Gelso per la migliore sceneggiatura: film e membri della giuria

Il Far East Film Festival di Udine e il Premio internazionale alla miglior sceneggiatura “Sergio Amidei” s’incontrano nel cuore dell’Asia: nasce quest’anno il Gelso per la miglior sceneggiatura, che vedrà i giurati dell’Amidei incoronare uno dei titoli in concorso al FEFF 24.
La collaborazione tra il FEFF e l’Amidei, ricordiamo, andrà avanti nel tempo e segna il primo passo condiviso nell’ottica di GO! 2025, il progetto che si sta sviluppando in Friuli Venezia Giulia e Slovenia attorno a Nova Gorica/Gorizia, Capitale Europea della cultura 2025, la prima con carattere transfrontaliero.  
Stiamo parlando di una collaborazione importante, perché unisce il cammino di due grandi eventi artistici, ma stiamo anche parlando di un riconoscimento prezioso, perché offre uno sguardo occidentale altamente qualificato sulla scrittura cinematografica orientale. In particolare sulla scrittura delle opere di genere.
Questi i quattro esperti chiamati al voto:
– Silvia D’Amico, produttrice
– Massimo Gaudioso, firma storica del cinema di Matteo Garrone (da L’imbalsamatore a Dogman, passando per Gomorra)
– Doriana Leondeff, firma storica del cinema di Silvio Soldini (da Le acrobate a 3/19, passando per Pane e tulipani) e di Carlo Mazzacurati (L’amore ritrovato, La sedia della felicità)
– Francesco Munzi, regista e sceneggiatore (suo il premiatissimo Anime nere)


FILM IN CONCORSO: 9

CHINA
HI, MOM
JIA Ling, SUN Jibin, WANG Yu, LIU Honglu, BU Yu, GUO Yupeng, 2021


HONG KONG
TABLE FOR SIX
Sunny CHAN, 2022


TWELVE DAYS
Aubrey LAM, 2021


JAPAN
LOVE NONETHELESS
IMAIZUMI Rikiya, JOJO Hideo, 2022

NOISE
KATAOKA Sho, 2022

 

THE PHILIPPINES
LEONOR WILL NEVER DIE
Martika Ramirez ESCOBAR, 2022


SOUTH KOREA
THE APARTMENT WITH TWO WOMEN
KIM Se-in, 2021

CONFESSION
YOON Jong-seok, 2022


THAILAND
ONE FOR THE ROAD
Baz POONPIRIYA, Nottapon BOONPRAKOB, Puangsai AKSORNSAWANG, 2021


MEMBRI DELLA GIURIA
Silvia D'Amico


Produttrice e sceneggiatrice, nasce da una delle famiglie più importanti nell’ambito del mondo culturale italiano: sua madre Suso Cecchi d’Amico è stata una delle più famose sceneggiatrici italiane, suo padre Fedele d’Amico è stato un prestigioso critico musicale e scrittore. 
Attiva fin dai primi anni Sessanta, è produttrice per il film La ragazza in prestito (1964) di Alfredo Giannetti e la serie tv La famiglia Benvenuti (1968-70). Nel 1970 nasce la sua prima società di produzione, la “Excelsior 151/2”, per realizzare l’ambizioso progetto di quattro film di Alfredo Giannetti con protagonista Anna Magnani. Dal 1974 compare per la prima volta col suo nome quale produttore di Anno uno (1974) di Roberto Rossellini, per il quale scrive e produce successivamente Il messia (1975) e il documentario di un’ora per Rai Due Concerto per Michelangelo (1976). Ha inoltre prodotto, tra gli altri, State buoni se potete (1983) di Luigi Magni, Le due vite di Mattia Pascal (1985) di Mario Monicelli, Oci ciornie (1987) di Nikita Mikhalkov, Il cielo cade (2000) di Andrea e Antonio Frazzi, la miniserie tv Come quando fuori piove (2000) di Mario Monicelli, il film Saremo film (2006) di Ludovica Marineo.
Con Bendico s.r.l., società di produzione cinematografica fondata nel 2007, sviluppa e produce documentari come Suso – La signora del cinema italiano (2007) di Luca Zingaretti e L’uomo che ride – Sergio Corbucci (2013) di Roberto Meddi e Gioia Magrini; cortometraggi come Un giorno positivo (2017) di Lorenzo d’Amico De Carvalho; lungometraggi come Tormenti – Film disegnato (2011) di Filiberto Scarpelli; cura la produzione esecutiva di produzioni internazionali come La promesse de l’aube (2016) di Eric Barbier e Gli anni belli (2021) di Lorenzo d’Amico de Carvalho.
 

Massimo Gaudioso

Sceneggiatore e regista, dal 1983 al 1995 lavora come copywriter realizzando numerosi documentari, filmati industriali, video istituzionali, spot, sigle e programmi tv per importanti aziende italiane e multinazionali, musei ed enti istituzionali. Nel 1995, assieme a Fabio Nunziata ed Eugenio Cappuccio scrive e gira il cortometraggio Il caricatore, vincitore di numerosi premi e sviluppato in lungometraggio l’anno successivo. Nel 1999, con il corto Il caso di forza maggiore, dove copre i ruoli di regista, sceneggiatore e attore, inizia la collaborazione con Matteo Garrone, di cui scriverà le sceneggiature per tutti i film da Estate romana (2000) a Dogman (2018). Sue sono anche le sceneggiature di Il passato è una terra straniera (2008) di Daniele Vicari, Pranzo di ferragosto (2008) di Gianni Di Gregorio, Benvenuti al Sud (2010) di Luca Miniero e L’abbiamo fatta grossa (2016) di Carlo Verdone. Nel 2016 dirige, per la prima volta da solo, Un paese quasi perfetto, con Silvio Orlando e Fabio Volo.


Doriana Leondeff 

Sceneggiatrice, frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, diplomandosi in sceneggiatura nel 1986. Nello stesso anno, ricopre il ruolo di assistente alla regia di Emir Kusturica, per poi concentrarsi prevalentemente sulla scrittura cinematografica. Collabora alla sceneggiatura con svariati autori italiani, da Carlo Mazzacurati, per il quale scrive L’amore ritrovato (2004), La passione (2010) e La sedia della felicità (2013), a Mimmo Calopresti con La parola amore esiste (1998); da Francesca Archibugi (Lezioni di volo, 2007) a Cristina Comencini (Quando la notte, 2011); da Michele Placido (Il grande sogno, 2009) a Walter Veltroni (C’è tempo, 2019). Ma è con Silvio Soldini la collaborazione più lunga e proficua, a partire da Anna. Una storia dei nostri giorni (1991) fino a Il colore nascosto delle cose (2017), scrivendo le sceneggiature tra le altre per Le acrobate (1997), Pane e tulipani (1999), Agata e la tempesta (2004), Il comandante e la cicogna (2012).
L’esordio come autrice televisiva è con la serie tv Mediaset Il bello delle donne (2001-2003) di Teodosio Losito, mentre per la Rai scrive le sceneggiature di alcuni episodi di Come fai sbagli (2016) di Riccardo Donna e Tiziana Aristarco, Fuoriclasse (2011-2013) di Riccardo Donna e Domenico Starnone, L’Aquila – Grandi speranze, di Stefano Grasso per la regia di Marco Risi (2019), Mina Settembre (2021) di Tiziana Aristarco e Il commissario Ricciardi (2021) di Alessandro D’Alatri (2021).


Francesco Munzi

Sceneggiatore e regista, laureato in scienze politiche, frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, diplomandosi in regia nel 1998. Dopo vari cortometraggi e documentari, l’esordio nel lungometraggio avviene nel 2004 con Saimir, presentato nella sezione “Orizzonti” della Mostra del cinema di Venezia, e che raccoglie ampio consenso critico. Il suo secondo film, Il resto della notte, presentato nel 2008 all’interno della “Quinzaine des Réalisateurs” del festival di Cannes, conferma le sue particolari doti di regista e sceneggiatore, ma è nel 2014 con Anime nere che ottiene la definitiva consacrazione: il film viene tredici minuti di applausi dopo l’anteprima alla 71ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e riceve recensioni entusiastiche a livello internazionale, oltre a fare incetta di premi. Nel 2018 è tra i registi della serie tv Il miracolo ideata da Niccolò Ammaniti.

a cura del Centro Espressioni Cinematografiche