2018 è stato un anno molto intenso di novità nel cinema della Cina continentale. Il box office si è riconfermato da record con 60 miliardi di yuan di incassi, il cinema popolare si è esteso ad una varietà di generi mai vista finora nelle sale, il passaparola del pubblico è stato il fattore determinante del successo di molti film, una nuova generazione di registi si è affacciata all’orizzonte, e il cinema nelle sale parla sempre più lingue. Ma il 2018 è stato un anno altrettanto turbolento, scosso dallo scandalo del modello yin-yang e dalle misure restrittive sugli incentivi fiscali provinciali, non conformi al modello nazionale, che hanno paralizzato l’industria del cinema a vari livelli. Troppo grandi per fallire, l’industria e il mercato hanno dovuto cominciare a fare i conti con gli effetti collaterali della crescita e dello sviluppo straordinari degli ultimi anni. E forse potrebbe trattarsi solo di un primo inevitabile segnale di rallentamento prima di un necessario consolidamento.

Dai dati forniti dalle riviste specializzate sulle analisi di mercato cinematografico in Cina, The Chinese Film Market Magazine e Movie View International, il box office del 2018 ha raggiunto la tanto agognata soglia da record dei 60 miliardi di yuan, di cui tutti pronosticavano già nel 2016, registrando un totale di 60,7 miliardi di yuan (circa 9,34 miliardi di dollari statunitensi), con una crescita del 8,6% rispetto al 2017 che aveva fatto registrare incassi per 55,87 miliardi di yuan (8,9 miliardi di US$). Nel 2018, 517 sono stati i film distribuiti nelle sale, in numero inferiore rispetto al 2017 con i suoi 536 film. Di questi 517 film, 393 ovvero il 76% sono stati film di produzione locale e co-produzioni, i 124 film importati, 17 film in più dell’anno scorso, costituiscono il 24% del totale. I film d’importazione – di nazionalità non cinese – continuano ad essere distribuiti in numero limitato ma modelli alternativi di distribuzione hanno permesso di incrementarne il numero anno dopo anno. Tra i 124 film, 40 sono stati importati secondo il modello revenue-sharing, 81 secondo il modello buy-out o flat fee (78 di nazionalità non cinese e tre di Hong Kong), tre secondo il modello a distribuzione limitata del circuito Nationwide Alliance of Arthouse Cinema, circuito ufficiale inaugurato a Changchun nel 2016 con l’obiettivo di importare film d’autore con un certo potenziale commerciale per il mercato in Cina. Il 60,3% del totale del box office è costituito dagli incassi di film di produzione locale e co-produzioni, ovvero il 76% del totale dei film distribuiti nelle sale. I film importati che rappresentano il 24% del totale dei film distribuiti nelle sale hanno così totalizzato al botteghino il 39,7% del totale del box office. Le analisi sulla performance del box office del 2018 si fanno davvero interessanti quanto più dettagliate. Nel 2018, le proiezioni ammontano a 110,9 milioni con una crescita del 17,24% e il totale delle ammissioni ha raggiunto 1,72 miliardi con un aumento del 5,87% rispetto al 2017. Il numero dei cinema ha raggiunto i 10.466, 1.459 in più del 2017 con una crescita del 12,2%, mentre gli schermi, 60.079, sono aumentati del 16,6% rispetto all’anno scorso. Il prezzo dei biglietti è cresciuto del 2,6% con una media di 35 yuan (circa US$ 5,4) a biglietto. E la percentuale dei biglietti venduti online è stato dell’84,5%, attraverso piattaforme come Maoyan che, dopo la fusione con Weiying, ha dominato il mercato per il 52,5% e Tao Piao Piao per il 34,4%. Il rincaro del prezzo medio dei biglietti non sembra aver alterato il risultato del box office. Ma è anche vero che piattaforme di vendita online dei biglietti dei cinema, sin dal loro lancio, hanno sempre offerto al pubblico prezzi particolarmente scontati rispetto al costo del biglietto acquistato direttamente al cinema. Da notare però che l’84,5% riflette quel pubblico tendenzialmente giovane che usa abitualmente app per acquisti online. Il mercato deve fare i conti con un potenziale pubblico che non avvezzo agli acquisti online potrebbe rinunciare all’andare al cinema per il costo rincarato dei biglietti. Il 2018 sembra aver registrato in generale una crescita più ridimensionata con percentuali che cercano un equilibrio tra vari fattori che in questi anni hanno influito sull’espansione del mercato. Nel 2018, sono stati 86 i film che hanno superato la mitica soglia dei 100 milioni di yuan (circa 15 milioni di US$), 47 di produzione locale e co-produzioni e 39 film importati. Di questi, 10 i film che hanno superato il miliardo e mezzo di yuan (circa 223,6 milioni di US$), sette i film che si sono posizionati con un box office tra 1-1,5 miliardi di yuan, 16 i film con un incasso tra i 500 milioni e 1 miliardo, 53 i film il cui box office ha totalizzato tra i 100 e i 500 milioni. In percentuale, i film classificatisi tra i primi 50 costituiscono l’82,39% del totale del box office. Nella Top Ten del box office 2018, quattro i film di produzione locale, due i film in coproduzione e quattro quelli importati di nazionalità non cinese che fanno della Top Ten il 40,18% degli incassi totali del botteghino.

Il film d’azione e di guerra Operation Red Sea del regista Dante Lam, una co-produzione Bona Film Group e Emperor Motion Pictures dal budget astronomico di 70 milioni di US$, si è confermato il film dell’anno con il più alto incasso al botteghino di 3,65 miliardi di yuan (circa 561,5 milioni di US$). Nella storia del box office in Cina Operation Red Sea è in terza posizione dopo Wolf Warriors 2 del regista Wu Jing (il cui record dell’anno scorso di 5,68 miliardi di yuan rimane ancora incontrastato) e dopo The Wandering Earth del regista Frant Gwo, il fenomenale film di fantascienza made in China basato sulla novella di Liu Cixin, che è uscito nelle sale durante il Capodanno cinese 2019 e sta continuando la sua scalata al botteghino. Al secondo posto della classifica generale, la commedia Detective Chinatown 2 del regista Chen Sicheng, campione d’incassi del mese di febbraio, uscito nelle sale durante le feste del Capodanno cinese è il secondo capitolo della serie inaugurata nel 2015 e diretta dallo stesso regista. Al terzo posto si piazza il campione d’incassi del mese di luglio, Dying to Survive, opera prima del regista Wen Muye, prodotto dall’attore Xu Zheng e dal regista Ning Hao per la Dirty Monkey. Basato sulla storia vera di un paziente di leucemia che nel 2004 riesce ad importare illegalmente medicine a basso costo dall’India per migliaia di pazienti che come lui non possono permettersi le cure costose offerte dalle cliniche e dalle case farmaceutiche locali, il film ha raggiunto una popolarità travolgente tra il pubblico in Cina alimentando un dibattito sociale sulla delicata tematica dei costi della sanità.

È ancora una commedia a posizionarsi al quarto posto, Hello, Mr. Billionaire della coppia di registi Yan Fei & Peng Damo, autori della commedia di successo del 2015 Goodbye Mr. Loser. Il film s’ispira vagamente alla commedia americana Chi più spende… più guadagna! di Walter Hill. Avengers: Infinity War non poteva mancare nella Top Ten: di genere sci-fi, campione d’incassi del mese di maggio, si è classificato in quinta posizione, seguito a poca distanza dal film di fantasia della Edko Films, girato in co-produzione, Monster Hunt 2 del regista Raman Hui che ha totalizzato 2,24 miliardi di yuan (circa 344,6 milioni di US$). Venom, campione d’incassi del mese di novembre si classifica al settimo posto. Nel 2018, sono stati 26 i film di genere sci-fi a trovare distribuzione nelle sale. Aquaman, campione d’incassi del mese di dicembre, si piazza all’ottavo posto e Jurassic World – Il regno distrutto al nono posto. Chiude la classifica della Top Ten il thriller sci-fi Ready Player One, prodotto e diretto da Steven Spielberg. A primeggiare tra i sei grandi studios hollywoodiani, la Warner Bros che ha incassato 5,41 miliardi di yuan (circa 832,31 milioni di US$) con la distribuzione di 7 film, seguita dalla Walt Disney Pictures con incassi per 4,99 miliardi di yuan (circa 767,69 milioni di US$). A contendersi il magnifico box office del 2018, film di altri paesi sono riusciti ad assicurarsi una fetta di pubblico: tra questi 14 film dal Giappone, otto film dall’India, 10 film dalla Francia e sei film dalla Russia, segno che il botteghino non è territorio esclusivo di film hollywoodiani. Il giorno che ha registrato il box office più alto dell’anno – 1,27 miliardi di yuan – è stato venerdì 16 febbraio, quando nelle sale uscivano contemporaneamente tre film, classificatisi tra i primi sei, Operation Red Sea, Detective Chinatown 2 e Monster Hunt 2, confermando anche quest’anno che i generi più popolari in Cina sono action, comedy e fantasy, e che le feste del Capodanno cinese sono il periodo dell’anno che determinano il successo di tanti film perché richiama un pubblico numeroso, di diverse fasce sociali, ma soprattutto tante famiglie.

Tanti i debutti alla regia nel 2018: Wen Muye con la commedia real-social Dying to Survive; Huang Bo, attore di tantissime commedie di successo di Ning Hao, con la commedia fantasy The Island; Rene Liu, attrice-cantautrice-scrittrice, con il dramma romantico Us and Them; Bai Xue con il brillante coming-of-age The Crossing; Cui Siwei, rivelazione al Busan International Film Festival con il thriller Savage; Yu Miao con la commedia dolce-amara Kill Mobile, remake del film italiano Perfetti sconosciuti del regista Paolo Genovese. Nuovi registi si affacciano all’orizzonte con storie che sfidano un nuovo pubblico sempre più esigente. Secondo le analisi di mercato, il pubblico in Cina sta lentamente ma inesorabilmente condizionando la tipologia dei film che si affacciano nelle sale, esprimendo una curiosità ed un interesse sempre maggiore per film di qualità, premiati agli Oscar o in festival prestigiosi, e di stili e contenuti diversi. Il 2019 ha già visto decollare al box office il film di fantascienza The Wandering Earth del regista Frant Gwo, che si era fatto notare nel 2014 per la commedia romantica My Old Classmate, la commedia fantasy Crazy Aliens del regista Ning Hao e il drammatico Pegasus del regista Han Han, tornato alla regia dopo il successo di Duckweed del 2017. 
Anche se nuove riforme e regolamenti si preannunciano anche per quest’anno per contenere e per consolidare l’industria e il mercato, il cinema cinese promette già nuovi record nell’Anno del Maiale.
Maria Ruggieri