Nel 2024, il botteghino giapponese è stato ancora una volta dominato dai film nazionali, ma grossi cambiamenti stanno travolgendo l’industria del cinema persino per quanto riguarda la definizione di “film” e “sala cinematografica”.
Nel 2024, a farla da padroni al botteghino sono stati un’altra volta i film di animazione e live-action locali, per lo più tratti da proprietà intellettuali riconosciute. Questo accade da anni o addirittura, nel caso di alcuni franchise di animazione popolari, da decenni. Nel frattempo, un’industria ancora orientata verso il mercato interno si sta aprendo sempre di più verso il mondo, attraverso coproduzioni con autori e produttori stranieri o registi affermati che realizzano contenuti per Netflix e altre piattaforme con una portata globale.
Nel 2024, il botteghino giapponese ha totalizzato 1,36 miliardi di dollari (207 miliardi di yen), con un calo del 6,5% rispetto all’anno precedente, secondo i dati compilati dall’Associazione dei Produttori Cinematografici del Giappone (Eiren). Questo a fronte del record storico di 1,72 miliardi di dollari (261 miliardi di yen) registrato nel 2007.
Degli incassi totali, i film giapponesi hanno rappresentato 1,02 miliardi di dollari (155,8 miliardi di yen), con una quota di mercato del 75,3% e un incremento del 5,1% rispetto all’anno precedente, infrangendo il record storico di incassi per i film locali di 977 milioni di dollari (148 miliardi di yen) stabilito nel 2016.
Gli incassi per i film stranieri sono diminuiti del 70% rispetto all’anno precedente, scendendo a 337 milioni di dollari (155 miliardi di yen), con una quota di mercato pari al 24,7%, perché gli scioperi indetti nel 2023 a Hollywood da parte di sceneggiatori e scrittori hanno avuto degli strascichi a lungo termine sulla produzione.
Inoltre, gli incassi dei contenuti non cinematografici, escluse le trasmissioni in diretta, sono stati di 162 milioni di dollari (24,7 miliardi di yen), un incremento cinque volte maggiore rispetto al 2012. Si prevede che la quota costituita dagli altri contenuti digitali cresca, trasformando i multisala più in luoghi per contenuti video di ogni tipo e meno in sale cinematografiche.
Il numero totale di ingressi annuali è stato di 144.441.000, con un calo di 11,09 milioni (pari al 7%) rispetto al 2023, mentre il numero di schermi è aumentato di 22 unità, per un totale di 3.675, un dato in crescita per il ventitreesimo anno consecutivo. Nel 2024 sono stati distribuiti 1.190 film, di cui 685 giapponesi, nove in più del 2023, e 505 stranieri, 51 in meno dell’anno precedente. Il totale è stato il quarto più alto di sempre.
Nove dei primi dieci film di maggior successo nel 2024 erano giapponesi, e, come nei decenni precedenti, quelli che hanno fatto gli incassi più elevati sono stati per lo più anime, primo fra tutti Detective Conan: The Million-dollar Pentagram.
Il 12 aprile è uscito in sala il 27o capitolo della longeva serie anime tratta da una famosa serie manga e incentrata sulle indagini di un giovane detective intrappolato nel corpo di un bambino. Il film, che ha incassato 103 milioni di dollari (15,8 miliardi di yen) in patria, ha conquistato anche il pubblico straniero, soprattutto in Cina, dove è stato distribuito il 16 agosto incassando quasi 40 milioni di dollari, un record per il secondo mercato cinematografico più grande del mondo.
Il film live-action che si è posizionato meglio in classifica, al terzo posto con 53 milioni di dollari di incassi (pari a 8,03 miliardi di yen), è stato Kingdom 4: Return of the Great General. Tratto da un fumetto bestseller di Hara Yasuhisa, è il quarto capitolo della serie d’azione storica Kingdom, ambientato come tutti gli altri in Cina, nel periodo degli Stati Combattenti (475-221 a.C.). Come i precedenti episodi è stato girato dallo specialista d’azione Sato Shinsuke e ha per protagonista Yamazaki Kento.
Yamazaki veste il ruolo di Xin, un generale ispirato a una figura realmente esistita che fece carriera partendo dal grado di soldato semplice per arrivare a servire il primo imperatore della Cina, Qin Shi Huang. Nella serie manga così come in quella cinematografica, Xin all’inizio è un ragazzo servo che sogna di diventare un grande generale e, attraverso numerose battaglie e combattimenti, rappresentati più con acrobazie di stuntman esperti che con miracolosi effetti speciali, riesce a diventarlo davvero.
L’anno scorso i film giapponesi hanno brillato per la loro assenza tra i vincitori dei tre grandi festival di Cannes, Venezia e Berlino. Cannes ha comunque celebrato la carriera del maestro dell’animazione Miyazaki Hayao con una sezione speciale e ha presentato film di giovani registi emergenti giapponesi come Okuyama Hiroshi con il suo dramma sul pattinaggio artistico a tematica omosessuale My Sunshine, presentato in anteprima nella sezione Un Certain Regard, e Yamanaka Yoko con il suo secondo lungometraggio Desert of Namibia, proiettato alla Quinzaine.
Nel frattempo, il candidato giapponese all’Oscar 2024 per il miglior film internazionale, Perfect Days di Wim Wenders, è riuscito a entrare nella rosa dei cinque finalisti, anche se alla fine ha vinto La zona di interesse di Jonathan Glazer. Il film di Wenders, risultato di una coproduzione tra Giappone e Germania, faceva inizialmente parte di un progetto per pubblicizzare 17 bagni pubblici creati da architetti e designer famosi per il quartiere di Shibuya a Tokyo.
Wenders, che in un primo momento doveva girare uno o più cortometraggi su quei bagni, ha invece realizzato un lungometraggio sulla vita di un addetto alle pulizie dei bagni pubblici, interpretato da Yakusho Koji, che vive un’esistenza solitaria ma appagata finché non iniziano a riaffiorare ricordi del suo passato. Il film, grazie all’interpretazione sobria ma sublime di Yakusho, ha vinto numerosi premi, compreso il premio per il miglior attore agli Asian Film Awards.
Il trionfo di Wenders fa parte di una tendenza crescente verso le coproduzioni internazionali da parte dell’industria cinematografica giapponese, che si era sempre concentrata soprattutto sul mercato interno. Un altro esempio recente è quello di Lust in the Rain di Katayama Shinzo, un ampio dramma surreale ispirato all’opera del celebre artista manga Tsuge Yoshiharu. Realizzato in coproduzione con Taiwan, il film è stato girato quasi interamente nella città taiwanese di Chiayi che sostituisce il Giappone urbano del primo dopoguerra. Il film è stato presentato in competizione l’anno scorso al Tokyo International Film Festival.
Il grande vincitore del festival, però, è stato Teki Cometh, un dramma/fantasy di Yoshida Daihachi su un professore in pensione, interpretato da Nagatsuka Kyozo, che si attiene stoicamente alla sua routine quotidiana finché sullo schermo del suo computer non appare un messaggio che annuncia che un “nemico” (teki) sta arrivando.
Rendendo sfocato il confine tra sogno e realtà con un’atmosfera dalla comicità cupa, questo film in bianco e nero è formalmente innovativo e psicologicamente rivelatore nel momento in cui cadono le maschere dell’anziano protagonista. Teki Cometh ha vinto il Grand Prix di Tokyo per il miglior film, Yoshida ha ricevuto il premio per la miglior regia e Nagatsuka quello per il miglior attore.
Sotto la guida del presidente del festival Ando Hiroyasu e del direttore della programmazione Ichiyama Shozo, il Tokyo Film Festival, che un tempo era snobbato in quanto vetrina per il listino dei grandi distributori locali, si è rivelato il luogo ideale per programmatori e critici internazionali, oltre che per i media locali e i fan. In un articolo sul festival, il critico di IndieWire David Erlich ha scritto che “il TIFF ha pacatamente messo insieme una programmazione diversificata e interessante che soddisfa la curiosità e sfida le aspettative”.
Tra i film giapponesi distribuiti in sala nel 2024, quello che ha ottenuto il maggior numero di riconoscimenti all’estero è stato Il male non esiste di Hamaguchi Ryusuke. Vincitore di cinque premi al festival di Venezia 2023, compreso il Leone d’Argento, il film racconta il conflitto tra gli abitanti di un villaggio di montagna e i promotori di un sito di glamping dannoso per l’ambiente e in modo raffinato e incisivo mette in scena lo scontro tra i valori della cultura rurale e di quella urbana, evidenziando anche il complesso rapporto degli esseri umani con la natura, che può nutrire ma anche distruggere.
Del tutto inatteso è stato Motion Picture: Choke, film fantasy a micro budget di Nagao Gen, ambientato in un futuro distopico dove le persone hanno perso l’uso della parola. Interpretato da Misa Wada nei panni di una donna che vive un’esistenza alla Robinson Crusoe finché tre banditi non arrivano a disturbare la sua solitudine, il film inizialmente diverte con il suo umorismo asciutto ma poi si sviluppa come una disturbante rivisitazione della storia umana in scala ridotta, partendo dalla guerra e dalla schiavitù per giungere all’ascesa del patriarcato, che la protagonista combatte con tutte le sue forze. Il film è stato presentato al FEFF 2024.
Motion Picture: Choke e altri film creativi e coraggiosi come questo dimostrano che, nonostante tutti i problemi impellenti che lo affliggono – come la mancanza di sostegno da parte del governo e dell’industria, o le dure condizioni di sfruttamento lavorativo – il settore indipendente continua a produrre alcuni dei film giapponesi più interessanti, che Cannes se ne accorga o meno.
Il listino dei film giapponesi per l’anno in corso comprende ancora gli immancabili anime, come il ventottesimo capitolo della serie Detective Conan, la cui uscita è prevista per aprile. Pare inoltre che a settembre uscirà Demon Slayer – Kimetsu no Yaiba – The Movie: Infinity Castle, il più recente lungometraggio della serie manga e anime Demon Slayer, che dovrebbe essere il primo capitolo di una trilogia. Nel 2020 il primo film d’animazione della saga, Demon Slayer – Il treno Mugen aveva stabilito un record storico al botteghino giapponese, incassando ben 507 milioni di dollari.
Attesissimo è anche l’ultimo lavoro dell’autore di anime Shinkai Makoto, creatore dei supersuccessi Your Name (2016), Weathering with You (2019) e Suzume (2022). In un messaggio di inizio anno su X, Shinkai ha dichiarato che dal 2024 sta lavorando a un nuovo film la cui uscita è prevista per quest’anno.
Tra i film live-action in programma per il 2025 ci sono numerosi adattamenti da serie tv e manga di successo ma anche adattamenti di romanzi bestseller e premiati. Sono però in arrivo anche film da sceneggiature originali.
Uno di questi è First Kiss, un dramma romantico scritto da Sakamoto Yuji, vincitore del premio per la migliore sceneggiatura a Cannes nel 2023, per il suo lavoro in L’innocenza di Kore-eda Hirokazu. L’attrice protagonista, Matsu Takako, interpreta una vedova che viaggia nel tempo fino a poco prima del suo incontro con il defunto marito (interpretato da Matsumura Hokuto), per innamorarsi nuovamente di lui. Il film è uscito a febbraio.
Sakamoto è anche l’autore della sceneggiatura originale di Kataomoi Sekai (a.k.a. World of Unrequited Love), un film drammatico incentrato sull’amicizia femminile. Interpretato da Hirose Suzu, Sugisaki Hana e Kiyohara Kaya, il film esplora il forte legame tra tre giovani donne che vivono insieme nella Tokyo contemporanea da tutti i punti di vista, dinamiche sentimentali comprese. La data di uscita è prevista per aprile.
Sono in arrivo anche coproduzioni internazionali, tra cui Love Song, un film romantico a tematica gay con Win Morisaki e Mukai Koji della boy band Snow Man, ambientato a Tokyo e in Thailandia, a Bangkok. L’uscita in Giappone del film, scritto e diretto dal celebre regista thailandese di serie televisive di successo Weerachit Thongjila, è prevista per il prossimo autunno.
Nuovi film di autori giapponesi come Hamaguchi Ryusuke, Kurosawa Kiyoshi e Kore-eda Hirokazu devono ancora essere annunciati nel momento in cui scriviamo, anche se la mini-serie Asura di Kore-eda è disponibile su Netflix da gennaio. Ispirata a una mini-serie del 1979 scritta dall’innovativa sceneggiatrice Mukoda Kuniko, Asura racconta la storia di quattro sorelle (interpretate da Aoi Yu, Hirose Suzu, Ono Machiko e Miyazawa Rie) che si scontrano dopo aver scoperto che il loro padre aveva una relazione extraconiugale.
Ad aprile dello scorso anno è invece uscito Chime, di Kurosawa, un mediometraggio horror di 45 minuti su un suono simile a uno scampanellìo che semina il terrore in chiunque lo ascolti e si diffonde come un virus da persona a persona. Il suo distributore è stato Roadstead, una nuova piattaforma di DVT (Digital Video Trading) che tratta ogni film come un DVD o altro supporto fisico che può essere acquistato e venduto dagli utenti.
Come mostrano questi esempi, non solo i multisala, ma anche i cineasti sono alla ricerca di nuovi approcci nel settore dei contenuti visivi. Non molto tempo fa, un regista di fama internazionale come Kore-eda non avrebbe mai pensato di piegarsi a realizzare una serie televisiva, e allo stesso modo una start-up come Roadstead difficilmente sarebbe riuscita a convincere un maestro dell’horror come Kurosawa a realizzare il primissimo film presentato dalla piattaforma.
I modi di fruizione dei film stanno cambiando anche in Giappone. Nel febbraio del 2024, la Toho, gigante della distribuzione e dell’esercizio cinematografico, ha distribuito HYPNOSISMIC – Division Rap Battle – Movie, il primo film interattivo giapponese, sviluppato dall’etichetta King Records come parte di una franchise multimediale lanciata nel 2017 con singoli rap a cui sono seguiti album, concerti dal vivo, giochi, manga, spettacoli teatrali e una serie anime televisiva. Alla prima mondiale, tenutasi in un cinema del centro di Tokyo all’inizio di febbraio, 300 fan selezionati tramite una lotteria hanno esultato, applaudito e sventolato bastoncini multicolori mentre l’azione sullo schermo si sviluppava. Prima dell’inizio del film, ambientato in un futuro alternativo nel quale le donne che governano il centro di Tokyo hanno incanalato l’aggressività maschile in battaglie a suon di rap, gli spettatori hanno scaricato un’app che consentiva loro di scegliere i loro preferiti dopo ogni contest tra rapper, con il vincitore annunciato direttamente sullo schermo. Il risultato è stato una risposta entusiasta raramente vista, o sentita, nelle sale giapponesi, dove il pubblico tende a rimanere in silenzio, fatta eccezione per qualche timido risolino durante una commedia o qualche singhiozzo soffocato durante un drammone strappalacrime.
Intervistato dopo la proiezione, il regista Tsujimoto Takanori ha dichiarato che HYPNOSISMIC “aprirà nuove possibilità” non solo ai franchise, ma anche al mezzo cinematografico nel suo complesso. “I giapponesi tendono a guardare i film in silenzio, ma in questo caso si può anche urlare”, ha detto. “Speriamo che il pubblico possa godersi i film in modi che vadano oltre i confini tradizionali dell’esperienza cinematografica”.
Mark Schilling