Tempi trionfali! Il cinema thailandese nel 2024

Nel 2024, per la prima volta nella storia del cinema in Thailandia, i film nazionali hanno guadagnato più di quelli stranieri, conquistando il 54% del totale degli incassi. Nel contempo, un numero maggiore di sale cinematografiche all’estero hanno aperto le porte al cinema thai e alcuni film hanno stabilito nuovi record per i film asiatici. Inoltre, per la prima volta un film thailandese è entrato nella shortlist dei 15 titoli candidati al Premio Oscar per il miglior film internazionale.

Cinquantaquattro film locali, su un totale di 326 titoli distribuiti nelle sale l’anno scorso, hanno incassato circa 68,6 milioni di euro su un totale di 126 milioni di euro. Le produzioni hollywoodiane hanno guadagnato solo 45 milioni di euro, pari al 38% del totale. Il resto degli incassi è stato generato da film importati da altri paesi. Questo fenomeno ha portato a un aumento delle proiezioni di produzioni locali nelle sale thailandesi. Sfortunatamente, la maggior parte delle produzioni locali che escono in sala continua a rientrare in due categorie: horror e sequel.

Death Whisperer 2, seguito del grande successo del 2023 Death Whisperer, è approdato nelle sale e ha incassato oltre 22,8 milioni di euro, diventando il film più visto dell’anno. Continuando la trama del suo predecessore, il film racconta la caccia ai fantasmi di un uomo che cerca di proteggere la sua famiglia. Taweewat Wantha mantiene lo stile action/horror del film precedente, eccellendo nel montaggio e nelle scenografie. Nuovi cacciatori di fantasmi si uniscono all’avventura e nuove location – la giungla e l’hotel – vengono utilizzate per le scene di scontri. Inoltre, la sottotrama sull’amore familiare e sulla solidarietà ha attirato gli spettatori nelle sale.

Il film più sorprendente dell’anno, però, è stato How to Make Millions Before Grandma Dies, esordio alla regia di Pat Boonnitipat, un dramma delicato su un giovane che ha abbandonato l’università e inizia a prendersi cura della nonna, malata terminale, con la speranza di ottenere la sua eredità multimilionaria. Dopo aver fatto il botto al botteghino thailandese con 9,2 milioni di euro, il film ha ottenuto il più grande incasso di sempre per una produzione thailandese in diversi paesi: Indonesia, Singapore, Filippine, Malaysia, Myanmar, Vietnam e Australia. Sebbene la maggior parte del mercato del film fosse costituito da paesi asiatici, è uscito anche negli Stati Uniti e in alcuni paesi europei, tra cui Regno Unito, Paesi Bassi e Belgio. How to Make Millions Before Grandma Dies ha anche vinto numerosi premi in festival minori ed è stato il primo film thailandese a entrare nella shortlist dei 15 titoli selezionati per il Premio Oscar come miglior film internazionale.

La società di produzione di How to Make Millions Before Grandma Dies, la GDH559, ha anche dato inizio a una nuova tendenza con il primo film a tematica LGBT dello studio, The Paradise of Thorns, esordio alla regia di Naruebet Kuno. Il film racconta la lotta di un omosessuale non sposato che alla morte del partner perde tutte le proprietà condivise con lui. Sebbene la Thailandia abbia già approvato una legge sul matrimonio tra persone dello stesso sesso, The Paradise of Thorns ha comunque attirato il pubblico grazie alle straordinarie performance sia degli attori veterani che degli esordienti, e ha incassato oltre 4,2 milioni di euro.

Negli ultimi anni la GDH559 ha cercato di cambiare le proprie politiche di produzione cinematografica, offrendo opportunità a nuovi registi e formando nuovi produttori per sperimentare generi cinematografici innovativi, come dimostrano How to Make Millions Before Grandma Dies e The Paradise of Thorns. Di solito, prima di passare ai lungometraggi i registi esordienti si vedevano proporre la regia di serie televisive. Un’altra regista è Jirassaya Wongsutin, nota da tempo per i numerosi premi vinti per i suoi cortometraggi e per la serie televisiva One Year 365 Days, My House, Your Home (2019). Wongsutin ha messo il suo vissuto personale nel dramma di formazione Flat Girls, che esplora i dolorosi ricordi d’infanzia di due adolescenti che vivono in un misero appartamento. La sua notevole maestria emerge nei toni leggeri, silenziosi e misteriosi del film, che mette in scena anche un odioso classismo. Wongsutin promette davvero bene.

Il regista veterano Chayanop Boonprakob (Suckseed, May Who?, A Gift, Friend Zone) ha collaborato con il regista e produttore Banjong Pisanthanakul (Shutter, Alone, Pee Mak), che ha proposto di realizzare la versione thailandese del blockbuster taiwanese Marry My Dead Body (Cheng Wei Hao, 2022): il frutto di questa collaborazione è The Red Envelope. Il film, interpretato da due dei più famosi divi thailandesi, Putthipong Assaratanakul e Krit Amnuaydechkorn, mantiene una certa alchimia comica nella relazione tra un poliziotto eterosessuale sotto copertura e un fantasma gay che vuole scoprire la verità sulla propria morte per poter finalmente riposare in pace.

Oltre alla GDH559, l’investitore più attivo nell’industria cinematografica negli ultimi anni è stato M Studio, passato da quattro titoli prodotti nel 2023 a sette nel 2024. Su 68,6 milioni di euro di incasso globale relativo al 2024, M Studio ha incassato 37,2 milioni. Il Major Group, in origine il più grosso esercente thailandese, aveva iniziato ad espandersi nella produzione e nella distribuzione sotto il nome di M Pictures. Nel 2023 il nome è stato cambiato in M Studio e la società ha iniziato a produrre i propri film e a collaborare con vari partner nel settore dell’intrattenimento, come le emittenti televisive Channel 3 (per la serie Death Whisperer) e Workpoint Entertainment (per My Boo). Altre alleanze comprendono l’emittente Mono Group, la società di post-produzione Kantana e l’agenzia pubblicitaria Plan B. Le opere dello studio spaziano dai film di qualità alle produzioni rivolte specificamente al pubblico locale.

Negli ultimi anni sono stati creati nuovi studi e società, con una produzione dedicata soprattutto agli horror. La Neramitrnung Film è uno dei pochi studi che ha declinato un’offerta più varia per il pubblico: fantasy, drammi d’azione, neo-noir e fantascienza. Tuttavia, non tutti i suoi prodotti sono stati un successo, sebbene i film diretti da Puttipong Naktong ottengano sempre un buon riscontro. Il regista, che si era focalizzato sul dramma d’azione al maschile con 4 Kings e 4 Kings II nel 2021 e 2023, ha continuato sullo stesso genere per In Youth We Trust (2024), un ritratto della vita dei carcerati. La Neramitrnung Film ha inoltre dato la possibilità al regista Chookiat Sakveerakul di cimentarsi con la fantascienza in Taklee Genesis (2024), che racconta la storia di una donna di mezza età che torna al suo paese natale per prendersi cura della madre malata, venendo poi spinta a mettersi sulle tracce del padre scomparso 30 anni prima.
BrandThink Cinema si è posto l’obiettivo di diventare uno studio cinematografico di nuova generazione, impegnato a raccontare storie attraverso prospettive fresche e sfidando i limiti dell’industria cinematografica locale. Tuttavia, i primi due lavori dello studio non hanno avuto successo né al botteghino né in termini di critica. Redlife di Ekalak Klunson è un dramma crudo che racconta le vite di giovani e delle loro famiglie che vivono ai margini del sottobosco criminale di Bangkok. Allo stesso modo, il secondo – il documentario 5th Round (Rawee Piriyapongsak, 2024) – descrive l’infelicità di cinque pugili in quattro diverse fasi della vita: un pugile bambino, un pugile adolescente, pugili affermati e un pugile prossimo alla pensione. Quest’anno lo studio ha provato a cimentarsi nel popolare genere horror con Halabala, offrendo allo sceneggiatore Eakasit Thairaat l’occasione di mettersi per la prima volta dietro la macchina da presa. Thairaat, che ha all’attivo diverse sceneggiature horror, come 13 Beloved (Chookiat Sakveerakul, 2006) e Homestay (Pakpoom Wongpoom, 2019), ha scelto di esplorare un oscuro segreto che si cela in una foresta chiamata Halabala, nel sud della Thailandia.

È innegabile che la maggior parte delle uscite cinematografiche degli ultimi due anni sia ancora incentrata sull’horror. Le due case di produzione storiche, Five Star Production e Sahamongkol Film International, con i loro piani di produzione in calo anno dopo anno, hanno dato priorità al genere horror: nel 2024 Five Star Production ha realizzato il sequel Pee Nak 4, diretto da Phontharis Chotkijsadarsopon, che racconta la storia di tre amici che si ritrovano in un antico tempio fuori città, dove i monaci consacrati trovano la morte; e quest’anno un prequel della serie Art of the Devil. La saga, iniziata con Art of the Devil 2 nel 2005, realizzato da sei giovani registi (Pasith Buranajan, Kongkiat Komesiri, Isara Nadee, Seree Phongnithi, Yosapong Polsap, Putipong Saisikaew e Art Thamthrakul) sotto il nome di Ronin Team, è proseguita con Art of the Devil 3 (Kongkiat Komesiri, 2008). A dire il vero, non c’era alcuna connessione con Art of the Devil (Thanit Jitnukul, 2004), che racconta la storia di una donna che usa la magia nera per vendicarsi del suo ex e della sua famiglia. Art of the Devil 2 e 3 raccontano la storia di una maestra di scuola, Panor, che soffre per gli incantesimi di magia nera lanciati da uomini che vogliono sedurla. Quasi un decennio dopo, il prequel Panor è stato riportato nei cinema da uno dei registi del Ronin Team, Putipong Saisikaew. Questa volta al centro è la giovinezza della protagonista Panor, e il film spiega come sia stata introdotta nel mondo della magia nera e maltrattata dalle persone che la circondavano durante l’infanzia. Panor è diventato il primo grande successo thailandese del 2025, con un incasso superiore a 2,1 milioni di euro. Ovviamente, è stato subito annunciato un ulteriore sequel.
In effetti, la produzione di franchise è diventata una tendenza comune nell’industria cinematografica degli ultimi anni, come dimostrano le serie Pee Nak e Art of the Devil della Five Star Entertainment. Anche la Sahamongkol Film International ha continuato il proprio franchise con la produzione di Haunted Universities 2nd Semester (Jatuphong Rungrueangdechaphat, Ekaphon Sethasuk, Pattaraporn Werasakwong, 2022). Il primo capitolo, Haunted Universities (Bunjong Sinthanamongkolkul, Sutthiporn Tubtim, 2009), era uscito 13 anni prima. Haunted Universities 3 (Aussada Likitboonma, Sorawit Meungkaew, Nontawat Numbenchapol) è arrivato immediatamente e ha scalato la vetta del botteghino, lo scorso anno. Non sorprende, quindi, che molti dei titoli presenti nelle classifiche vedranno dei sequel nei prossimi anni, tra cui Death Whisperer 3 (Naritt Yuwaboon) e My Boo 2 (Komgrit Triwimol).

Sebbene nel 2024 pochissimi film d’autore siano approdati sugli schermi internazionali, ci sono state comunque alcune produzioni indipendenti, realizzate e proiettate a livello locale, in particolare nei micro-cinema. Alcune di queste opere si sono anche avvalse di reti di distribuzione diffuse su tutto il territorio nazionale: si tratta di lavori finanziati privatamente, inclusi alcuni progetti nati come tesi di laurea.

Tra le poche offerte di cinema d’autore, Morrison (2023), opera seconda di Phuttiphong Aroonpheng, mette in luce il legame tra una ex pop star di mezza età e un vecchio hotel, rievocando il passato dell’edificio durante l’occupazione americana. Dopo aver partecipato al progetto “Résidence” a Cannes, Sivaroj Kongsakul ha finalmente completato il suo progetto di lunga data Regretfully at Dawn (2024): questa sua opera seconda è un dramma contemplativo su un ex soldato che cerca di riprendere in mano la propria vita mentre si prende cura della nipote. Nessun lungometraggio thailandese è stato selezionato per i tre principali festival di Berlino, Cannes e Venezia negli ultimi due anni. Tuttavia, i film commerciali hanno iniziato a viaggiare con maggiore frequenza nei circuiti festivalieri internazionali, come A Paradise of Thorns a Toronto, e molti altri a Rotterdam.

Anche il panorama cinematografico locale si è dimostrato più vivace negli ultimi due anni. Sono nate diverse nuove organizzazioni, come l’Associazione attori del cinema thailandese (TOSAA), l’Associazione dei montatori thailandesi (FEAT) e l’Associazione degli sceneggiatori, con il supporto di vari enti statali. Essendo considerate dal governo una sorta di soft power, sono fiorite proposte di attività, programmi di formazione e fondi di produzione da parte di numerose agenzie, tra cui la Thailand Creative Culture Agency (THACCA), la Creative Economy Agency e il Ministero della Cultura. Di conseguenza, nei prossimi anni nuovi talenti emergeranno. Sebbene siano state offerte maggiori opportunità ai giovani autori, gran parte delle iniziative restano comunque limitate dalla burocrazia governativa. Ad esempio, tutti i progetti che richiedono finanziamenti devono necessariamente coinvolgere produttori con sede in Thailandia. Di conseguenza, le stesse aziende o produttori presentano domande di finanziamento per più progetti nello stesso anno. Inoltre, la maggior parte delle produzioni è ancora concentrata a Bangkok, mentre solo poche vengono estese ad altre città. C’è anche un conflitto di interessi: molti dei progetti approvati sono infatti realizzati da membri della stessa sottocommissione che li valuta.



Top 10 dei film thailandesi

al box office nel 2024



1. Death Whisperer 2, 22,8 milioni di euro

2. How to Make Millions Before

Grandma Dies, € 9,5 m

3. Deadpool & Wolverine, € 6,7 m

4. Godzilla x Kong: The New Empire,

€ 6,2 m

5. Pee Nak 4, € 5 m

6. A Paradise of Thorn, € 4,2 m

7. Oh My Ghost the Finale, € 4,2 m

8. My Boo, € 4,2 m

9. Haunted Universities 3, € 3,6 m

10. In Youth We Trust, € 3,3 m
Anchalee Chaiworaporn