Office

Making Waves – Navigators of Hong Kong Cinema
JOHNNIE WITHOUT A GUN – Tribute to Johhnie To

Office

t.l. Ufficio
華麗上班族 (Wah Lai Sheung Ban Jeuk)

Hong Kong, China, 2015, 119’, Cantonese, Mandarin, English
Directed by: Johnnie To
Screenplay: Sylvia Chang
Photography (color): Cheng Siu-keung
Editing: David Richardson
Production Design: William Chang, Alfred Yau
Music: Lo Ta-yu, Keith Chan 
Producers: Johnnie To, Sylvia Chang
Cast: Sylvia Chang (Winnie Chang), Wang Ziyi (Lee Xiang), Lang Yueting (Kat Ho), Eason Chan (David Wang), Tang Wei (Sophie), Tien Hsin (Kar-ling), Eddie Cheung (John), Stephanie Che (Cheng Ben), Timmy Hung (Howard), Lo Hoi-pang (Lobby Security Guard), Mimi Kung (Ho’s wife), Chow Yun-fat (Ho Chung-ping)

Date of First Release in Territory: September 2nd, 2015 (China); September 24th, 2015 (Hong Kong)  

È stata davvero una sorpresa che Johnnie To facesse un musical? L’andamento dei suoi film, indipendentemente dal genere, spesso dipende dal ritmo e dalla perfetta coordinazione delle mosse, e i movimenti ampi e acrobatici della macchina da presa ricordano i classici musical di Hollywood. In effetti, Office si colloca all’intersezione degli interessi tematici passati e presenti di To. Il regista aveva già esplorato le caotiche dinamiche d’ufficio (sebbene in chiave comica) in Needing You... e Don’t Go Breaking My Heart; e aveva pure puntato il dito sulla moderna avidità imperante a Hong Kong con il pungente Life Without Principle (e lo ha rifatto poi con il suo episodio di Septet: The Story of Hong Kong). Se a tutto questo si aggiunge un cast stellare che include anche un’attesissima rimpatriata di All About Ah-Long, la realizzazione di Office sembra un gioco da ragazzi.
L’altra figura chiave di Office è Sylvia Chang. Non solo questa attrice e regista veterana ha scritto la sceneggiatura, basata sulla celebre pièce che lei ha interpretato e di cui è stata co-autrice, ma ha anche ripreso il suo ruolo da protagonista nel film e ha coinvolto l’esperto cantautore Lo Ta-yu perché componesse dei brani originali che hanno trasformato lo spettacolo in un musical. Invece di trasferire lo spettacolo in luoghi reali, To ha fatto la scelta coraggiosa di ambientare l’intero film su set brechtiani progettati dai grandi William Chang e Alfred Yau. I motivi circolari attorno ai set trasparenti suggeriscono l’idea che l’azienda sia come una macchina e che le persone al suo interno siano tutti ingranaggi in movimento che la fanno funzionare.
La nutrita schiera di personaggi previsti dalla sceneggiatura copre tutti i livelli dell’immaginaria ditta Jones & Sunn del film. Al vertice della piramide aziendale ci sono il presidente della società, Ho Chung-ping (Chow Yun-fat), e l’amministratrice delegata Winnie Chang (Sylvia Chang), che si dà il caso sia anche allieva di Ho nonché sua amante da lunga data. Tra i funzionari di medio livello ci sono David (Eason Chan), che di nascosto si sta appropriando indebitamente di fondi aziendali per fare investimenti collaterali ad alto rischio per conto di Winnie, e la contabile Sophie (Tang Wei), che sembra più concentrata sul fidanzato che l’aspetta a casa che sul suo lavoro. Infine, tra i colletti bianchi del livello inferiore ci sono l’idealista Lee Xiang (Wang Ziyi) e Kat (Lang Yueting), che non può rivelare di essere la figlia di Chung-ping, ma prende comunque l’ascensore direzionale per andare in ufficio. 
Queste dinamiche complesse si sviluppano mentre la società prepara la sua Offerta Pubblica di Acquisto, alla vigilia del crollo della Lehman Brothers nel 2008. Winnie ha in mente di sbarazzarsi di Chung-ping, l’avidità di David lo porta a fare un gioco molto pericoloso con i suoi investimenti discutibili e Kat fatica a tenere nascosta la sua vera identità mentre matura un legame con l’ingenuo Lee Xiang. Il titolo cinese di Office si traduce approssimativamente con “Impiegati eleganti”, un’ironia intenzionale considerando tutti gli affari sporchi che vengono alla luce proprio per la mancanza di una bella facciata e visto il set trasparente. A una prima visione può sembrare che il numero delle diverse trame narrative e le motivazioni dei personaggi risultino secondari rispetto alle complesse architetture visuali di To, ma l’intreccio delle dinamiche tra i personaggi di Chang è progettato con altrettanta cura ed è degno di attenzione, anche in visioni ripetute.  
D’altra parte, è difficile non lasciarsi catturare da tanta maestria visiva. La magnifica e pluripremiata scenografia di William Chang e Alfred Yau – che include persino una finta stazione della metropolitana – è un risultato incredibile (ed è interessante notare come To tornerà poi a lavorare su set chiusi sia in Three che in Chasing Dream). Il fidato direttore della fotografia di To, Cheng Siu-keung, compone come sempre inquadrature che sfidano le leggi della fisica con la macchina da presa che sfreccia attraverso l’enorme set con ben poco sforzo. Anche la surreale CGI delle scene di guida funziona sorprendentemente bene con l’aura ultraterrena della progettazione visiva. Ma soprattutto, vedere un regista osare un balzo creativo così audace dopo quasi 30 anni di carriera è il motivo per cui Office merita di essere rivisto sul grande schermo.

 

BIO & FILMOGRAFIA :vedi Life Without Principle

 
Kevin Ma
Regia: Johnnie TO
Anno: 2015
Durata: 119'
Stato: Hong Kong
26/03 - 16:00
Visionario, Via Asquini 33
26-03-2023 16:00 26-04-2023 17:59Europe/Rome Office Far East Film Festival Visionario, Via Asquini 33CEC Udine cec@cecudine.org

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