Cinema cinese 2016: qualcosa è cambiato!

Il 2016 è stato l’Anno della Scimmia che secondo l’oroscopo tradizionale cinese è un anno positivo ma imprevedibile. La Scimmia è tanto giocosa quanto dispettosa, comunemente considerata simbolo dell’inganno. E il 2016, infatti, inaugurato dal successo clamoroso della commedia romantica-ambientalista The Mermaid di Stephen Chow, confermatosi il film dell’anno con il più alto incasso al botteghino di CNY 3,39 miliardi (circa US$527 milioni), superando il record di Monster Hunt di Raman Hui del 2015, non è riuscito a mantenere la stessa percentuale di crescita di mercato che ha caratterizzato gli ultimi anni. Il 2015, che aveva registrato il 48.7% di crescita, aveva fatto sognare un altro anno da record speculando che il 2016 avrebbe raggiunto la soglia dei CNY 60 miliardi (US$8.64 miliardi), ma così non è stato, la crescita è stata di appena 3.73% rispetto al 2015. Qualcosa è cambiato, e le analisi del perché e del percome sia potuto succedere puntano il dito in tutte le direzioni.

Dai dati forniti dal China Film Bureau, il box-office del 2016 ha registrato un totale di CNY 45.67 miliardi (circa US$ 6.58 miliardi), con un aumento del 3,73% rispetto all’anno precedente che aveva fatto registrare incassi per CNY 44 miliardi. Cerca il 58 del totale del box office è costituito dagli incassi di film di produzione locale. 10 film hanno superato il miliardo di CNY, di cui sette tra film cinesi e co-produzioni, Cina-Hong Kong e Cina-Hollywood. Mentre la soglia dei 100 milioni di CNY è stata raggiunta da 84 film.
Al secondo posto, dopo The Mermaid, il film di maggior successo è stato Zootropolis della Walt Disney Animation Studios che ha totalizzato CNY 1,53 miliardi (US$235 milioni), che fa di Zootropolis il film di animazione di maggiore successo di sempre in Cina e che fa di Disney, tra i sei major studios di Hollywood, quello con maggiori incassi del 2016, pari a CNY 6 miliardi grazie alla distribuzione in Cina di film come Zootropolis, Captain America: Civil War, Il libro della giungla, Alla ricerca di Dory, Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della Forza, Doctor Strange, Alice attraverso lo specchio, Oceania, Il GGG – Il grande gigante gentile.
Il 2016 è stato anche l’anno che ha registrato il più alto numero di film importati. I 95 film di nazionalità non cinese hanno totalizzato circa CNY 19 miliardi, 36 quelli revenue-shared e 59 quelli flat-deal. Tre i film stranieri che hanno superato la soglia di un miliardo di CNY d’incassi, Zootropolis e Captain America: Civil War della Disney e Warcraft – L’inizio della Legendary Pictures, il cui successo fenomenale in Cina ha fatto dimenticare il flop dello stesso film negli altri paesi. I generi più amati dal pubblico rimangono quelli di magia, fantasia, sci-fi, commedia, azione, e animazione. Nella classifica dei film più visti su grande schermo nel 2016, ritroviamo l’immancabile Scimmiotto, protagonista del classico della letteratura cinese, Viaggio in Occidente di Wu Cheng’en, nel fantasy-action The Monkey King 2 del regista Cheang Pou-soi, reduce del successo al botteghino del primo capitolo della serie. Il film, prodotto da Filmko, con una magnifica Gong Li nei panni di Baigujing (il Demone dalle Ossa Bianche), ha totalizzato CNY 1200 miliardi. La produzione ha già annunciato l’uscita di The Monkey King 3 sui grandi schermi nel febbraio 2018 durante le feste del Capodanno cinese.
Il film d’azione Operation Mekong del regista Dante Lam, prodotto da Bona Film Group, ha sbaragliato tutti i pronostici con incassi per CNY 1,184 miliardi. Il film si basa sull’incidente avvenuto nel 2011 sul fiume Mekong, quando due navi da trasporto di nazionalità cinese furono attaccate e tutti i membri dell’equipaggio uccisi da “pirati” nella zona del fiume conosciuta come Triangolo d’Oro. La Cina raggiunse un accordo con la Birmania, la Thailandia e il Laos per investigare sull’accaduto inviando una task force militare per pattugliare il fiume. Il film punta l’attenzione proprio sul lavoro della task force in azione in quella regione.
 
Un altro ritorno in classifica è la commedia tutta azione The Man from Macau 3 (o From Vegas to Macau 3) dei registi Andrew Lau e Wong Jing, prodotto da Bona Film Group e Media Asia Films, dal cast stellare guidato da Chow Yun-fat, Andy Lau, e Nick Cheung; con i suoi CNY 1,118 miliardi si è mantenuto stabile in classifica confermando il successo dei primi due capitoli della serie.
Interessante osservare che i film cinesi con maggiori incassi al botteghino nel 2016, The Mermaid, The Monkey King 2 e From Vegas to Macau 3 sono usciti nelle sale in Cina negli stessi giorni durante il Capodanno cinese del 2016. Prodotto da Shanghai Film Group e Le Vision Pictures, il fantasy d’avventura Time Raiders del regista Daniel Lee – basato sulla serie Daomu Biji (“Cronache dei Profanatori di Tombe”), successo letterario online dello scrittore Xu Lei, che conta diversi milioni di fan, più di 20 milioni di copie vendute, e un adattamento per il piccolo schermo in un serial tv dal titolo The Lost Tomb – ha totalizzato oltre un miliardo di CNY. La serie letteraria di Xu Lei, insieme all’altrettanto famosa Ghost Blows Out the Light, che ha ispirato i film Ghouls/Mojin: The Lost Legend di Wu Ershan e Chronicles of the Ghostly Tribes di Lu Chuan, hanno creato un vero e proprio fenomeno letterario e un mercato per racconti che combinano profanazioni e furti nelle tombe con elementi soprannaturali.
Kung-fu Panda 3, una co-produzione Cina-Hollywood tra DreamWorks Animation e Oriental DreamWorks (i cui studios sono basati a Shanghai), non ha deluso per gli incassi pari a un miliardo di CNY, anche se più bassi dei precedenti capitoli della stessa serie. Il film è stato distribuito doppiato in due versioni, in inglese e in cinese.
Skiptrace, commedia d’azione diretta dal regista finlandese Renny Harlin, prodotta, interpretata e basata su una storia scritta da Jackie Chan, ha raggiunto ottimi incassi per un totale di CNY 889 milioni. Zhang Yibai, regista amatissimo per i suoi film Spring Subway (2002), Curiosity Killed the Cat (2006) e Fleet of Times (2014), è tornato alla regia con la commedia romantica Belonged to You, prodotta da Enlight Pictures, adattamento della raccolta di mini storie dello stesso titolo, bestseller internet di Zhang Jiajia, che ha fatto in pochi giorni incassi per CNY 814 milioni.
Lo scrittore Zhang Jiajia si è fatto notare anche per il suo debutto alla regia con la commedia romantica See You Tomorrow, una co-produzione Cina-Hong Kong, prodotto da Jet Tone di Wong Kar-wai e Alibaba Pictures, che s’ispira a una delle storie della stessa raccolta, dal titolo Passing from Your World. Nonostante l’uscita del film nel periodo natalizio e la presenza di star del calibro di Tony Leung Chiu-wai, Kaneshiro Takeshi, Angelababy, Eason Chan, Sandrinne Pinna, il film ha registrato CNY 287 milioni (US$40 milioni) d’incassi, molto al di sotto delle aspettative. E ancora il film romantico Book of Love o Finding Mr. Right 2, scritto e diretto da Xue Xiaolu, ha rinnovato il successo del suo primo Finding Mr. Right con incassi per CNY 787 milioni. La storia interpretata dagli stessi attori, Tang Wei e Wu Xiubo, non è in alcun modo legata alla trama del primo film, ma sicuramente ispirata dalla stessa ricerca dell’uomo ideale.

Il box office non è però l’unico termometro a definire la popolarità dei film distribuiti. Lo scandalo più sensazionale del 2016 ha coinvolto il sistema della distribuzione cinematografica cinese e in particolare i distributori di film con maggiori incassi, accusati dalle autorità di aver gonfiato la vendita dei biglietti per creare battage pubblicitario. L’Agenzia Xinhua ha riportato la notizia spiegando come il modello fraudolento più adottato dai distributori sia quello di “comprare” i biglietti direttamente dai cinema nei primi giorni dell’uscita del film. Lo stesso scandalo aveva coinvolto nel 2015 la distribuzione del film Monster Hunt e, ai primi del 2016, Ip Man 3.
Nel mercato più grande del mondo spesso i numeri astronomici nascondono il gradimento del pubblico, che i social media e le piattaforme online – come Douban (popolare website di social networking per utenti interessati a postare contenuti su cinema, letteratura, musica), Maoyan e Gewara (popolari servizi per l’acquisto di biglietti online), MTime (portale di cinema, di vendita di biglietti online, di merchandising e di e-commerce) – invece raccolgono, diventando altrettanto influenti nel segnalare commenti, recensioni e indici di apprezzamento.
Tra i film più amati dal pubblico vanno segnalati anche Your Name del regista Shinkai Makoto, il film d’animazione di nazionalità giapponese e in formato 2D più di successo in Cina, e Big Fish & Begonia, il film d’animazione di Liang Xuan e Zhang Chun, ha raggiunto i grandi schermi dopo anni di lavorazione e grazie al supporto dei fan dell’animazione che hanno risposto alla clip postata su Internet votandolo come film d’animazione più atteso, e così convincendo la Beijing Enlight Media a produrre il film.
La satira sociale I Am Not Madame Bovary di Feng Xiaogang, premio al San Sebastian Film Festival 2016 per il miglior film e per la migliore interpretazione femminile a Fan Bingbing, ha sorpreso pubblico e critica per lo stile originale e raffinato nel raccontare il dramma personale di una donna alle prese con la burocrazia per farsi giustizia. Il film ha registrato un certo successo al botteghino per quanto non sia il classico cinepanettone della più famosa filmografia del regista, il quale non ha mancato di sollevare qualche polemica sui risultati del box office che a suo dire sarebbero stati migliori se la catena di cinema Wanda avesse dato più spazio e attenzione al film. E ancora, il dramma giovanile Soul Mate di Derek Tsang è stato apprezzato come il miglior film sulla gioventù d’oggi.

Nel 2016, su un totale di 772 film di nazionalità cinese prodotti, e 95 film di nazionalità non cinese importati, si calcola che solo 588 film siano stati mostrati nelle sale. Del totale del box office, i 493 film di nazionalità cinese hanno registrato il 58% di incassi contro i 95 film di nazionalità non cinese, i cui incassi costituiscono il 42%. Nella classifica Top 20, 10 i film cinesi e 10 i film stranieri. Il magnifico box office in Cina non potrebbe esserlo senza la presenza di titoli hollywoodiani, di co-produzioni con Hong Kong o di film d’importazione, come d’altra parte senza il mercato cinese molti film – soprattutto quelli hollywoodiani – non riuscirebbero a massimizzare incassi miliardari.
Il connubio Cina-Hollywood è sempre più stretto e The Great Wall, il primo film di co-produzione della Legendary Entertainment, diretto da Zhang Yimou, ha segnato un’importante collaborazione, la più grossa mai realizzata con un budget superiore a US$150 milioni, intesa a esplorare il mercato globale. Uscito nelle sale a metà dicembre 2016, gli incassi del film, in Cina di circa US$170 milioni, non hanno rispecchiato le attese e le critiche negative hanno messo in dubbio che questo modello di co-produzione possa effettivamente generare un cinema da produrre e da esportare. The Great Wall è diventato un caso, attirando le critiche più feroci e tra queste alcune dirette all’acclamato regista Zhang Yimou, secondo le quali il film avrebbe segnato la fine della carriera artistica del regista. E il generale andamento del box office in Cina nel 2016 non ha aiutato decisamente il film.
Le ragioni di quest’arresto nella crescita del box office in Cina sono state elaborate, analizzate, discusse durante tutto l’anno appena si è avvertito, mese dopo mese, un lento ma regolare rallentamento. Secondo gli osservatori dell’industria e del mercato, le ragioni possono essere motivate da una combinazione di fattori, e tra queste: film di produzione locale più deboli, misure restrittive sulle frodi perpetrate sul box office, riduzioni nei generosi sussidi sui biglietti da parte delle piattaforme online, una generale debolezza dell’economia cinese, già avvertita nel 2015, e una recente capacità dei consumatori tra i nuovi spettatori in Cina di selezionare film di qualità.

La ragione principale sostenuta dai media di Stato è stata la scarsa qualità dei film locali, ma questa stessa ragione, che ha dato ai media specializzati di criticare fortemente e recensire negativamente tutta una serie di film, si è ribaltata contro gli stessi critici. A essere prese di mira, in particolare, le loro recensioni negative, postate su Douban e Maoyan, su film sui quali si avevano importanti aspettative, e tra questi proprio The Great Wall, See You Tomorrow e la commedia d’azione di Jackie Chan Railroad Tigers. Nella versione online del “Quotidiano del Popolo”, l’organo di stampa ufficiale del PCC, un editoriale ha definito la critica come irresponsabile e causa di danni seri all’ecosistema dell’industria cinematografica del paese. L’atmosfera tra industria e critica si è irrigidita ulteriormente quando Maoyan ha rimosso le recensioni più “insidiose”.
Critiche a parte, il pubblico rimane il focus principale di tutte le analisi dell’industria e del mercato, e il rallentamento del box office nel 2016 ha solo aumentato l’attenzione sul pubblico e sulle sue preferenze. Cos’è popolare in Cina? Come tradurlo su grande schermo? E se il pubblico si è evoluto in questi anni ed è più raffinato nelle sue scelte, cosa lo potrebbe incuriosire adesso?
L’industria e il mercato non possono fare a meno del grande pubblico e il 2016 è stato l’anno della resa dei conti. Alla ricerca di tutto il pubblico che c’è in Cina, si è incrementata l’espansione su larga scala delle catene di sale cinematografiche nelle città di secondo, terzo livello e una crescita strutturata nelle città di quarto e quinto livello dove si prevede anche un supporto statale per migliorare le condizioni delle proiezioni cinematografiche nelle aree rurali. Il numero degli schermi è aumentato al ritmo di 26 nuovi schermi al giorno per un totale di 9552 schermi in più nel 2016 che porta ad un totale di schermi in Cina di 41.179, di cui l’85% attrezzati con tecnologia 3D. Secondo l’Associazione Nazionale dei Proprietari di Teatri, la Cina ha così superato gli Stati Uniti d’America con i suoi 40.759 schermi. Le televisioni, Internet TV e IPTV entrano sempre più regolarmente nei salotti del pubblico di massa offrendo cataloghi di titoli di cinema con una varietà e di qualità e di generi senza precedenti.
Il pubblico tra gli utenti di video website continua a crescere, Tencent video e iQiyi contano più di 20 milioni di iscritti ciascuno, Youku ne fa 30 milioni, e LeTV 50 milioni. Il pubblico va anche coltivato e così nascono su tutto il territorio film festival sempre più specializzati. Pechino e Shanghai con i loro mega film festival non bastano più a convergere tutta la potenzialità e la diversità che industria e mercato possono sperimentare perché è la Cina a essere cambiata, e oggi più che mai si percepisce in tutta la sua grandezza, gli interessi e i gusti del pubblico delle grandi città non sono rappresentativi di tutto il pubblico in Cina.

A Xining da dieci anni il First Int’l Film Festival propone un programma di film indipendenti con la missione di scoprire piccole gemme e nuovi talenti, a Xi’an e Fuzhou il Silk Road Int’l Film Festival presenta una panoramica di film legati al tema e ai paesi della leggendaria via della seta, nella provincia dello Zhejiang dove gli studios di Hengdian lavorano a pieno ritmo da anni, il Youth Film Festival al suo quarto anno propone un dialogo con gli addetti ai lavori per supportare la nuova generazione di talenti, e JUST Film Festival sarà dedicato ai generi specifici fantasy-science fiction. Si cerca di entrare nella psicologia del pubblico studiando se l’interesse tra i fan dell’animazione, dei videogame, di serial TV o in particolare di un autore, di un genere cinematografico o letterario, si possa nascondere un pubblico da riempire le sale.
Alla ricerca di tutto il pubblico che c’è per mantenere l’industria attiva e il mercato prospero, si scopre un pubblico vario. La parola chiave maturata nel 2016 e che entra nella strategia del 2017 è proprio diversità. Il 2016 ha visto una maggiore differenziazione degli orari delle proiezioni e nella distribuzione dei film di genere nelle sale personalizzando per quanto possibile il calendario per questioni di localizzazione e di pubblico riconoscendo quindi prima di tutto a ogni cinema la diversità del proprio pubblico.
Così i film d’arte, da sempre “boicottati” dagli esercenti di sale perché non abbastanza commerciali, fanno il loro ingresso sui grandi schermi adesso per la loro presunta “diversità”. Dopo Fuochi d’artificio in pieno giorno di Diao Yinan, Orso d’Oro alla Berlinale nel 2014, uscito nelle sale in Cina ritagliandosi un box office superiore ai 100 milioni di CNY, pochi altri film – che non fossero film marcatamente di genere – sono stati distribuiti nelle sale alle stesse condizioni favorevoli.

La novità del 2016 è la presenza di film cinesi – tra quelli selezionati e/o premiati dai film festival Internazionali negli ultimi anni – nella classifica al box office dei 588 film che sono stati distribuiti in sala. Tra questi, Kaili Blues di Bi Gan, premio per il migliore regista emergente al Concorso Cineasti del Presente e menzione speciale nella Sezione First Feature del 68° Festival del Film Locarno 2015, What’s in the Darkness di Wang Yichun presentato come prima mondiale a Xining First Int’l Film Festival e nella Sezione Generation 14plus della Berlinale 2016, ed altri. In un mercato potenzialmente infinito come quello cinese, una qualsiasi percentuale di pubblico può costituire un’enorme differenza per un film etichettato come “non commerciale”. Se i film di matrice artistica trovassero un pubblico di appassionati in Cina si ribalterebbe completamente il modo di definire un film popolare o commerciale.

Intanto, con l’inizio dell’Anno del Gallo, nella classifica generale al box-office alcuni film si fanno già notare per aver superato il miliardo di CNY, tra questi la commedia d’azione, una co-produzione Cina-India, orchestrata da Jackie Chan, Kung Fu Yoga di Stanley Tong; l’onnipresente Scimmiotto in Journey to the West 2: The Demons Strike Back diretto da Tsui Hark, scritto e prodotto da Stephen Chow, secondo capitolo della serie inaugurata dal campione di incassi del 2013 Journey to the West: Conquering the Demons diretta dallo stesso Stephen Chow; Duckweed, seconda prova alla regia di Han Han – blogger, scrittore, pilota professionale di rally, e adesso regista; e la commedia d’azione Buddies in India, debutto alla regia dell’attore Wang Baoqiang, resosi famoso per la sua interpretazione in tantissimi film di successo come A World Without Thieves (2004), Assembly (2007), Mr. Tree (2011), Lost in Thailand (2012). Ma adesso che qualcosa è cambiato, il cinema popolare made in China potrebbe riservare interessanti sorprese.


Maria Ruggieri