Il 2021 è stato l’anno della ripresa. Dopo un 2020 catastrofico, gli incassi per 47,258 miliardi di CNY (yuan) al botteghino nel 2021 hanno fatto tirare un sospiro di sollievo. Il 2021 è stato anche l’anno di tante celebrazioni politiche, la più attesa quella per il centenario della fondazione del Partito Comunista Cinese in luglio, e del pullulare di film dallo spirito patriottico-nazionalista. Il successo dell’anno, uscito nelle sale in ottobre per le celebrazioni della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, è stato il film di guerra The Battle at Lake Changjin diretto dal terzetto di registi veterani Chen Kaige, Tsui Hark e Dante Lam, con incassi per 5,77 miliardi di yuan, detronizzando dopo quattro anni l’ancora incontrastato Wolf Warrior 2 di Wu Jing come campione d’incassi di tutti i tempi nella storia del cinema cinese. Il 2021 sarà ricordato anche per Hi, Mom, la commedia opera prima, scritta e diretta da Jia Ling. Il film ha incassato 5,41 miliardi di yuan facendone il secondo più di successo del 2021, il terzo non in lingua inglese più di successo di tutti i tempi e il film più di successo diretto da una regista donna. Nel 2022, Anno della Tigre, il cinema cinese si prepara alla riscossa tra mille incertezze.
Il mercato
Dai dati forniti da Chinese Film Market, rivista specializzata sulle analisi di mercato cinematografico in Cina, il botteghino del 2021 ha raggiunto i 47,258 miliardi di yuan (7,442 miliardi di US$) con 1,167 miliardo di biglietti venduti, recuperando del 74% il livello pre-pandemia, rispetto al botteghino da record di 64,17 miliardi di yuan (circa 9,08 miliardi di US$) del 2019. Sono stati 565 i film distribuiti nelle sale nel 2021, di cui 495 i film di produzione cinese e 68 i film d’importazione. 39,937 miliardi di yuan del totale del botteghino sono stati generati dai 495 film prodotti in Cina, equivalente all’84,49% del totale. 123 milioni sono state le proiezioni che segnano un aumento del 118% rispetto al 2020, e CNY 40,3 il prezzo medio di un biglietto, 9,5% in più rispetto al 2020. Al primo posto della classifica del botteghino 2021 troviamo The Battle at Lake Changjin di Chen Kaige, Tsui Hark e Dante Lam con incassi per 5,77 miliardi di yuan (908,66 milioni di US$). Mentre Fast & Furious 9 è il campione d’incassi tra i film d’importazione con 1,392 miliardi di yuan.
Il ritorno del pubblico nelle sale durante il Capodanno cinese 2021 aveva inaugurato l’Anno del Bue con incassi strabilianti da 12,27 miliardi di yuan. Nel corso dell’anno però il botteghino non è riuscito a mantenere costanti gli stessi risultati. Le feste e le celebrazioni si confermano i periodi con maggiore affluenza di pubblico nelle sale, febbraio con le feste del Capodanno cinese, maggio con la settimana di festa dei lavoratori, luglio con i festeggiamenti per il centenario della fondazione del Partito Comunista Cinese e ottobre con le celebrazioni per la fondazione della Repubblica Popolare Cinese. Da notare che si stanno sempre più polarizzando i film al top e quelli al fondo della classifica del botteghino, segno che i primi in classifica rappresenteranno a lungo andare quasi il 60% del botteghino, portando gli investitori e produttori a essere più prudenti e rendendo la produzione di nuovi talenti sempre più difficile. Nel 2021, i film importati hanno rappresentato solo il 15,51% dei biglietti venduti, un declino notevole se paragonato al 38% del botteghino nel 2018, al 35,9% nel 2019, e al 16,3% nel 2020, dovuto al caos generato dalla pandemia nel calendario delle uscite in Nord America, ma non solo.
La guerra commerciale tra le due superpotenze continua in parallelo, limitando l’uscita di tantissimi film hollywoodiani. Nonostante i risultati confortanti del 2021, il botteghino risente della difficoltà di colmare il vuoto generato dalla carenza di film hollywoodiani mentre i film non-hollywoodiani non riuscirebbero a raggiungere risultati performanti. Il botteghino deve poter contare principalmente sui film di produzione cinese, con il rischio di lasciare le sale a corto di blockbuster capaci di richiamare il pubblico. In questi ultimi due anni, le valutazioni relative alla costruzione di nuovi cinema indicavano un processo destinato a diminuire, avendo ormai pressoché saturato il territorio. La fine dell’era del boom degli investimenti nel settore avrebbe così lasciato che i risultati al botteghino fossero sempre più condizionati dalla qualità dei film e non più dall’effetto trainante della costruzione di nuovi cinema, e quindi dalla crescita nel numero di biglietti, che sono stati alla base dei risultati straordinari al botteghino negli ultimi anni.
Inoltre, la crisi scaturita dalla pandemia continua tuttora a ripercuotersi sui cinema, facendo temere la chiusura di un massiccio numero di sale cinematografiche. Invece, le autorità fanno invece sapere che i cinema e gli schermi sul territorio sono in aumento, portando il totale dei cinema nel 2021 a quota 14.201, con un aumento dell’8,2%, equivalente a 1.075 cinema in più rispetto al 2020, e il totale degli schermi da 75.581 nel 2020 a 82.248 nel 2021 con un aumento dell’8,8%, equivalente a 6.667 schermi in più rispetto al 2020.
Il 2022, forte dei risultati al botteghino dell’anno precedente, ha puntato ancora una volta alle festività per lanciare l’uscita di film attesissimi dal grande pubblico. In marzo, l’allarme dell’insorgere di nuovi casi di Covid-19 ha costretto a qualche restrizione nelle principali città, e alla chiusura di alcuni cinema a Shanghai e Shenzhen. Nonostante la politica “zero-Covid”, tutto fa pensare che si voglia scongiurare la chiusura massiccia dei cinema su territorio nazionale come avvenne per i cinque mesi e mezzo a inizio pandemia. Sebbene il boom della distribuzione in streaming durante la pandemia nel 2020 abbia portato a lanciare la bellezza di 746 film online, nel 2021 i film disponibili online sono stati 540. Per le case di produzione la distribuzione dei film nelle sale rimane fondamentale, perché il potenziale successo di un film al botteghino è associato alla qualità delle proiezioni su grande schermo. Il thriller Legend of Hunters, al primo posto nella classifica dei film più visti online sulla piattaforma Tencent Video nel 2021, ha incassato appena 7 milioni di US$.
I film e la popolarità
La top ten del 2021 è stata dominata da film di produzione cinese e tra i generi hanno predominato il dramma e la commedia. Tra i film che hanno registrato una notevole popolarità nel 2021, vanno segnalati: il dramma romantico A Little Red Flower di Han Yan, campione d’incassi a gennaio con 1,110 miliardi di yuan. Han Yan, regista dell’amatissimo Go Away Mr. Tumor, in A Little Red Flower mostra la sofferenza delle famiglie che affrontano lo stesso dramma, come “una guida spirituale e un supporto terapeutico per il pubblico”. La commedia Hi, Mom, campione d’incassi a febbraio con 4,825 miliardi di yuan, opera prima, scritta e diretta da Jia Ling, uscito nelle sale lo stesso giorno della popolarissima commedia Detective Chinatown 3, incassa 5,41 miliardi di yuan (851,96 milioni di US$) facendone il secondo film più di successo del 2021. Ottime le recensioni e il passaparola che hanno contribuito alla sua popolarità.
L’amore per la famiglia e la tradizionale pietà filiale sono i due temi forti che hanno commosso maggiormente il pubblico. Distribuito nelle sale durante il Capodanno cinese, quando molte famiglie non hanno potuto riunirsi per celebrarlo insieme nel 2021, il film ha generato un massiccio successo emotivo. Il dramma coming-of-age Sister, campione d’incassi ad aprile con 854 milioni di yuan, scritto dalla sceneggiatrice You Xiaoying e diretto dalla regista Yin Ruoxi, esamina i temi del tradizionalismo nella società cinese, la preferenza per i figli maschi e la pietà filiale, in una storia che vede una sorella maggiore alla morte dei genitori nel dilemma tra inseguire la propria indipendenza o prendersi cura del fratellastro minore. Il film è stato ben accolto dalla critica e dal pubblico. I temi hanno acceso la discussione sui valori tradizionali e il ruolo delle donne in Cina. Il sociologo, Li Yinhe, che studia i ruoli di genere, ha definito il film “un’opera profonda basata su una solida realtà sociale” e ha evidenziato il conflitto tra l’individualismo e i valori tradizionali della famiglia.
Il film catastrofico Chinese Doctors, diretto da Andrew Lau, campione d’incassi nel luglio 2021 con 1,239 miliardi di yuan è un tributo ai lavoratori del settore medico per il loro contributo alla lotta contro la pandemia e tra i film prodotti per commemorare il centenario del Partito Comunista Cinese. Segue la storia di quei medici in prima linea che hanno combattuto il Covid-19 scatenatosi a Wuhan. Raging Fire, film d’azione good cop/bad cop interpretato da Donnie Yen e Nicolas Tse, co-prodotto da Hong Kong e Cina popolare, che è l’ultimo film scritto, prodotto e diretto da Benny Chan prima della sua scomparsa nell’agosto 2020, è campione d’incassi d’agosto con 926 milioni di yuan.
Un altro film catastrofico Cloudy Mountain, campione d’incassi nel settembre 2021 con 415 milioni di yuan, diretto da Li Jun, racconta la storia di un padre e di un figlio alle prese con il salvare una città dopo una serie di disastri naturali, con il messaggio subliminale che l’azione collettiva può prevenire il disastro, quando ciascuna delle parti lavora non per il proprio successo, ma è pronta in ogni momento a sacrificare il proprio sé per il bene di tutti. Il film a episodi patriottico-nazionalista My Country, My Parents, diretto da Wu Jing (Wolf Warrior 2), Zhang Ziyi (attrice, alla sua prima prova da regista), Xu Zheng (Lost in Hong Kong) e Shen Teng (attore, Break up Buddies, Never Say Die, Crazy Aliens), si è posizionato quarto nella top ten dei film più visti nel 2021.
La commedia criminale Be Somebody, campione d’incassi a novembre 2021 con 636 milioni di yuan, diretta da Liuxun Zimo e prodotta da Han Han, segue la storia di un gruppo di cineasti frustrati che progettano un nuovo film su un famoso caso criminale. Il successo del film è stato certamente procurato dal passaparola del pubblico, che ha permesso al film di rimanere nelle sale per tre mesi. Il film invita il pubblico a riflettere sulle dinamiche della creazione di un film, a interrogarsi sulle sue qualità e sulle intenzioni dei cineasti, con riferimenti alla parità dei sessi e agli abusi sulle donne nel mondo dello spettacolo.
Il thriller Fireflies in the Sun, campione d’incassi a dicembre 2021 con 838 milioni di yuan, diretto da Dai Mo e prodotto da Chen Sicheng, è un vago remake del thriller americano John Q del 2002 diretto da Nick Cassavetes. Il film racconta la storia di un padre alla disperata ricerca di fondi per l’operazione del figlio al quale è stato diagnosticato una cardiomegalia. Variety ricorda la recensione dell’originale come di “un raro caso di sfacciata propaganda politica in un importante film di Hollywood, ribollente di melodramma e situazioni estreme” che fungeva da “pubblicità spudoratamente manipolativa per conto dell'assicurazione sanitaria nazionale”. Forse, le premesse di John Q lo hanno reso interessante per l’adattamento al mercato cinese, dove gli alti costi medici sono una delle principali fonti di malcontento sociale.
Il film d’animazione I Am What I Am (a.k.a. Lion Dance Boy) di Sun Haipeng (Kung Food, 2018) è stato il film più popolare di fine anno con un punteggio di 85,6 su 100 secondo i dati della China Film Art Research Center, 8,3 e 9,4 su 10 secondo le valutazioni apparse rispettivamente sulle piattaforme Douban e Maoyan. Il film racconta di tre adolescenti con il sogno di imparare la tradizionale Danza del Leone. Qualche iniziale critica, sollevata per il design degli occhi particolarmente piccoli dei personaggi, denunciando una forma di razzismo interiorizzato di epoca coloniale, ha scatenato il tam tam dei fan pronti a difendere il film, mentre il produttore Zhang Miao spiegava il design degli occhi come un’idea per differenziarsi dall’animazione giapponese e americana dai tipici occhi grandi, puntando a uno stile più realistico. Ambientato nella Cina di oggi, il film trae ispirazione dalla gente comune alle prese con le difficoltà quotidiane, ma determinata a seguire i propri sogni. La commedia romantica made in Shanghai B for Busy della regista Shao Yihui ha incuriosito piacevolmente il pubblico per il coraggio di spezzare gli stereotipi. Il thriller di spionaggio storico Cliff Walkers di Zhang Yimou (FEFF 2021) e il fantasy d’azione e d’avventura A Writer’s Odissey di Lu Yang si sono posizionati al settimo e all’ottavo posto della top ten.
Il 2022 è stato inaugurato da film attesissimi dal grande pubblico, tutti in uscita durante le festività del Capodanno cinese. E così sono andati in scena contemporaneamente: il sequel del film di guerra The Battle at Lake Changjin 2: Water Gate Bridge sempre per la regia di Chen Kaige, Tsui Hark e Dante Lam, Nice View di Wen Muye, secondo film dello stesso regista dell’acclamatissimo Dying to Survive (Audience Award al FEFF 2019), Only Fools Rush In di Han Han (The Continent, Duckweed, Pegasus), la commedia Too Cool to Kill di Xing Wenxiong, il film di animazione Boonie Bears: Back to Earth di Lin Huida (ottavo film della serie Boonie Bears), Sniper, l’ultima fatica del regista Zhang Yimou diretto insieme alla figlia Zhang Mo, alla sua seconda regia dopo Suddenly Seventeen (2016), e il film sulle Olimpiadi invernali Breaking Through di Wang Fanfang. Secondo una stima di Variety, gli incassi del Capodanno cinese 2022 potrebbero aggirarsi sui 6,01 miliardi di yuan (946 milioni di US$).
La popolarità è stata misurata in questi anni secondo criteri di valutazione dalle caratteristiche prettamente cinesi per comprendere un territorio vasto quanto l’Europa e oltre 30 volte quello dell’Italia. Il criterio più comunemente diffuso oggi in Cina per definire la popolarità dei film è il risultato al botteghino, ma anche l’indice di gradimento di piattaforme come Douban e Maoyan, i post su piattaforme come Weibo e WeChat che generano i preziosissimi passaparola, e più di recente i sondaggi della piattaforma Maoyan per anticipare il desiderio del pubblico di “voler vedere” un film. Per esempio, Nice View del regista Wen Muye, uscito nelle sale il primo giorno delle festività del Capodanno cinese a febbraio, era al primo posto della classifica dei film più attesi dal pubblico con 447.000 voti già nel mese di gennaio, anche e forse soprattutto forte della popolarità conquistata dal suo primo film Dying to Survive (2018).
Secondo le stime, un film con più di 100.000 voti nel sondaggio Maoyan può aspettarsi incassi importanti al botteghino. E così è stato. Ma i risultati al botteghino, ovvero l’affluenza del pubblico nelle sale, non rispecchiano sempre il gradimento del pubblico, quella simpatia collettiva indice di popolarità. Un esempio è Only Fools Rush In di Han Han, al secondo posto della classifica dei film più attesi dal pubblico con 334.000 voti. Al suo quarto film da regista, Han Han vanta milioni di fan che hanno garantito il successo dei tutti i suoi precedenti film, da The Continent (2014) a Pegasus (2019), passando per Duckweed (2017). Ma l’avventura su due ruote Only Fools Rush In, uscito nelle sale lo stesso giorno di Nice View, ha registrato forti incassi il primo giorno con 36 milioni di US$ per poi perdere popolarità già al terzo giorno dopo una serie di recensioni del pubblico talmente negative da chiudere dopo appena sei giorni con un incasso totale di 79,3 milioni di US$. Nel riportare la notizia, il Xinmin Evening News spiegava che il pubblico aveva trovato la trama e i temi del film molto simili ai film precedenti, tanto da dare l’impressione di averlo già visto. Ma stando al gradimento del pubblico riportato dalle piattaforme, il film avrebbe ricevuto una valutazione media di 5,5 su 10 su Douban e 8,7 su 10 su Maoyan. Questo perché Douban.com è un sito che permette agli utenti di pubblicare informazioni su film, libri, musica ed eventi e di trovare valutazioni e recensioni dei media. Tra i suoi utenti, anche autori e critici. Mentre Maoyan.com è la più estesa biglietteria cinematografica online, con l’unico interesse a vendere quanti più biglietti possibile.
La credibilità delle valutazioni sulle piattaforme è stata spesso discussa dal pubblico visto che il tacito fenomeno della manipolazione del suo sistema è stato continuamente esposto. Non mancano ovviamente i critici ad influenzare con le loro recensioni e i loro commenti le opinioni del pubblico, con il rischio di essere considerati responsabili del flop di tanti film, danneggiando le produzioni che devono sobbarcarsi già costi altissimi per la promozione e la pubblicità. Quindi, il successo al botteghino di un film è spesso il risultato dell’affluenza massiccia del pubblico nelle sale all’uscita di un film che ha alle spalle un lavoro massiccio di marketing oppure, come si è verificato negli ultimi anni, il risultato di politiche protezionistiche per garantire la maggiore distribuzione di film cinesi versus i film d’importazione dal successo garantito che portano in sala esclusivamente film cinesi nei periodi di maggiore affluenza del pubblico nelle sale, oppure il risultato di politiche più recenti che invitano i cinema a garantire un altissimo numero di schermi ad un ridotto numero di film. In sostanza, il pubblico si ritrova a poter scegliere un numero particolarmente limitato di film da vedere in sala, e questo può aver contribuito allo straordinario successo di botteghino di certi film.
Le registe
Negli ultimi anni, si è assistito a un boom di film incentrati sulle donne. Allo stesso tempo sempre più donne si affermano nell’industria del cinema in Cina popolare come registe e produttrici. Chloe Zhao, la prima donna asiatica, di origini cinesi, a ricevere il premio per la migliore regia agli Oscar 2021 per Nomadland, potrebbe essere stata la pioniera di una nuova generazione di donne cineaste pronte a reclamare il proprio posto nell’industria del cinema in Asia e in Cina. Forse e non a caso le parole di Chloe Zhao “È davvero favoloso essere una donna nel 2021” sembrano essere state premonitrici per una serie di successi delle sue colleghe proprio nel 2021. Hi, Mom, opera prima, scritta e diretta da Jia Ling, interpretata dalla stessa Jia Ling, famosa al grande pubblico per i suoi sketch comici, e prodotto da Tina Shi Xiaoye (Miss Granny), entra nella storia del cinema come il film di maggior successo diretto da una donna, superando al botteghino perfino gli incassi di Wonder Woman della regista Patty Jenkins. Sister scritto dalla sceneggiatrice You Xiaoying (sceneggiatrice di Love Education di Sylvia Chang, premio per la migliore sceneggiatura agli Hong Kong Film Awards) e diretto dalla regista Yin Ruoxi (Farewell, My Lad, 2020), un duo che James Marsh del South China Morning Post chiama “audaci giovani voci femminili”, affronta le persistenti disuguaglianze affrontate dalle giovani donne nella Cina contemporanea.
L’opera prima, The Old Town Girls scritto e diretto dalla regista Shen Yu e prodotto da Li Yu (regista di Buddha Mountain) sugli sforzi di una ragazzina di costruire una relazione con una madre assente è un avvincente dramma che mette in luce le disfunzioni della società attraverso le dinamiche di una famiglia spezzata. Ancora un’altra opera prima, B for Busy, scritta e diretta dalla regista Shao Yihui, si fa notare per l’inaspettato successo al botteghino. Uscito nelle sale per Natale, B for Busy, dal titolo cinese originale “Il mito dell’amore”, è una commedia romantica 2.0 che finalmente proietta un’immagine moderna dei rapporti di coppia, ma soprattutto un’immagine moderna delle donne, indipendenti e libere, e felici di esserlo, con Shanghai, la più moderna di tutte, a fare da sfondo.
In aprile, è prevista l’uscita della commedia romantica The Italian Recipe, opera prima della regista Hou Zuxin (cantante e regista di documentari) e seconda co-produzione ufficiale Italia-Cina, prodotta da Orisa Produzioni, Dauphine Film Company, Rai Cinema per l’Italia e da FunAge Pictures (Goodbye Mr. Loser, Never Say Die), WD Pictures per la Cina. Prossimamente si attende l’uscita del thriller The Fallen Bridge della regista Li Yu, che non mancherà di far discutere. Non solo le donne sono sempre più protagoniste di tante storie, ma la presenza di cineaste donne tra registe e produttrici incoraggia a cambiare la narrazione delle loro vite e la prospettiva dalla quale raccontare la trasformazione della loro coscienza femminile.
Il futuro
Il futuro del settore cinematografico in Cina è stato pianificato, almeno per i prossimi 5 anni. Secondo il nuovo piano quinquennale governativo, le priorità del settore sono state tracciate, e tra queste, quello di espandere il numero degli schermi a più di 100.000, quello di produrre 10 importanti film all’anno che siano allo stesso tempo “popolari ed acclamati dalla critica” e quello di distribuire almeno 50 film all’anno che possano generare 15 milioni di US$ al botteghino, per mantenere così la posizione e il titolo di mercato cinematografico più grande del mondo.
Sebbene il piano sia quinquennale, gli obiettivi si estendono fino al 2035 con lo scopo finale di fare della Cina una potenza culturale, scopo che può essere raggiunto “aderendo alla leadership totale del Partito sul lavoro cinematografico”. Secondo le nuove direttive, la Cina sarà una potenza cinematografica una volta che sarà in grado di distribuire continuativamente influenti “capolavori che mostrino lo spirito cinese, i valori cinesi, il potere cinese e l’estetica cinese” a livello globale. Inoltre, sarà un obiettivo quello del 55% del totale del botteghino annuale a essere generato da film di produzione cinese. L’obiettivo di raggiungere i 100.000 schermi per il 2025 fa pensare che nuovi schermi saranno costruiti in aree meno sviluppate per accelerare la costruzione di nuovi cinema nelle aree rurali, preferibilmente se ben integrati nelle catene di cinema, considerando i cinema indipendenti meno semplici da standardizzare, regolare e controllare.
La Cina dovrà creare un “piano di rettifica” per le catene in difficoltà e gli affiliati recalcitranti entro il 2025. Poiché i maggiori blockbuster cinesi sono diventati sempre più politicizzati, il piano sembra suggerire che la spinta a portare sempre più pubblico ad accedere ai cinema si allinei con lo sforzo di rendere film dal contenuto patriottico distribuiti il più ampiamente possibile. Ogni cinema nel paese dovrà dedicare una sala cinematografica al circuito “Cinema del Popolo” per la proiezione di film di propaganda. I film cinesi dovranno sforzarsi di creare un’“immagine della Cina degna di fiducia, amabile e rispettabile”. Il piano rileva ripetutamente la necessità per una diversificazione dei contenuti, ma offre solo un supporto particolare a film politici, di fantascienza e d’animazione che diffondano positività, patriottismo e “mostrino lo spirito nazionale cinese e l’estetica orientale” ed “educhino e guidino i giovani a instaurare una fiducia culturale in se stessi”.
A ricevere una menzione e un riconoscimento sono i “film speciali” su temi rurali, sull’infanzia e sulle minoranze etniche, documentari e operistici. Più film che “elogino il Partito, la madrepatria, la gente e gli eroi, così da passare il gene rosso e da continuare il lignaggio e la discendenza del Partito” dovranno essere prodotti per “celebrare importanti pietre miliari politiche”. I prossimi cinque anni vedranno un rafforzamento del controllo del Partito su tutti gli aspetti dell’industria cinematografica, dalla produzione alla distribuzione alle premiazioni ai meccanismi di recensione e alla creatività stessa. I talenti e gli addetti ai lavori dell’industria devono avere “sia abilità sia integrità politica” e “porre la moralità al primo posto”.
La politica e il posizionamento sociale di un film dovrebbero essere aspetti salienti così come i suoi meriti artistici e il suo appeal commerciale. Dopotutto, i film “sono importanti per il lavoro di diffusione del pensiero ideologico e indicatore del soft power culturale di un paese”, e quindi, inseparabile dalla politica. Importante inoltre sarà la diffusione del cinema cinese a livello internazionale. Sebbene i maggiori blockbuster cinesi non siano mai stati distribuiti all’estero in maniera rilevante, il nuovo piano quinquennale auspica a espandere la distribuzione di film cinesi per “aprire nuovi mercati” e “migliorarne la competitività internazionale”. Le compagnie cinematografiche saranno inoltre incoraggiate a “esplorare il mercato internazionale attraverso investimenti, fusioni e acquisizioni, e cooperazioni”. La presenza di un padiglione Cina campeggerà in tutti i principali festival e mercati internazionali per “promuovere gli ultimi risultati e sviluppi del cinema cinese” e “promuovere attivamente il commercio cinematografico estero”.
(Dati forniti da Artisan Gateway, ScreenDaily, The Hollywood Reporter, Variety Asia, Xinmin Evening News)
(Cambio valuta: US$ 1 = CNY/RMB 6,35)